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MotoGP, Sepang: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Piccoli Valentino crescono: Bagnaia campione e vittoria di Marini. L'originale entusiasma, ma un errore nega il duello con Marquez

MotoGP: Sepang: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Nella giornata più bella come maestro, Valentino sbaglia e vive una delle più brutte da pilota. La festa per Bagnaia e Marini servirà a dimenticare i brutti pensieri, con la consapevolezza che quando sarà l’ora della pensione c’è chi sta lavorando per prendere quel posto lasciato vuoto. C’è chi sta peggio, come la Ducati che prima manda in onda una scenetta da avanspettacolo con Lorenzo e poi naufraga a Sepang l’unica volta che non piove in Malesia.

In Moto3 il campione è Martin. Lo spagnolo ha meritato il titolo, Bezzecchi gli applausi. E dire che solo pochi anni fa la scuola italiana sembrava essere stata chiusa a data da destinarsi.

IL BELLO – Quando arrivò nel Mondiale Moto3, i vertici del Team Italia gli consigliarono di cambiare mestiere. Ora quella squadra non esiste più, mentre Francesco Bagnaia è campione del mondo Moto2. Forse non è una coincidenza, sicuramente non un caso, ma anche i cattivi maestri sono utili. Intanto, Pecco ha voluto condividere il suo successo con quelli bravi che hanno in visto in lui la scintilla giusta. Il futuro per lui si chiama MotoGP e non potrebbe iniziare in un momento migliore.

IL BRUTTO – Per come ha corso in tutta la stagione, per le sfighe che ha avuto, per una sorta di giustizia sportiva, Marco Bezzecchi si sarebbe meritato di portare il Mondiale Moto3 fino a Valencia. È andata diversamente, ma il “dark horse” riminese ha ben poco da rimproverarsi. In meno di un anno è passato da carneade a protagonista del motomondiale e ha fatto sudare camicie su camicie a uno Jorge Martin strepitoso. La delusione passerà con il tempo, il talento non di sicuro.

IL CATTIVO – Ha collezionato appena una manciata di giri con un passo da amatore in età da pensione, eppure è stato uno dei protagonista del Gp di Malesia. Prima il braccio di ferro con Ducati con in palio un milione di euro, poi gli insulti via Twitter a Dovizioso: Jorge Lorenzo non si è annoiato a Sepang, nonostante non abbia potuto guidare. Il problema è che il maiorchino fa di tutto per mettersi dalla parte del torto anche quando potrebbe avere ragione. Non è cattivo, lo hanno disegnato così.

LA DELUSIONE – Le frecce Rosse hanno accusato un imbarazzante ritardo e gli scioperi non c’entrano. Vero che la pioggia aveva benedetto le ultime due vittorie a Sepang, ma vedere le Ducati arrancare in una pista condita da lunghi rettilinei è una sorpresa. Dovizioso ha chiamato a raccolta i suoi uomini per capire cosa sia successo, meglio chiarirsi le idee in fretta.

LA CONFERMA  – Forse adesso inizieranno a smetterla di chiamare Luca Marini “fratello di”. Ci risulta che il gas a Sepang lo abbia aperto il suo polso destro e non quello di qualche parente. Il Maro ha risposto a chiacchiere e malignità con i risultati. La vittoria è stato il frutto di un percorso con una crescita costante. In tanti vorranno salire sul carro del vincitore, ma può permettersi di goderselo da solo.

LA SORPRESA  – Questa volta le gomme hanno retto e agli strapazzi di Rossi e Marquez, non esattamente due pesi mosca quando c’è da attaccarsi all’acceleratore. Ne è venuta fuori una gara vecchio stile, con meno spettacolo dato dai sorpassi e più dalle immagini di due piloti al limite. Quindi facciamo i complimenti alla Michelin questa volta, anche perché Tim, il loro simpatico addetto stampa, ci ha promesso una cassa di champagne a Valencia. Cin cin!

L’ERRORE – Non è dispiaciuto solo a Valentino finire la gara accarezzando l’asfalto di Sepang, ma anche a tutti gli appassionati che già erano pronti per godersi il duello finale con Marquez. Come arrivare davanti al proprio ristorante preferito e scoprire che è chiuso. Insomma, riso in bianco a Sepang.

IL SORPASSO – Forse non lo avete neanche notato guardando la gara in tv da casa, ma i 100mila malesi assiepati intorno al circuito non avevano occhi che per lui. Adam Norrodin è partito dalla corsia box, ne ha passati tanti ed è arrivato nel gruppo di testa, poi si è steso, rialzato e ha tagliato il traguardo ultimi. Però ha dato spettacolo.

LA CURIOSITA’ – Non si era mai visto un pilota e una moto entrare in un camerino a bordo pista per una cambio d’abito al volo. Più o meno, perché per trasformare Bagnaia e il suo destriero in cavaliere e cavallo nero-oro qualche minuto è servito. La prossima volta meglio chiamare Arturo Brachetti per una consulenza.

IO L’AVEVO DETTO – Dovizioso al sabato: “sole o pioggia, saremo competitivi in gara”. Tertium datur est.

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