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Moto3, Martin: papà mi disse: corri da professionista o vai a lavorare

Il cammino che ha portato Jorge al titolo Mondiale è stato ricco di ostacoli: "in famiglia avevamo pochi soldi ed io ho rischiato di fermarmi"

Moto3: Martin: papà mi disse: corri da professionista o vai a lavorare

La parola “amministrazione” non piace a Jorge Martin.

In Malesia le condizioni meteo hanno fatto tribolare e preoccupare più di un pilota, ma Jorge - che voleva a tutti i costi vincere gara e titolo - non ha esitato nell’optare in due gomme Dunlop slick, una scelta azzeccata:all’inizio del Gran Premio l’asfalto era bagnato - spiega il neo campione della Moto3 - ed io sono stato calmo, aspettando il momento giusto per attaccare. Bezzecchi ha provato più volte a superarmi, ma la mia strategia era precisa: volevo provare a fuggire e, a pochi giri dal termine, ce l’ho fatta, realizzando tre passaggi irresistibili. Con la squadra abbiamo lavorato per non rischiare quando pioveva e per essere velocissimi con il sole. Ero concentratissimo in questi giorni, io volevo solo vincere la corsa, non pensando alla classifica di campionato. A Marco non è andata bene, voleva provare a rallentare il passo gara. Se, invece, avesse provato a spingere tenendo il mio ritmo, lui sarebbe arrivato secondo anziché quinto”.

La settima affermazione corona un Mondiale non perfetto per lo per lo spagnolo, che ha vissuto momenti difficili.

Però io non ho mai mollato. Tra infortuni e vicissitudini varie, ho tenuto duro, continuando a spingere più che potevo, non accontentandomi dei piazzamenti. Mi sono rotto un legamento prima che iniziasse la stagione, poi sono caduto a Jerez e a Le Mans. A Brno mi sono infortunato, ma in Austria sono salito sul podio ed ho capito quanto fossi realmente forte. Il momento cruciale del campionato? Due: Sachsenring ed Aragon, gare nelle quali ho sentito di essere il più forte di tutti. E pensare che a Buriram avrei anche potuto non correre... invece ho stretto i denti e sono arrivato ad un soffio dal podio”.

Il cammino per arrivare in vetta è stato ripido e pieno di ostacoli, sin dagli esordi su una motocicletta da corsa:non avrei mai immaginato di vincere qui a Sepang - svela - tutto ciò è davvero incredibile. È stato un anno molto duro e devo ringraziare la mia famiglia per quanto fatto per me sino ad oggi: i miei sogni si sono avverati. Ho avuto momenti duri nella mia carriera, ho rischiato di fermarmi più volte. Ho iniziato nella Red Bull Rookies Cup, ma la mia famiglia non aveva tanti soldi da investire. Mio padre diceva che se non avessi corso da professionista, sarei dovuto andare a lavorare. Se non avessi passato la seconda selezione della Red Bull Rookies Cup avrei dovuto rinunciare a correre ed avrei fatto altro. Ecco perché mi sembra incredibile aver raggiunto questo titolo mondiale”.

 

Ad un certo punto dell’intervista, interviene Jorge Lorenzo, amico e tifoso di Martin:sarebbe stata una ingiustizia se Jorge non avesse vinto il campionato - esclama il pilota Ducati - lui ha fatto la differenza e sono molto contento di essere davanti ad un campione del Mondo Moto3”.

I due Jorge, infatti, si allenano spesso a Barcellona: “Lorenzo mi ha aiutato tanto - spiega Martin - dai lui ho imparato un sacco di cose. Mi ha aiutato anche Maverick Vinales, e lo ringrazio. Anche se, ripeto, i miei ringraziamenti più grandi e sentiti vanno ancora una volta ai miei genitori, senza di loro non sarei un campione del Mondo”.

 

 

 


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