Ha ragione Marc Marquez quando dice “la cosa più importante è che nessuno dei due si sia fatto male”. Il contatto sul filo dei 300 all’ora tra lo spagnolo e Johann Zarco, che lo ha tamponato, poteva avere conseguenze ben peggiori. Invece il francese si è alzato dopo uno spaventoso ruzzolone senza un graffio e Marc non è neppure caduto.
“Subito non avevo capito cosa fosse successo, avevo solo sentito una grande botta - racconta Marquez - La sella era rotta, si muoveva molto, ed era pericoloso continuare così. Sono rientrato ai box molto arrabbiato, ma quando ho visto le immagini ho capito cosa fosse successo e devo ammettere che siamo stati entrambi molto fortunati”.
Marc è anche andato a parlare con Zarco e l’incidente è stato derubricato a semplice incidente di gara.
“Assolutamente - conferma il campione della Honda - In quel punto si arriva velocissimi, a più di 300 all’ora, e la scia fa una grande differenza. Io ero dietro a Miller e ho sbagliato leggermente la frenata, Johann aveva addirittura la scia di due moto”.
Un errore che può capitare.
“Purtroppo le piste più belle sono anche le più veloci e di conseguenza le più pericolose - riflette Marc - Qui a Phillip Island anche un piccolo errore può avere grandi conseguenze. Cosa si può fare per migliorare la sicurezza di questa pista? Togliere l’erba all’esterno della seconda e delle ultime due curve, serve solo a farti cadere e a distruggere la moto. Con l’asfalto si avrebbe più spazio per recuperare dei piccoli sbagli”.
Quest’anno, Marc ha nuovamente sperimentato la ‘maledizione di Phillip Island’ per cui, quando vince il Mondiale a Motegi non riesce poi a terminare la gara in Australia.
“Non è un grande problema, firmerei ora per vincere di nuovo il titolo a Motegi il prossimo anno e poi non fare punti qui - scherza - Oggi avevo un buon passo, avrei potuto lottare per la vittoria. Avevo perso qualche posizione volontariamente, perché non volevo stare davanti a tirare”.
Il destino ha vanificato la sua strategia e anche quella di Zarco. Il francese stava andando veloce e non si aspettava di trovarsi così vicino alla Honda di Marquez nella staccata della prima curva.
“Avevo due scie e quando mi sono accorto della mia velocità era troppo tardi e non avevo spazio di manovra - spiega Johann - Ne ho parlato con Marc, sono cose che capitano in gara, ma mi dispiace per quello che è successo”.