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MotoGP, Mir: "Sono sorpreso, la Suzuki è più adatta a me della Moto2"

"Sono sorpreso di essere già in mezzo a gente molto veloce al secondo giorno. Però devo migliorare nel giro secco"

MotoGP: Mir: "Sono sorpreso, la Suzuki è più adatta a me della Moto2"

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Se il "primo giorno di scuola" è importante - perché si hanno gli occhi di tutti puntati addosso ed è fondamentale dare una impressione positiva - il secondo lo è, forse, ancora di più: i tempi sul giro registrati forniscono le risposte al tipo di lavoro svolto, in termini di velocità e feeling con la moto.

Per Joan Mir, la due giorni di Valencia si è conclusa con un quattordicesimo crono finale, dopo la KTM di Pol Espargarò e la Ducati di Tito Rabat, al rientro dal terribile infortunio di Silverstone. Per l’ex campione del Mondo Moto3, la Suzuki inizia ad essere un libro aperto: sono veramente felice di quanto fatto oggi - ha detto Joan - ho lavorato passo dopo passo, facendo un miglioramento alla volta nella ricerca della mia massima velocità. Le sensazioni sono molto buone, sono contento del ritmo avuto sulla distanza, credo che il giro veloce possa migliorare ma questo era solo un test e sono molto contento del lavoro fatto con il team Ecstar. Questa è una squadra nuova e dobbiamo conoscerci reciprocamente”.

Dove pensi debba migliorare la tua GSX-RR e dove devi migliorare tu?

Dobbiamo migliorare in tante aree, per fortuna (ride). Non eravamo focalizzati su un’area specifica della moto, più che altro dovevo capire insieme all’aiuto della squadra come lavorasse l’elettronica, il comportamento delle gomme e le reazioni della Suzuki. Penso che la velocità in curva ancora ci manchi e l’aspetto che dobbiamo maggiormente considerare ed al quale dobbiamo dedicare più tempo è la ricerca del giro veloce, perché non è ancora buono come vorremmo. Comunque, do un voto 10 alla moto ed ho anche per me una una bella nota, perché ogni volta che entravo in pista imparavo qualcosa di nuovo, per esempio, migliorando il mio ritmo passaggio dopo passaggio, facendo scendere costantemente i miei tempi. Pensavo che fisicamente avrei faticato di più, ma so che dovrò lavorare ulteriormente sulla parte atletica e sulla resistenza. Tutto sommato, sono contento del test appena finito, ovviamente nel prossimo di Jerez tenteremo di stare più vicino ai migliori”.

Sembri più a tuo agio sulla MotoGP che sulla Moto2.

“La MotoGP è più adatta per me rispetto a quanto non fosse la Moto2, sono sorpreso che già nel secondo giorno sono già in mezzo a gente molto veloce. È stato un lavoro davvero intenso, abbiamo dovuto provare diverse soluzioni di gomme quando la temperatura dell’asfalto è salita, alla fine questo è un test, chiaro che mi piacerebbe stare davanti e vedremo nel prossimo test”.

Nel 2019 sarai uno dei rookie della classe regina. Tra gli alti, il tuo rivale Pecco Bagnaia. Guardavi i suoi tempi?

Certo che guardavo i tempi registrati da Pecco, ma tutti e due lo facevamo: anche Francesco guardava i tempi miei, però sono contento così, sono soddisfatto del lavoro anche se devo ammetterlo: pure a me piace stare davanti”.

Nel tuo box hai Alex Rins, rivelazione 2018. Ti ha aiutato?

“Rins lavora per sè stesso, io per me, Alex non mi ha dato consigli. Ci sarà una comparazione delle prestazioni quando io sarò più veloce, ma ora devo migliorare. Dopo Valencia tornerò a casa, mi riposerò qualche giorno, poi mi preparerò per Jerez: in Andalusia andrò con l’obiettivo di provare a stare coi più forti”.

 

 

 

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