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Moto3, Martin vince a Sepang ed è Campione del Mondo

Jorge lotta sino a pochi giri dal termine, poi cambia passo e semina il gruppo. Dalla Porta e Bastianini sul podio, Bezzecchi 5°

Moto3: Martin vince a Sepang ed è Campione del Mondo

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Per diventare campioni, le sole doti velocistiche non bastano.

A Sepang Jorge Martin partiva con dodici punti di vantaggio proprio nei confronti del numero 12, Marco Bezzecchi, che nutriva tante speranze di farcela.

Lo spagnolo del team Gresini, tuttavia, aveva un passo in più dell’italiano. Anziché accontentarsi, fare calcoli, o controllare le mosse della KTM di Marco, con un guizzo dettato da una micidiale lucidità, Jorge si è liberato con grande coraggio della morsa degli avversari, cambiando passo a quattro giri dal termine, prendendosi molti rischi: la Honda numero 88 era al limite già da diversi passaggi, ma lui voleva vincere il Gran Premio, dimostrando di meritare senza “se” e senza “ma” il titolo 2018:ho lavorato tutta la mia vita per arrivare a questo risultato - ha affermato il neo campione nel parco chiuso - reagendo nei momenti difficili e rimanendo sempre concentrato”.

Bravi i due portacolori Leopard Lorenzo Dalla Porta ed Enea Bastianini, entrambi su podio. Gli obbiettivi delle telecamere erano però focalizzate sullo sconfitto, solo quinto e rimasto con poche parole:non so che dire - ci ha provato  Bezzecchi- ma ho perso. Le ho provate tutte, invano. Devo ringraziare chi mi ha supportato ma... lui ha vinto ed io ho perso, malgrado io mi sia fatto un culo grande così”.

In un Gran Premio di Malesia davvero spettacolare, anche oggi, come già accaduto più volte in quest'anno, la differenza principale tra Martin e Bezzecchi  è stata determinata dalla gestione della emotività. Jorge, forse, non è più veloce di Marco, ma è più freddo. Mai disperato nei momenti difficili, lo spagnolo non ha perso fiducia nemmeno dopo pesanti infortuni. Le sette affermazioni centrate contro le tre del rivale, decretano meritatamente il numero 88 nuovo piccolo Re della entry class del Motomondiale.

Una menzione doverosa va al team Gresini, campione con Martin e detentore del campionato dedicato alle squadre della Moto3. Hanno lavorato meglio di tutti i ragazzi di Fausto, infatti, anche Fabio Di Giannantonio era uno dei tre piloti in lizza per diventare numero uno. La Honda blu e bianca è ufficiale, l'adesivo HRC sulle carene delle moto non è stato appiccicato per caso e Fausto merita questa doppia soddisfazione 2018.

Classifica piloti: Martin 240, Bezzecchi 214, Di Giannantonio 205.

 

LA CRONACA- Allo spegnersi del semaforo Martin stacca meglio e prima la frizione ed apre completamente il gas della sua Honda NS 250RW, ma la prima curva vede la KTM di Bezzecchi entrare in testa grazie ad un sorpasso sullo spagnolo, che devi anche difendersi da Arbolino ed Arenas. Di Giannantonio è partito bene, il romano ha recuperato diverse posizioni, Darryn Binder entra nei primi cinque, Dalla Porta nella top ten.

Perde terreno Martin, quinto al secondo giro; Bezzecchi comanda, Arbolino tiene il passo, Darryn Binder è terzo, Mc Phee attacca il numero 88 e lo supera, stessa manovra per Vietti che sorpassa due avversari e si prende il terzo posto.

Celestino cade in percorrenza della curva 9, perdendo l’avantreno della sua KTM Sky VR46 e lasciando la seconda posizione a Dalla Porta. Bezzecchi viene attaccato da Binder e va lungo in staccata , ritrovandosi sesto tra McPhee e Suzuki.

È Dalla Porta a condurre il Gran Premio a 14 giri dalla fine: Lorenzo ha alle sue spalle Binder, Arbolino ed un gruppo costituito da ben 15 rivali, tutti in grado di giocarsi le posizioni da podio; Diggia è nono, Bastianini undicesimo.

Passa un giro, Darryn Binder prende il comando delle operazioni, Arbolino e Dalla Porta nei primi tre, Bezzecchi è quarto, Martin nono.

Continuano a cambiare i nomi dei piloti al comando, Dalla Porta, Binder, Arbolino, Bezzecchi, Arenas, Ramirez. Diverse le interpretazioni delle traiettorie, la larga pista di Sepang offre diverse possibilità nella scelta delle linee da percorrere.

Tripla caduta ad 11 passaggi dal termine: Foggia, McPhee e Lopez si toccano, finendo tutti e tre in terra.

Anziché sgranarsi, il gruppo di testa si fa ancora più compatto ed agguerrito a nove giri dalla bandiera a scacchi. Martin ritorna in testa, con sorpassi cattivi e precisi, Bezzecchi non lascia scappare il diretto rivale per il titolo, Di Giannantonio è nono, con Dalla Porta ed Arbolino nei primi dieci.

Bezzecchi e Martin si toccano più volte (nel senso che si scambiano reciproche carenate), Aron Canet vuole vincere e ci prova in tutti i modi, Suzuki ed Arenas fanno parte dei piloti che si giocano il podio. Impossibile contare tutti i sorpassi, la gara è avvincente ed imprevedibile.

Infatti - chi se lo aspettava? - Canet cade e lascia la leadership a Martin. Restano 7 giri, il ritmo è altissimo, le traiettorie si incrociano in ogni curva.

Grande rimonta di Adam Norrodin, partito dalla pit lane dopo la penalizzazione della Race Direction: il malese numero 7 è nono a 4 giri dalla fine, con il passo e la possibilità di ottenere, addirittura, un risultato da podio.

Terzultimo passaggio, Martin tenta l’allungo, accumulando un discreto vantaggio nei conforti del resto del gruppo, comandato da Lorenzo Dalla Porta. Lo spagnolo numero 88 ha cambiato passo, liberandosi dalla morsa dei rivali, con due giri irresistibili per la concorrenza. Bezzecchi è terzo, Arbolino si gioca il podio con Dalla Porta.

Proprio mentre era a contatto coi primi cinque, Norrodin si stende, rovinando la sua perentoria rimonta. Scivola anche Kornfeil, che era più arretrato.

Penultimo passaggio di gara, Martin è ormai fuggito verso il successo numero 7 della stagione, agli altri restano i due gradini del podio, che vanno a Dalla Porta e Bastianini. Con Bezzecchi quinto, Jorge è campione del Mondo con la Honda del team Gresini.

 

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