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MotoGP, Marquez: "Dani è più matto di quello che pensa la gente"

Nell'ultima conferenza della stagione, tutti i piloti salutano Pedrosa tra aneddoti e storie che rivelano il volto più nascosto del campione spagnolo

MotoGP: Marquez: "Dani è più matto di quello che pensa la gente"

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Il fine settimana di Valencia si è aperto con la consueta conferenza stampa del giovedì, che non ha tuttavia regalato grandi emozioni. I protagonisti in sala stampa hanno sulle spalle il peso di una stagione agonistica che volge al termine e con il titolo piloti assegnato, si pensa più a tutto ciò che seguirà questo appuntamento, che ricordiamo essere il numero diciannove di una stagione molto lunga.

Tuttavia c'è un aspetto che ha catalizzato l'attenzione di tutti e che ha regalato dei momento di sincera emozione. Dani Pedrosa correrà a Valencia il suo ultimo Gran Premio di una magnifica carriera in MotoGP, e tutti i piloti presenti alla conferenza hanno voluto salutare il pilota spagnolo ricordando qualche momento passato assieme a Dani. 

Il primo a parlare di Pedrosa è stato ovviamente Marc Marquez, ovvero il pilota che ha diviso il box con Dani dal 2013, anno del suo debutto nella massima categoria del motomondiale.

"Dico sempre che la cosa più bella di Dani - ha raccontato un divertito Marquez - è che lui non è come le persone credono che sia. Ricordo che una volta, mi sembra fosse in Giappone, stavamo celebrando con il Karaoke la vittoria di un campionato e c’era Dani che cantava senza maglietta e sembrava completamente matto, un qualcosa che non immagineresti mai di Dani".

MARC MARQUEZ CONFERENZA VALENCIA

Un'immagine decisamente diversa da quella che tutti potrebbero avere pensando a Pedrosa.

"Chiaramente quando lui è davanti alle telecamere sembra molto timido, ma la realtà è che lui è un ragazzo molto divertente e abbiamo condiviso tanti momenti davvero divertenti. È stato un grande compagno di squadra".

Anche Jorge Lorenzo ha condiviso moltissimi momenti con Pedrosa, ed ha ricordato con le sue parole anche il periodo non entusiasmante del loro rapporto, che negli anni è cambiato fino a diventare una solida amicizia.

"Io e Dani abbiamo passato tantissimi momenti assieme. Abbiamo iniziato più o meno assieme in MotoGP, anche se quando sono arrivato lui era un riferimento per me. Abbiamo vissuto alcuni momenti anche molto brutti durante la nostra carriera, nella prima parte della nostra relazione".

All'inizio non è stata facile la convivenza in MotoGP per i due grandi talenti spagnoli, come ha spiegato Jorge.

"Ricordo che nel 2008 in Spagna lui non volle stringermi la mano dopo le qualifiche in conferenza stampa. C'era anche Colin che finì terzo, e volevo stringergli la mano ma lui non volle. Guardai Edwards e fu imbarazzante! Poi in gara lui vinse e io arrivai terzo e fu un grande momento per la Spagna. Sul podio c'era il Re che ci fece stringere la mano. Ma lo facemmo senza guardarci negli occhi. Fu un momento imbarazzante anche quello!". 

Un episodio in particolare ha cambiato il rapporto tra Lorenzo e Pedrosa, aprendo la possibilità ad una relazione molto diversa rispetto alla fase iniziale della loro carriera.

JORGE LORENZO CONFERENZA VALENCIA

"Ho vissuto anche bei momenti con lui. Ricordo in particolare una festa a casa di Sete tre anni fa e facevamo una piccola gara con le Minimoto. Lui era il più veloce di tutti, dava uno o due secondi agli altri, ma io volevo tenere il suo passo e mi misi a rischiare troppo. Caddi facendomi male ma ricordo bene che prima della caduta facemmo una chiacchierata, come probabilmente non ne avevamo mai avute. In quel periodo io ero in lotta per il titolo, ricordo che dopo la caduta lui mi mandò molti messaggi, mi fu vicino. In quel momento costruimmo una relazione migliore tra di noi".

Presente in Conferenza anche Alvaro Bautista, all'ultima gara in MotoGP. Lo spagnolo ha ricordato i primissimi anni della sua carriera, quando correva in Minimoto e Pedrosa era uno dei suoi avversari. 

"Conosco Dani da moltissimi anni - ha raccontato Bautista - abbiamo iniziato a correre assieme con le Minimoto, credo nel 1994 o giù di lì. Quando correvano con le Minimoto, facevamo le prove e ricordo bene che tutti i ragazzini dopo si mettevamo a giocare a calcio in pista. Lui si vergognava, ma che alla fine riuscimmo a farlo giocare a calcio con noi e fu divertente. Era un bel periodo perché lottavamo in pista per andare più forte e poi nel pomeriggio giocavamo assieme a calcio, mangiavamo panini e facevamo casino. Bei ricordi, ci divertivamo tanto e fu un bellissimo periodo per noi".

Anche il francese Zarco ha raccontato del suo rapporto con Dani, pur condividendo la pista con lo spagnolo da appena due anni in MotoGP. Johann ha tuttavia dimostrato di avere un rapporto speciale con Dani, che dal 2019 lo aiuterà a sviluppare la KTM.

"Credo di essere uno di quelli che conosce di meno Dani qui. Ho corso con lui negli ultimi due anni in MotoGP, ma il mio più bel ricordo su Dani riguarda il periodo in cui io correvo con le Pocket Bike. Ricordo bene che ogni volta che usavo la Playstation per giocare, prendevo lui come pilota. Credo fosse il 2004 o 2005. Era il campione della 250 e ricordo che utilizzavo sempre il suo avatar come pilota".

Oltre ai ricordi legati alla Playstation, Zarco ha parlato anche del suo primo incontro con Dani in pista, avvenuto nel 2008. 

JOHANN ZARCO CONFERENZA VALENCIA

"Nel 2008 quando iniziai a correre nella Rookies Cup passai alcuni mesi a Barcellona ad inizio anno, nell'Academy di Alberto Puig. Incontrai Dani una volta quando andammo ad allenarci con la Supermoto sulla pista da Kart. C'era Danny Kent, mi sembra ci fosse anche Folger e pure Nakagami. Poi c'era Dani, che era già un pilota della MotoGP e ricordo che potevo stare dietro di lui solo per pochi secondi perché era troppo veloce per me. Ma quello fu il mio primo contatto con un pilota della MotoGP sulla stessa pista, e mi fu utile per capire il mio livello".

Anche nella sua stagione di debutto in MotoGP, Zarco ha ammesso di aver studiato a lungo Pedrosa per migliorare la propria tecnica di guida. 

"L'anno scorso è stato molto interessante studiarlo, studiare il suo stile di guida. Perché come abbiamo detto, lui non può compensare le mancanze della moto con il suo peso e la sua forza. Quindi deve essere molto pulito e fare tutto in modo perfetto per essere veloce. Ho tutti ricordi di guida in pista con Dani, ma nessuno di qualche festa!".

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