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SBK, Ana Carrasco: un futuro in Superbike? Solo quando Rea si ritirerà

La campionessa della 300, scherza ma non troppo: "ho avuto anche proposte per correre nella 600, io vorrei rimanere in Kawasaki e vincere ancora"

SBK: Ana Carrasco: un futuro in Superbike? Solo quando Rea si ritirerà

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Vincendo il titolo Mondiale della Supersport 300, la vita di Ana Carrasco è cambiata, come cambiato è il panorama motociclistico: ora i maschietti sanno che avranno vita dura con le femminucce.

Foto, autografi, celebrazioni ed interviste: la spagnola è un corridore tra i più richiesti, proprio come è successo alla fiera EICMA di Milano, dove la campionessa veniva fermata dal pubblico maschile e femminile, entusiasta del nuovo idolo da ammirare: “aver vinto il campionato rappresenta per me la realizzazione di un percorso e l’avverarsi di un sogno - spiega Ana - ecco perché sono molto felice. Quello 2018 è stato un campionato davvero competitivo, eravamo in tanti a giocarci il successo in gara, la lotta era feroce in ogni round. Aver messo il mio nome sopra quello di tanti ragazzi mi crea una grande soddisfazione”.

La Carrasco si sofferma su un particolare non da poco. Qualche collega e diversi addetti ai lavori hanno dichiarato che la signorina di Murcia abbia vinto poiché avvantaggiata dal regolamento che favoriva la sua Kawasaki Ninja 400. La portacolori del team DS Junior replica così:se anche in alcuni momenti del campionato, il mutare delle regole hanno aiutato i piloti in sella alla Ninja, ammesso e non concesso che sia andata così, io posso dire che in pista c’erano almeno 14 Kawasaki - precisa lei - ed io le ho battute tutte, risultando non solo la migliore rappresentante del marchio, ma anche il campione finale. Questo successo è arrivato grazie al lavoro del mio team, che ringrazio molto”.

Adesso sei molto richiesta.

Sì, mi stanno arrivando tante offerte. Il mio obiettivo sarebbe rimanere nella Supersport 300 e provare a bissare il titolo, anche se ancora non ho deciso cosa farò. Mi piacerebbe rimanere legata alla Kawasaki. Ho sul tavolo proposte riguardanti anche categorie come la 600, nella quale evolverei come pilota sia a livello di guida che come esperienza generale. L'idea di correre con moto più grosse, potenti e sofisticate mi stuzzica, so che le cose vanno fatte passo dopo passo e nel migliore dei modi".

Per la stessa verdona di Akashi, un certo Johnny Rea ha fatto incetta di vittorie e titoli nella più grossa e seguita Superbike. Ana, pensando al suo futuro, butta la battuta: “devo fare i miei più sentiti complimenti a Johnny, lui è un vero campione e merita tutto questo, poiché è stato spesso imbattibile. Se mi ci vedo tra qualche anno in Superbike? Certo, correrò in quella categoria quando Rea si sarà ritirato (ride)”.

 

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