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Pirati della strada contro i motociclisti: l’infernale weekend di Milano

3 episodi di pirateria in poche ore nella provincia meneghina riaccendono le luci sulla pirateria stradale

Moto - News: Pirati della strada contro i motociclisti: l’infernale weekend di Milano

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La pirateria stradale era e resta un fenomeno non misurabile dalla statistiche Istat, che non registra chi causa un incidente e scappa lasciando la vittima sull’asfalto. Nemmeno si può sapere, tramite l’Istat, quanti di questi pirati, se e quando acciuffati, fossero ubriachi o drogati. D’altronde, non esistono neppure statistiche sulla guida alterata da alcol o stupefacenti, e quindi è impossibile allargare il discorso ai pirati. C’è l’Asaps (Amici Polstrada) a fornire dei dati importanti: nel 2017, ben 118 morti da pirateria. E la cronaca di questi ultimi giorni ha riacceso l'allarme sul fenomeno, nelle strade di Milano e dintorni.


Ore da incubo


Poco dopo le 3:00 nella notte del 27 ottobre, in viale Monza, all'incrocio con via Popoli Uniti, due auto si scontrano. A bordo della prima, una Lancia Y, due donne finite all'ospedale: una, 35 anni, con ferite alla testa e all'addome, è ricoverata al San Raffaele in condizioni gravissime. Alla guida della seconda auto, un SUV che proveniva da piazzale Loreto, uomo che è fuggito ma che nell'impatto ha perso la targa, forse ungherese. Il secondo episodio è forse ancor più pazzesco: un incidente che ha coinvolto due motociclisti di 36 e 42 anni, investiti da un'auto e ricoverati in ospedale. Il primo in codice giallo al Niguarda, il secondo in codice verde a Città Studi. L’auto è fuggita ma il pirata della strada è stato rintracciato e arrestato dopo poche ore grazie alle telecamere di sicurezza di piazzale Loreto.


Il pirata recidivo


La Polizia Locale ha arrestato l'uomo, un 24enne italiano, in casa sua, in zona Niguarda, dove era parcheggiata anche l'auto. Ha numerosi precedenti penali e per guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di droga. Gli agenti gli hanno sequestrato la patente, che era già sospesa. Pertanto, un super recidivo in ogni senso: alcol, droga, patente ritirata. E qui si apre la discussione. Come prevenire? Come tutelare chi va in moto e in scooter a Milano e in altre città, anche di notte? La risposta che "in moto non si va di notte" non regge: allora non si dovrebbe vivere più, solo perché esistono ubriachi e drogati che diventano assassini in auto, mine vaganti per le moto e gli scooter. Al di là della sensibilizzazione, si dovrebbe ragionare sulla recidiva: chi viene pizzicato una volta ubriaco o drogato, da quel momento andrebbe controllato con la massima attenzione. A beneficio della sicurezza stradale e della stessa incolumità del patentato, che forse non sa rinunciare ad alcol e droga. Gli si possono mettere a disposizione servizi sociali, aiuti concreti di psicologi ed esperti, insomma una terapia che gli consenta di guidare solo se davvero in grado di farlo.


Omicidio stradale flop


In quanto al nuovo reato di omicidio stradale, introdotto nel 2016, è un flop, non fa paura. Anche perché è stato ammorbidito rispetto alla prima versione. All’inizio, il disegno legge parlava di omicidio doloso, sostanzialmente volontario, con pene notevolmente più pesanti di prima (omicidio colposo). Dopodiché, è arrivata la versione annacquata: omicidio stradale colposo. Non l’ha fatto apposta, ma per imperizia, imprudenza. Con pene un po’ più pesanti di prima. Una legge a quanto pare inutile: la conferma arriva da Milano, con due motociclisti che se la sono vista davvero brutta.

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