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MotoGP, FP1: Marquez più forte delle Ducati anche sul bagnato

Su una pista di Valencia allagata dalla pioggia, la Honda di Marc batte le Desmosedici di Miller, Petrucci e Dovi. 6° Iannone con la Suzuki, 8° Pirro, 12° Rossi, 19° Lorenzo

MotoGP: FP1: Marquez più forte delle Ducati anche sul bagnato

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Qualche acquaplaning di troppo ha suggerito alla Race Direction l’esposizione della bandiera rossa, dopo pochi minuti dall’inizio del primo turno di prove libere dell’ultimo appuntamento stagionale, che per molti sarà il Gran Premio delle “ultime volte”: tanti i cambi di casacca per piloti e team, con il ritiro di Dani Pedrosa che saluterà i tifosi dopo una lunga e fulgida carriera.

A Valencia la pioggia ha placato sensibilmente la propria caduta dopo più di mezz’ora, consentendo ai piloti di uscire dai garage: considerando che le previsioni meteo promettano acqua per tutto il weekend, ogni sessione risulterà fondamentale per l’accesso alla Q2 e per la preparazione della gara di domenica; consapevoli della situazione, i piloti hanno inscenato una bagarre, specialmente nelle battute finali: con la sua Honda RC 213V HRC, Marc Marquez sfrutta i freni in carbonio di ultima generazione (efficienti anche con le basse temperature e la pioggia) e le gomme Michelin rain, stampando un 1'39”762, guidando al limite della caduta, che ha sfiorato in due occasioni.

Andava molto forte anche Jack Miller, prima della scivolata rimediata in un cambio di direzione; l’australiano ha il secondo crono, con soli 106 millesimi da Marquez. Il team Pramac completa la brillante mattinata mettendo Petrucci al terzo posto, sulla Ducati GP18, che Danilo saluterà prima del passaggio alla squadra ufficiale di Borgo Panigale; un risultato di prestigio è l’obiettivo del ternano, abile in condizioni di bagnato, se ricordate Silverstone 2015.

Andrea Dovizioso inizia con un quarto tempo, prima di Pedrosa, quinto. Per il forlivese questa è l’ultima chance per migliorare la propria classifica, a Dani resterà la passerella - meritata - del dopo gara.

Attento a non sbagliare, Andrea Iannone correrà con la Suzuki la corsa dell’addio, prima di vestire i colori Aprilia; sesto tempo con la GSX-RR colto dal numero 29, meglio di Vinales, miglior pilota Yamaha del lotto, in pista con il “muletto”: la M1 numero 25 accusava diversi problemi ed il team ha preferito intervenire per risolverli.

Bella partenza di Michele Pirro, il collaudatore più veloce del mondo, ottavo a Valencia con la Ducati ufficiale; Pol Espargarò è nono con la KTM, prima dei connazionali Rins ed Aleix Espargarò, quest’ultimo su RS-GP.

Valentino Rossi ha girato con gomme usate, senza cercare il time attack; tanto lavoro per i tecnici Yamaha sulla moto numero 46, rivista nel comparto sospensioni.

Johann Zarco è tredicesimo, con la mente alla KTM, futura moto del francese; Abraham precede Simeon, che è caduto senza rimediare danni.

Stefan Bradl - sostituto di Crutchlow - è sedicesimo, Bradley Smith appena dopo. Franco Morbidelli è stato prudente, come Jorge Lorenzo, diciannovesimo: il maiorchino ha usato dischi freno in acciaio, contrariamente a tanti altri e proprio come Pedrosa.

Scivolata senza danni per Alvaro Bautista, che sfoggia un look “viola”, avendo lo spagnolo colorato i propri capelli in una tinta shocking ed anni '90. Al rientrante Jordi Torres l’ultimo posto nella lista dei tempi.

 

 

 

 

 

 

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