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MotoGP, Petrucci: "Il primo giorno in rosso? Emozionante, ma resto concentrato"

"Per me è stato come il primo giorno alla scuola dei grandi, tante persone nel box mi aiutano a capire dove migliorare"

MotoGP: Petrucci: "Il primo giorno in rosso? Emozionante, ma resto concentrato"

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Danilo Petrucci porta in pista una Ducati nei test di Valencia dal novembre del 2013. Ma dopo aver sempre vestito i colori del Team Pramac, questa volta ad attenderlo nel box c'era una GP19 griffata "factory". La giornata di oggi è stata per Danilo un punto di arrivo e contemporaneamente un nuovo punto di partenza, perché se è vero che il contratto da ufficiale in Ducati è stato il premio per il lavoro svolto in quattro anni di Pramac, è altrettanto vero che il Petrux si troverà nel 2019 nella difficile posizione di chi deve andare forte, costantemente, salire sul podio e magari vincere.

Perché nella MotoGP moderna, essere un pilota ufficiale per la Casa di Borgo Panigale significa questo, significa avere costantemente ambizioni di altissimo livello e puntare ad ogni gara al podio, senza mezze misure. Petrucci è perfettamente consapevole della sfida che lo attende, e nella prima giornata di test sulla pista spagnola ha trovato immediatamente sensazioni positive, che gli hanno senza dubbio dato molta serenità.

"Per essere il primo giorno sono davvero contento. E’ stato molto emozionante, anche se stamattina sono riuscito a restare molto concentrato. Per me è stato come un primo giorno di scuola, la scuola dei grandi! Sono felice, ho lavorato molto bene oggi e domani sappiamo in che direzione continuare".

Un nuovo box, dei volti nuovi. Qual'è stata secondo te la differenza più grande in questa prima giornata da pilota ufficiale rispetto al passato?

"Sicuramente ci sono più persone che ti possono aiutare nel capire come guidare la moto. Ad ogni uscita, ci sono soprattutto gli ingegneri che lavorano diciamo 'dietro' che ti dicono curva per curva dove lavorare. Sono tutti piccoli dettagli che ti aiutano a migliorare la moto e quindi andare più forte. Oggi non abbiamo potuto provare tante cose. Abbiamo cominciato con la mia GP18, poi siamo passati alla GP19 che mi è piaciuta subito. Non è una rivoluzione, ma un’evoluzione che non ha punti negativi".

Come è andato il tuo primo contatto con la GP19? Se ne parla benissimo.

Guidando ci sono piccole differenze, c’è più stabilità in uscita di curva, ci sono meno pompaggi e altri movimenti di questo tipo. Questo aiuta soprattutto me, che vado a sforzare tanto la gomma dietro. Sembra anche più stabile in frenata, ma su una pista come questa fai sempre molta fatica a vedere la differenza sui tempi".

DANILO PETRUCCI - VALENCIA BOX

Se è vero che la Ducati ormai si adatta a tutte le piste, queste buone sensazioni saranno confermate anche a Jerez e Sepang.

"Quando sei al limite - ha sottolineato Danilo- specialmente in un circuito piccolo come Valencia, devi essere molto preciso e metodico. Questa moto aiuta ad essere preciso, ma devo lavorare anche sullo stile di guida per far si di risolvere il problema cronico che ho io di riscaldare la gomma e oggi sembra che abbia funzionato. Le curve qui sono tutte molto vicine, e fare 14 curve tutte perfette non è mai facile. Specie nei test, dove vai proprio a sperimentare le differenze più che puntare a fare il tempo. Però vedo che nonostante stessi provando a capire il limite della moto, i tempi sono venuti abbastanza facilmente e questo mi è piaciuto e questo mi è piaciuto".

Insomma, il potenziale è elevato.

"Sono soddisfatto, si. Oggi mi sono divertito ed è bello cominciare così. Un peccato che la pioggia sia arrivata proprio nel momento in cui stavo girando meglio. Avevo trovato una soluzione che funzionava, e lo faceva davvero bene. Ho fatto lo stesso tempo che avevo fatto con gomme nuove utilizzando gomme molto usate. Sono contento, la moto nuova ha del margine e come primo approccio già il fatto che non ci sono aspetti negativi va molto bene". 

Quindi per te il punto su cui lavorare resta il consumo della gomma posteriore, un problema che spesso ti ha condizionato in questa stagione.

"Il fatto è che per come guido io, sono molto aggressivo la prima parte di apertura del gas - ha spiegato -  questo nelle gare provocava dello scivolamento della gomma dietro, nella fase iniziale dell’accelerazione. Facendo così perdevo velocità in accelerazione e soprattutto si alzava molto la temperatura delle gomme. Oggi ho lavorato su quello, ed abbiamo visto che la situazione è migliorata. Poi oggi ho fatto veramente un buon run con le gomme usate. Qui la differenza in realtà si vedeva di meno, sono stato veloce anche durante il weekend". 

Jack Miller ha provato la GP19 e ne è rimasto entusiasta, definendola molto più facile della GP17 che ha utilizzato in questa stagione.

"Non la vedo più facile della GP17. Avevo sentito già tra la GP17 e la GP18 che non c’erano differenze enormi. Non aveva punti negativi la nuova e sicuramente veniva tutto più facile, però dopo conta fare il tempo e quello spesso non è una cosa che ti viene istintiva. Invece oggi nelle ultime fasi della giornata andavo veramente bene. Mi sono detto che questa moto mi piace, abbiamo fatto solo piccole modifiche, quindi in realtà non abbiamo ancora cominciato il lavoro vero di sviluppo".

Con voi in pista c'è anche Pirro. Sta provando soluzione diverse destinate alla nuova moto?

"Non so se Michele sta provando altre cose, noi oggi avevamo solo una moto versione 2019, ma non so se è la definitiva oppure no. Come base funziona, ma ho fatto solo tre uscite con questa e tre con la mia vecchia, quindi non saprei ancora".

 

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