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MotoGP, Phillip Island: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Dall'altra parte del mondo vince Vinales, delude Rossi e ci sono due Andrea sul podio. Rodrigo scambia Bezzecchi per un birillo

MotoGP: Phillip Island: il Bello, il Brutto e il Cattivo

L’Australia è dall’altra parte del mondo, ‘down under’ come dicono qui, ‘sottosopra’ per noi. Logico che succedano cose strane, come una Yamaha che vince o Dovizioso che sale sul podio a Phillip Island sulla Ducati. Oppure, in Moto3, che un pilota catapultato all’ultimo momento nel motomondiale, salga sul podio, come Vietti. Ancora, Iannone che si trasforma in un diavolo della Tasmania sulla sua Suzuki.

Accadono però anche cose meno piacevoli: come Rodrigo che scambia Bezzecchi per un birillo, o Zarco e Marquez che scoprono cosa significhi tamponarsi ai 300 all’ora. A Valentino, invece, è capitato di arrivare al traguardo a 5 secondi (pari a una parte di eternità motoristica) dopo il suo compagno di squadra.

Di cose ne sono successe tante, in attesa di averne un’altra razione tra pochi giorni in Malesia.

IL BELLO – Maverick Vinales sa ancora guidare e può farlo meglio di tutti gli altri. Lo spagnolo è come un cubo di Rubik: una mossa sbagliata incasina tutto, una giusta e tutti i pezzi vanno al loro posto. A Phillip Island il rompicapo è stato risolto e Mack è tornato a sfrecciare sulla Yamaha. L’importante sarà ricordarsi la combinazione di colori usata.

IL BRUTTO – La festa è riuscita a metà e a Valentino Rossi non deve essere arrivato l’invito. La maledizione è stata rotta dal compagno di squadra dopo 25 gare, mentre il Dottore è rimasto sui soliti standard della M1. Qualche dubbio è stato sollevato sulla gomma posteriore, la risposta arriverà presto, in Malesia.

IL CATTIVO – Marco Bezzecchi più che correre in moto sembra stare giocando nel baraccone del tiro a segno, ma il bersaglio è lui. Essere buttato incolpevolmente a terra per due volte in tre gare è una di quelle cose per cui ti viene in mente di cambiare il biglietto per Sepang con uno per Lourdes. La buona notizia è che il campionato è ancora aperto, sperando che smettano di sparare sul pianista… pardon, il pilota.

LA DELUSIONE – Più che un match point, è stata una partitella di allenamento che nessuno aveva voglia di giocare. In Australia, Bagnaia e Oliveira hanno fatto del proprio peggio. A conti fatti, è andata bene a Pecco che ha perso la miseria di un punto. In Malesia, per il titolo, vorremmo qualcosa di più elettrizzante.

LA CONFERMA  – Se neanche Phillip Island fa più paura alla Ducati, significa che Dall’Igna e i suoi uomini sono meglio dei Ghostbusters per scacciare i fantasmi del passato. Dovizioso è salito su un podio che non ricordava neppure più dove fosse posizionato in Australia, Bautista gli è arrivato vicinissimo. Sì, Alvaro, quello che nessun team di MotoGP ha voluto per la prossima stagione.

L’ERRORE – Per ammissione di entrambi, è stato un concorso di colpa. Sicuramente lo scontro tra Zarco e Marquez avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, ma per fortuna è stato solo lavoro in più per i meccanici e non per i dottori.

LA SORPRESA  – Aleix Espargarò ha ottenuto uno dei suoi migliori risultati nel 2018 con la RS-GP 2017. Forse per fare due passi avanti bisogna farne uno indietro. Comunque non è andato tutto liscio per lo spagnolo, che è stato colpito sulla mano sinistra da un frammento della moto di Marquez, tamponato da Zarco. Per la Malesia, Aprilia potrebbe provare un nuovo aggiornamento sulla moto: un cornetto anti-sfortuna.

IL SORPASSO – È la specialità di Iannone, che a Phillip Island potrebbe aprire un ristorante gourmet, tanto le Michelin ce le ha già e qualche stella l’ha già meritata per la gara. Andrea non è stato secondo a nessuno (se non a Maverick sul traguardo) nel dare spettacolo sulla sua Suzuki. Il divorzio è ormai consumato, ma la coppia vuole lasciarsi con il sorriso.

LA CURIOSITA’ – Troy Bayliss ha corso a Phillip Island. Su una Ducati. Nel campionato australiano SBK, ottenendo anche una vittoria. L’australiano, a 49 anni, è l’unico che riesca a fare sentire Rossi ancora un ragazzino.

IO L’AVEVO DETTO – Tutti i piloti in coro al sabato: “Iannone è il favorito”. Che gliela abbiano gufata?

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