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MotoGP, Dovizioso: "Ducati? Un crollo inspiegabile"

"Voglio conoscere i dettagli prima di arrivare a conclusioni. La polemica con Lorenzo? Non perdo tempo. Felice dell'arrivo di Bagnaia"

MotoGP: Dovizioso: "Ducati? Un crollo inspiegabile"

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Quasi nessuno aveva dubbi nell’indicare Andrea Dovizioso e la Ducati tra i favoriti per il Gran Premio della Malesia. Alla fine però l’ultimo appuntamento del trittico lascia l’amaro in bocca al forlivese, autore di una prestazione in chiaroscuro che lo costringe ad accontentarsi del sesto posto con oltre dieci secondi di ritardo dal vincitore.

Oggi è andata veramente male, dato che le sensazioni erano veramente brutte – ha esordito Andrea - mi è mancato il grip all’anteriore e dobbiamo capire il motivo di tutto ciò per risolverlo. Come ho detto giovedì ero felice di correre sull’asciutto, perché avrebbe mostrato il nostro vero potenziale e anche eventuali limiti. Credo che questo sia un aspetto importante per il futuro da considerare per l’inverno”.

La domanda che tutti si fanno: cosa è successo?

"Non lo so ancora e non voglio arrivare a conclusioni prima di capire nei dettagli cosa sia successo - ha spiegato - Mi sono accorto fin dal primo giro di non avere aderenza all'anteriore. Ora dovremo studiare bene i dati perché la differenza tra le prove e la gara è stata troppo grande. Non so se si stato dovuto alle diverse condizioni delle pista, ai limiti della nostra moto o ad altro".

Nonostante l’amarezza, Dovi può consolarsi con la medaglia d'argento.

Sono contento di aver confermato la seconda posizione in Campionato – ha detto il forlivese - oggi Vale ha fatto una grande corsa, ma purtroppo ha commesso un errore, come è capita anche a me tante volte quest’anno. Credo che da Brno siamo riusciti a fare molti punti che mi hanno consentito di risalire la classifica, ma dobbiamo continuare a lavorare”.

Nonostante il risultato finale, vietato definire Sepang come gara peggiore della stagione.

“Anche l’Argentina non è stata da meno – ha ricordato – ora dobbiamo studiare i dati. C’è stata infatti troppa differenza tra la gara e le prove e questo è ciò su cui serve soffermarsi”.

E pensare che nelle ultime due edizioni Andrea aveva catturato tutti i riflettori in Malesia.

 “Avevo vinto, ma in condizioni di bagnato – ha ricordato –  in condizione d’asciutto cambia tutto in gara, infatti se andate a vedere i nostri risultati non sono dei migliori. Come ho detto, questa corsa sarà importante per capire e analizzare ogni cosa e prepararci al meglio per il prossimo anno”.

L’attenzione si sposta poi sulla prestazione di Marquez, definita dal vincitore del GP una gara di cuore.

“Per tenere il passo di Rossi lui ci ha messo qualcosa in più – ha commentato - se era solo una questione di cuore sarebbe stato diverso per noi”.

Ancora una volta lo spagnolo ha fatto la differenza e Andrea non si nasconde ad ammetterlo.

“Marc è stato semplicemente più veloce. La Honda ha un pilota come lui e quest’anno la sua moto aveva molta più accelerazione rispetto agli anni scorsi. Inoltre Marquez non ha fatto errori e il mix ha fatto la differenza”.

Non manca poi un accenno alla Yamaha da parte del forlivese.

 “Descrivere le Yamaha è impossibile e non riesco a interpretarla, di conseguenza non ho delle risposte”.

Il Dovi ha voluto fare i suoi complimenti a Bagnaia

"Nell'inverno ha fatto l'ultimo passo in avanti, il cosiddetto 'click' e certe cose non le perdi. Dalla prima gara in Qatar ho capito che ci era riuscito. La cosa importante non è solamente la vittoria del titolo, ma il modo in cui l'ha conquistato, vincendo molte gare. Sono contento di averlo come compagno di marca in Ducati".

L’ultima battuta riguarda i tweet di Jorge Lorenzo, dove lo spagnolo ha attaccato il forlivese dichiarandolo invidioso e opportunista.

 “Perché dovrei parlare con lui? Non ho tempo da perdere in queste cose – ha risposto Andrea - sabato non ho fatto una polemica come è stata poi ripresa. Lui fa il solito errore di dare troppa importanza a ciò che viene scritto e magari viene riportato in modo diverso. Non ho puntato il dito verso nessuno".

 

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