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MotoGP, Mir: "Dove devo migliorare? Facile: dovunque!"

"Questa moto ha una velocità impressionante, ma l'elettronica la rende gestibile. Non è difficile, ma resta una MotoGP"

MotoGP: Mir: "Dove devo migliorare? Facile: dovunque!"

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Per Joan Mir il test di Valencia non è stato il debutto assoluto in sella ad una MotoGP. Il giovane spagnolo, scelto da Suzuki per sostituire Andrea Iannone, aveva infatti già sperimentato la brutale potenza delle moto appartenenti alla classe regina del motomondiale in un breve test in Giappone, nei giorni successivi al GP di Motegi.

Non si era trattato in quella occasione di un test completo, ma di una semplice presa di contatto tra Mir e la sua nuova moto. Un mezzo estremo, eppure addomesticato dall'elettronica a tal punto da consentire a Joan di girare in questa prima giornata di test a Valencia a meno di quattro decimi dal suo compagno di squadra, l'ormai esperto Rins, che domenica si è preso una magnifica piazza d'onore nell'ultima gara del 2018. Una prestazione che ha ovviamente stampato un sorriso sul volto di Mir.

"La verità è che mi sono sentito molto bene. Non mi sentivo così bene con una moto da parecchio tempo - ha raccontato - alla fine è stato solo il primo giorno di prove ma è stato molto bello. Quello che quest'anno mi ha penalizzato con la Moto2, credo che con la MotoGP mi possa aiutare. Io freno fortissimo, e staccare molto forte con la Moto2 non è una tecnica che funziona".

Visto che sei andato così forte al primo giorno, resta da capire dove puoi ancora migliorare.

"Dove posso migliorare? Facile: dovunque! Questo è chiaro, perché è solo il mio primo test serio con questa moto. Sulla staccata mi sento bene, ma devo ancora capire tanto per tutto quello che riguarda l’elettronica. Se dicessi che non ho niente da imparare e che non mi serve niente, vorrebbe dire che abbiamo un problema!".

In ogni caso puoi ritenerti soddisfatto di questa prima giornata in MotoGP, tutto sembra essere andato per il verso giusto.

"E’ andata anche meglio di quello che mi aspettavo. Mi sono sentito subito bene con la moto e questa è la cosa più importante. Nel momento che ho fatto il primo giro ho sentito che le sensazioni erano buone e anche il resto della giornata è stato molto interessante. Per essere il mio primo giorno in MotoGP è stato molto, molto bello. Mi sono sentito a mio agio, ho potuto migliorare poco alla volta".

Prima di questo test quali erano le tue principali preoccupazioni riguardo il debutto in MotoGP?

"Ho passato molto tempo pensando alla potenza di questa moto, volevo capire cosa si provava e devo dire che in rettilineo fa impressione. Rende i rettilinei più corti e ti sembra di passare molto tempo frenando. All’inizio ho avuto anche molti problemi con le impennate di potenza, perché spesso mi si alzava la ruota davanti mentre stavo ancora dando direzione alla moto e non sapevo come gestire questa cosa. Però poi ho capito con l’aiuto degli ingegneri come andava pilotata. La squadra mi ha aiutato parecchio".

Hai trovato una moto più difficile di quello che ti aspettavi?

JOAN MIR TEST VALENCIA

"E’ una motoGP, ma è più facile di quello che pensavo. L’elettronica è tantissima e ti aiuta. Come si vede anche in televisione, non si sono più alcune cadute come una volta. La verità è che con l’elettronica di oggi è tutto più sotto controllo. La frenata fa impressione, ma è anche vero che la velocità di queste moto è incredibile, quindi c’è per forza bisogno di una frenata così potente. All’inizio ero preoccupato da quest’aspetto, ma il punto è che frena tanto bene quanto va forte in rettilineo. In definitiva la moto ha superato le mie aspettative. Certo è tutto nuovo per me, e anche se ho fatto un piccolo test a Motegi e quindi avevo già un’idea abbastanza precisa dell’elettronica e della potenza". 

Chi sperimenta la MotoGP per la prima volta resta molto impressionato dalla frenata con i dischi in carbonio. Anche con te è andata così?

"E’ una cosa curiosa la frenata, perché si arriva con il freno completamente tirato, poi si lascia completamente e 'bam!'  si entra in curva sfruttando il lavoro del freno motore elettronico. La prima volta può addirittura essere pericoloso, ma è una tecnica che si impara velocemente". 

Questa è anche stata la prima volta che hai condiviso la pista con nomi come quelli di Rossi, Marquez, Lorenzo. Ti ha fatto effetto trovarti in pista con loro?

"Si, è stato emozionante dividere la pista con i nomi 'pesanti' della MotoGP. Li ho incontrati in pista quasi tutti, ma non sono rimasto con quasi nessuno durante i miei giri veloci. Essendo più lento, spesso mi voltavo a controllare se stesse arrivando qualcuno, e non volevo stare in traiettoria mentre sopraggiungeva qualcuno più veloce. Ho visto bene Maverick, ed ho capito che al momento preparo male l’ingresso in curva. Ho una tecnica ancora simile alla Moto2".

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