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MotoGP, Rins: "Il nuovo motore va talmente forte che la moto derapa troppo"

"Dobbiamo lavorare tanto sull'elettronica, abbiamo fatto il giro migliore usando il vecchio motore. Ma ci voleva questo passo in avanti con la potenza"

MotoGP: Rins: "Il nuovo motore va talmente forte che la moto derapa troppo"

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Se c’è un singolo aspetto in cui la Suzuki è stata nettamente inferiore alle rivali in pista nel 2018, questo è certamente la potenza del suo motore, o almeno la velocità massima che in parte è legata ai cavalli dello stesso motore e in parte alla capacità dell’elettronica di tenerli a bada in modo efficace. Con le moderne MotoGP non è mai stato un problema infatti tirare fuori dal motore potenze elevatissime. Diversa la questione quando si tratta di mettere in pista un motore potentissimo e al contempo gestibile.

Secondo Alex Rins, l’edizione 2019 del motore della sua GSX-RR potrebbe essere un primo passo molto concreto verso la soluzione del gap che ha penalizzato nel corpo a corpo per tutta la stagione sia lo spagnolo che il suo ormai ex compagno Iannone. Tutti ricordiamo perfettamente il modo in cui Iannone fu letteralmente strapazzato in uscita di curva da Dovizioso e Marquez ad Aragon. Evitare situazioni di questo tipo è esattamente lo scopo degli ingegneri Suzuki nel progettare la nuova specifica del propulsore.

“La prima impressione con il nuovo motore è ottima - ha confermato - questo è molto più potente e si vede sia in uscita di curva che in pieno rettilineo. Questa è davvero una cosa positiva per noi, anche se adesso abbiamo tanto lavoro da fare”

Quindi non è bastato avere già potenza per risolvere tutto? Che tipo di lavoro vi aspetta?

“La potenza in più è palese, ma dobbiamo lavorare per trovare le giuste sensazioni sulla moto, per sfruttarla al meglio e far lavorare bene gomme e ciclistica con questo motore”.

Avete fatto delle comparazioni tra vecchia e nuova unità? Oggi sei stato settimo a meno di mezzo secondo da Marquez.

“Abbiamo fatto molti giri sia con il vecchio che con il nuovo motore e abbiamo segnato il giro più veloce utilizzando quello vecchio. C’è ancora molto da lavorare su quello nuovo. Se prendi le velocità massime, le abbiamo segnato con il vecchio motore, perché questo è talmente potente da  far pattinare troppo la gomma posteriore. Dovremo sistemare perfettamente l’elettronica, ma siamo contenti di questo passo in avanti”.

Oltre alla maggiore potenza ci sono altre caratteristiche che ti hanno colpito del nuovo motore?

“L’unica vera differenza che sento tra i due motori è la potenza. Ne sono certo perché con quello nuovo ho anche maggiore difficoltà con l’anteriore in uscita, che tende ad impennare molto. Il carattere emerge subito, e mi pare ovvio che ci sia moltissima strada da fare dal punto di vista della gestione elettronica. A Jerez lavoreremo su questo”.

Questo è il motore definitivo?

"Non conosco esattamente quale sia il piano da questo punto di vista. Noi proveremo a utilizzare questo motore nel prossimo test, con delle modifiche nell’elettronica, ma non so se questo sia il definitivo oppure no".

Ormai è nel box con te da qualche giorno, che idea ti sei fatto del tuo nuovo compagno, Joan Mir?

"Visto il poco tempo che è stato in sella, non è male il giro veloce che ha fatto oggi. Veniamo da un fine settimana in cui abbiamo corso su questa pista e questo lo ha aiutato, ma credo che abbia un grande talento". 

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