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MotoGP, Doohan: "Marquez su una 500? Vincerebbe su qualsiasi moto"

Mick a ruota libera: "Marc ha la mia stessa voglia di primeggiare, la sua qualità migliore è la determinazione. Mio figlio Jack in F1? Giusto avere dei sogni"

MotoGP: Doohan: "Marquez su una 500? Vincerebbe su qualsiasi moto"

Marc Marquez, nel Gran Premio di Phillip Island, ha reso omaggio a Mick Doohan indossando le repliche dei suoi guanti e stivali. Tra il campione spagnolo e quello australiano sono tanti i punti di contatto, primo di tutti il fatto di avere vinto ognuno 5 titoli nella classe regina (MotoGP per Marc e 500 per Mick) tutti in sella a una Honda.

Tutti fanno paragoni fra i miei titoli e i suoi - sorride Doohan - Entrambi ne abbiamo 5, con la stessa moto e lo stesso team, ci sono tante somiglianze. Io li ho vinti tanti anni fa, ma è bello essere ricordato in questo modo, anche se significa aggiungere tante interviste ai miei impegni. Non è una cosa noiosa, serve solo tempo”.

Cosa hai pensato vedendo Marquez con i tuoi guanti e stivali?
“È stato fantastico. Mi ha chiesto il permesso di usarli e naturalmente gliel’ho dato. È un onore che abbia pensato a me in questo modo per la gara in Australia”.

Cosa è significato per te vedere Marquez vincere 5 titoli con la Honda?
Penso sia fantastico. È un bene per lo sport e per la Honda. Lavorare con loro è stato fantastico per me. Mi hanno dato quello che mi ha permesso di vincere. Non mi servivano motivazioni per continuare a correre, finché mi garantivano di potere collaudare la moto, migliorarla e darmi quello che volevo. Se avessi voluto cambiare colori, forse sarebbe stato il momento di ritirarmi. Non tutti la penseranno come me, ma io ero così e penso che sia un vantaggio per entrambe le parti avere una solida collaborazione con una sola Casa"

Cosa ti impressione più di Marquez? I suoi titoli o il modo in cui guida?
Penso che le due cose vadano a braccetto. Il suo modo di guidare è impressionante, non si sono dubbi, riesce a entusiasmare chiunque lo guardi, me compreso. Ma se non guidasse così, non avrebbe vinto quei titoli. Alleo stesso tempo, è quello che tiene incollati i tifosi alla TV. Quest’anno abbiamo visto un gran bel campionato, con tanti piloti davanti e molte lotte per la vittoria. Io cerco sempre di guardare tutte le gare, ovunque mi trovi, ci sono stati tanti momenti emozionati e Marquez ne è stato parte. Lui è un motivo per guardare la MotoGP e vedere cosa accadrà, perché non sai mai cosa succederà fino all’ultima curva”.

Qual è la migliore qualità di Marquez?
Penso sia la sua determinazione. Non molla mai, vuole competere. Alcuni dicono sia troppo aggressivo, ma ogni pilota lo è. Quando sei sempre al limite, a volte non c’è molto spazio per un errore e sfortunatamente ci sarà un contatto. Ci sono sempre stati: gomitate e altre manovre un po’ aggressive, ma prima di oggi non tutto veniva registrato dalle telecamere. Ora è come guardare una partita di calcio: si può vedere tutto. Se non sei aggressivo, non vinci. Sembra che la determinazione e la voglia di vincere di Marc siano maggiori di quelle degli altri piloti”.

Riesci a immaginarlo su una 500?
Sono sicuro che non avrebbe problemi. I grandi piloti come lui, e l’abbiamo visto con Valentino e altri, sono capaci di adattarsi alla moto che guidano. Succedeva anche ai miei tempi, ci sono stati piloti che cambiavano moto ma non i loro risultati. Il pilota, che è la parte organica della moto, è quello che fa la più grande differenza di solito. Marc potrebbe vincere praticamente con la moto di ogni Casa”.

Ti rivedi in quello che fa Marquez?
Sarei un passo pazzo se dicessi di sì! No, sono tempi diversi e l’unica cosa che posso dire sia simile fra di noi è la voglia di vincere e non mollare mai. Penso che Marc e altri piloti, come Valentino, corrano per vincere senza farsi problemi sulla posizione in cui si sono qualificati. È l’unica che puoi trovare tra me e Marc. Non sono mai partito pensando: ‘spero di finire al secondo posto’. L’obiettivo era sempre quello di vincere, e solo se non fosse possibile pensare al migliore risultato”.

Riesci a immaginare di correre contro di lui?
Sì, ma se accadesse ai miei tempi, lui penserebbe: “chi è Mick Doohan? Solo un altro pilota da affrontare’. Quando parti per vincere, la mentalità è sempre la stessa. Succederebbe l’identica cosa mettendo me al posto di Marc e Agostini al mio”.

Marquez ha solo 25 anni, cosa ti aspetti da lui in futuro?
Dipende da lui. È giovane e se, tocchiamo ferro, non si infortunerà, rimarrà in forma e continuerà a volere correre, anche se si ritirasse a 30 anni potrebbe ancora vincere due, tre, quattro o cinque titoli. Non pensi alle statistiche quando corri, anche se per i giornalisti sono importanti. Se tutto continuerà come fino a ora, correrà per vincere e altri 5 anni potrebbero significare altri 5 titoli. Ma se continuasse fino a 35, chi può sapere cosa succederà?”.

Cosa pensi della MotoGP di oggi, in cui tutti hanno le stesse gomme, la stessa elettronica, eccetera?
Penso sia fantastico. Penso che la Dorna abbia fatto un gran lavoro. I buoni piloti sarebbero capaci di guidare senza aiuti elettronici, ma loro sono sono riusciti a gestire le perdite di aderenza dell’anteriore senza cadere, invece di farlo con il posteriore. C’è più sicurezza e, allo stesso tempo, con l’elettronica è più facile per tutti gestire la potenza”.

Pensi che tuo figlio Jack arriverà in Formula 1?
Lui è come un 15enne che sta correndo nel CEV e vuole correre in MotoGP. Penso che tutti debbano avere un sogno. Lui vince ed è veloce, ma ha solo 15 anni”.

Ti assomiglia in qualcosa?
“Credo che io gli abbia messo certe idee in testa e ha la mia stessa mentalità di non mollare mai. Non è contento quando finisce 2°, penso venga da me. Si arrabbia quando non vince, si allena più duramente di dà motivazione, ma alla fine dei conti è solo un ragazzo di 15 anni”.

Com’è essere padre di un pilota?
Per me è bello, perché mi piacciono gli sport motoristici. Sento un po’ di adrenalina quando mio figlio è in pista, ma cerco di non stargli troppo addosso. Naturalmente sono un po’ preoccupato, come succede al papà di Marc. Comunque mio figlio sembra abbastanza ragionevole e non ha avuto molto incidenti finora. Comunque, il livello salirà esponenzialmente e così la competitività quando avanzerà nelle diverse serie”.

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