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MotoGP, Zarco: "La chiave per il podio è stata seguire Rossi"

"Quando Marquez mi ha raggiunto ho visto la sua ruota troppo vicina e ripensando a Phillip Island mi sono detto: non un'altra volta!"

MotoGP: Zarco: "La chiave per il podio è stata seguire Rossi"

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Johann Zarco è stato autore di una grandissima gara a Sepang, salendo sul podio dopo la terribile caduta di Phillip Island che avrebbe potuto minare la sua tranquillità. Invece il francese ha reagito nel migliore dei modi dopo il brutto spavento in Australia, conquistando in Malesia una grandiosa prima fila in qualifica, che si è trasformata in pole dopo la retrocessione di Marquez, e poi un meritato podio in gara.

Il pilota del Team Tech3 ha tenuto testa a Valentino Rossi per gran parte della gara, salvo poi rinunciare a tenere il passo dei primi quando Marquez l’ha passato ed ha commesso un piccolo errore che ha creato un gap difficile da colmare. Zarco ha tentato di ricucire, ma recuperare sul duo di testa è stato impossibile. Nella fase finale ha subito anche il ritorno di Alex Rins e della sua Suzuki, ma è riuscito almeno a resistere al grande recupero di Vinales, che per alcuni giri è sembrato in grado di batterlo strappandogli il podio.

Per il francese si tratta del quarto podio consecutivo a Sepang tra Moto2 e MotoGP, un tracciato che evidentemente si sposa perfettamente con lo stile di guida del pilota che attualmente è primo in classifica tra gli indipendenti.

"La chiave per salire sul podio - ha spiegato Zarco - è stata di restare assieme a Valentino e Marc nei primi giri. Partendo dalla pole, mi sarebbe piaciuto andare avanti subito, ma Valentino è partito benissimo e ha iniziato a spingere. Avrei voluto passarlo subito perché mi sentivo più veloce, ma alla fine è stato meglio mettermi alle sue spalle, perché era abbastanza veloce per andare via assieme dal gruppo".

Cosa ti ha impedito di tenere il ritmo di Marquez quando ti ha passato?

"Quando Marc mi ha passato, io avevo fatto un errore alla 14. Avevo una buona accelerazione, ero concentrato. Ma quando ho visto la sua ruota così vicino alla mia - ha raccontato un divertito Johann -  ho pensato: 'non questa volta!'. Ha detto che in quel momento aveva problemi con le gomme, ma quando lui ha dei problemi è comunque velocissimo (ride, ndr). Io ero uno o due decimi più lento, non riuscivo a tenere il suo ritmo. Stavo guidando pulito quindi ho cercato di restare alle sue spalle, perché pensavo che avrebbe ripreso Valentino abbastanza velocemente. Si stava avvicinando a Valentino e io ero in grado di tenere un buon passo, creando anche un grande gap con i piloti che ci seguivano. Mi ha aiutato molto".

Cosa è successo invece nel finale, quando Alex Rins è riuscito a chiudere il gap e passarti?

"Dopo Valentino è caduto - clicca QUI per vedere la sequenza - e mi sono ritrovato secondo pensando di avere un buon vantaggio su quelli dietro. Credevo di poter controllare la situazione, ma verso cinque giri alla fine ho visto dalle segnalazioni che Alex mi stava recuperando 5 o 6 decimi al giro e mi stava raggiungendo velocemente. Ho cercato di spingere, ma non ero abbastanza veloce così lui mi ha passato alla curva quattro. Avrei voluto rispondere al sorpasso e lottare un po’ con lui, ma non mi è stato possibile e ho quasi rischiato di cadere per provarci. Così ho pensato che finire terzo sarebbe stato in ogni caso un regalo".

Perché definisci questo risultato un regalo?

"Adesso sono leader del campionato indipendenti, e per questo ho definito questo podio un bel regalo. Questi sedici punti mi consentono adesso di essere il primo pilota in classifica tra gli indipendenti, e di certo cercherò di mantenere questa posizione a Valencia. Sarebbe bello finire tra i primi cinque del campionato. Il mio primo traguardo è finire primo tra gli indipendenti, ma se riuscirò a ottenere entrambi i risultati, perché no?”.

Mancavi dal podio da Jerez e prima eri salito sul podio in Argentina. Pensi di essere un pilota migliore dell'anno scorso, anche se forse quest'anno è stato più difficile da un certo punto di vista?

"Non so se sono un pilota migliore dell’anno scorso, spero di esserlo. Con un anno di esperienza in più, capisco più cose sulla moto e oggi è stato un podio difficile. La moto è esattamente la stessa dall’inizio dell’anno. Quello che sento nelle ultime tre settimane con la squadra e con la moto, è di avere sensazioni sempre migliori e precise quando sono in pista. Abbiamo iniziato il venerdì con alcuni problemi che pensavo di non riuscire a risolvere, ma la squadra ha trovato delle modifiche da fare sulla moto che mi hanno restituito fiducia. Questo significa che il lavoro non si è mai fermato, anche se in questo periodo abbiamo avuto solo tre giorni di riposo dopo ogni gara e poi siamo ripartiti subito".

Ormai conosci perfettamente la M1. Un grande risultato proprio quando stai per salutarla per affrontare una nuova sfida.

"Ormai abbiamo imparato ad adattarci molto bene alla nostra moto, sappiamo bene che ha un limite, ma oggi questo limite era di poter lottare per il podio o almeno per una posizione tra i primi cinque. Perciò abbiamo dato tutti il 100% e questo mi ha aiutato a sentirmi più forte, mi ha messo in condizione di fare un bel risultato per la squadra e per me stesso, e anche per la Yamaha. Adesso ho molta fiducia per la prossima sfida".

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