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MotoGP, Valentino: "Senza bandiera rossa, avrei vinto io"

"È stata comunque una decisione giusta per la sicurezza, ma avevo bisogno di questo podio. Non penso questa sia la mia peggiore stagione in Yamaha"

MotoGP: Valentino: "Senza bandiera rossa, avrei vinto io"

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Per la seconda di volta in due gare, il sogno di vittoria per Valentino è scivolato insieme alla sua moto dalle sue mani, sporcandosi con la sabbia delle vie di fuga. Capire quello che si possa provare in certi momenti, tutto sommato, non è difficile, ma Rossi lo spiega con l’ironia: “è una sensazione di merda - ride - Purtroppo in questa stagione non sono riuscito a vincere, ma la consapevolezza di essere riuscito ad arrivarci vicino sia sull’asciutto sia sul bagnato rimane”.

E servirà come base per costruire il suo futuro, anche se al momento la mente del Dottore brucia ancora per l’occasione sprecata.

È un grande, grande peccato e sono dispiaciuto per me, che avevo bisogno di questo podio, ma anche per la Yamaha e tutta la squadra. È dal Sachsenring che non ci riusciamo - ricorda - Ho sicuramente fatto un errore, anche se dai dati non abbiamo capito esattamente cosa mi sia successo. Non mi aspettavo di cadere, mi è partita la ruota posteriore, come a Sepang. Alla fine mi rimane la soddisfazione di avere lottato per la vittoria nelle ultime due gare, è una bella sensazione”.

Continuando a vedere il bicchiere mezzo pieno, Valentino si è portato a casa il 3° posto in campionato.

E sono il primo pilota Yamaha - sottolinea - Penso di essermi meritato questo risultato, perché ho lottato anche nei momenti difficili. Inoltre non era per nulla facile riuscirci, perché io partito 16° e Maverick dalla pole position”.

Tutto vero, ma quella vittoria a un certo punto era sembrata così vicina da poterla toccare.

Quando hanno esposto la bandiera rossa ero molto veloce, avevo la gomma giusta all’anteriore, lo stesso valeva per Vinales - spiega - Da un punto di vista del risultato sportivo è stato negativo per noi interrompere la gara, ma da quello della sicurezza è stata una decisione giusta perché c’era troppa acqua sulla pista e stava diventando pericoloso. Penso che avrei battuto Andrea, ma hanno fatto bene”.

Alla ripartenza, il Dottore ha scoperto che Dovizioso aveva alcuni assi nella manica da giocarsi.

“Il mio problema è stato non avere più gomme nuove da montare. Invece Andrea ne aveva addirittura due, non so dove le avesse nascoste - ride - Strategicamente ha fatto la differenza”.

Ora che la stagione è finita, è tempo di un bilancio.

Il finale è stato abbastanza positivo, ma per lottare contro le Honda e le Ducati ci serve un maggiore aiuto dal Giappone - afferma Valentino - Credo che, dal mio punto di vista, non possa dire di avere guidato male ma dal punto di vista tecnico non siamo stati al livello dei migliori. È vero che Vinales ha vinto una volta, ma dipende molto dalle situazioni, in quella gara Marquez era caduto. Dobbiamo fare tutti meglio”.

Qual è la strada da seguire? Perché Maverick sfrutta ogni occasione per lanciare messaggi alla Yamaha sul fatto che sia lui il pilota sul quale puntare.

Un po’ di rivalità è normale all’interno dello stesso box, ma vi posso assicurare che non ci sono preferenze per quanto riguarda lo sviluppo della moto. Io parlo con Maverick e al 90% chiediamo le stesse cose, abbiamo le stesse opinioni. Forse, a volte, fa certe affermazioni per fare parlare la stampa. Vi assicuro che sarei contento se Yamaha portasse tutto quello che chiede Vinales, basta che portino qualcosa” scherza Rossi.

Il maggiore problema, infatti, è stato non avere evoluzioni per la M1 durante la stagione. È questo quello che pensa il Dottore.

Non abbiamo iniziato la stagione al meglio - ricorda - Tutti speravamo che sarebbero arrivate delle novità dopo la pausa estiva, ma così non è stato, mentre nello stesso tempo Ducati ha fatto un passo in avanti. Se avessimo avuto dei miglioramenti, avremmo potuto almeno lottare. Qualcosa si è mosso nelle ultime gare e i risultati si iniziano a vedere”.

Nonostante tutto, Valentino non bolla questa stagione come la sua peggiore in Yamaha.

Se devo pensare all’anno più buio, penso al 2013. È vero che in quell’anno avevo vinto una gara, ma ero stato spesso lontano dai primi tre, che erano Marquez, Lorenzo e Pedrosa. In questo 2018 sono stato più forte - sottolinea - Parlando di sensazioni divido quest’anno in due momenti: l’emozione più bella l’ho provata con la pole position al Mugello, la peggiore cadendo a Sepang quando potevo vincere”.

Martedì inizierà nuovamente tutto da capo e Rossi troverà anche come compagno di marca Morbidelli.

Secondo me ha fatto una bella stagione in una situazione difficile, su una moto a volte non competitiva - dice - Ha dimostrato di meritarsi una moto migliore e il titolo di debuttante dell’anno”.

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