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MotoGP, Petrucci: "Vado forte quando non penso troppo"

"Nelle ultime gare pensavo a troppe cose mentre ero sulla moto, ho deciso di fregarmene e oggi è andata già meglio"

MotoGP: Petrucci: "Vado forte quando non penso troppo"

Danilo Petrucci è reduce da un periodo di certo poco entusiasmante. La pessima gara di Motegi ha segnato senza dubbio un punto molto basso di questa stagione e la pista di Philip Island sarebbe potuta diventare una sorta di incubo per il pilota del Team Pramac. La Ducati non ha mai avuto infatti un ottimo rapporto con la pista australiana e il Petrux nel 2017 si rede protagonista qui di una gara disastrosa, rendendo il quadro della vigilia di questo fine settimana quanto meno cupo.

Invece Danilo è riuscito nella prima giornata di prove a cambiare completamente direzione all'inerzia che lo stava trascinando troppo giù, conquistando al termine della FP2 il secondo riferimento cronometrico alle spalle di Iannone. Una prestazione che restituisce senza dubbio entusiasmo al ternano, che ha le idee molto chiare su quale sia la chiave di questo netto passo in avanti rispetto alle prestazioni degli ultimi weekend di gara.

"Sono contento perché fin da stamattina sono stato veloce e questo ti da fiducia. Stanotte sono stato al telefono con il Dottor Ceccarelli, che mi ha mandato degli audio da cinque, sette e anche dieci minuti. Però mi ha aiutato, mi ha detto sostanzialmente di fregarmene. Perché quando inizi a preoccuparti troppo di tutto quello che devi fare sulla moto, diventi lento".

Spiegati meglio, vuoi dire che in moto vai più veloce quando pensi di meno?

"Si è così. Il problema è che - ha spiegato Danilo - quando poi inizio ad andare forte mi metto alla prova a trovare le soluzioni per andare ancora più forte e lì succedono i problemi. E’ sempre stata una mia caratteristica quella di sentirmi inferiore agli altri e spesso sono rimasto stupito delle mie prestazioni piuttosto che deluso. Questo sentirmi così e voler fare di più mi ha portato fino in MotoGP. Poi arrivi ad un punto che non ce la fai più e ti dici 'cavolo, sto facendo di più e arrivano meno risultati' e questo mi manda fuori di testa. Forse ero arrivato ad un punto in cui stavo pensando troppo".

Ma quali sono questi pensieri fissi che ritieni ti abbiano un po' penalizzato e magari tolto concentrazione?

"Pensavo al quinto posto in campionato - ha specificato il Petrux - a voler arrivare davanti a Lorenzo, a voler prendere il titolo di Best Indipendent Rider, alla prossima stagione. Un po’ troppe cose che non riuscivo a gestire. Poi non è che sforzandomi riuscivo ad andare più forte di Crutchlow o di Lorenzo, quindi mi sono detto che dovevo calmarmi che non ho nessuna pistola puntata sulla tempia. Ho deciso di fare del mio meglio senza fregarmene di quello che dicono dall’esterno, che non sono all’altezza. Come ho detto, sono sempre stato io quello che mi sono sentito inferiore e volevo fare di più. Solo che quando non ti viene di andare più forte vai fuori di testa, perché pensi che sia vero che non sei capace di farlo. Poi altre volte vado forte e allora penso che allora mi ricordo come si va in moto". 

Insomma un cambio di approccio completo al fine settimana di gara.

"Mi ha dato una grossa mano, perché in previsione della prossima stagione mi ero messo a fare molti esperimenti di assetto e di guida, ma con queste moto se ti metti a pensare a tutto quello che devi fare sei troppo lento. Sei lento a pensare, non hai tempo per farlo e mano a mano qualcuna ne sbagli. In Giappone facevo questo, volevo pensare alla frenata, a tirar su la moto velocemente, a tenere a bada le gomme. Troppe cose tutte assieme e su quella pista era facile sbagliare e ho sbagliato. Qui mi sono rilassato, perché anche se non abbiamo dato per perso il campionato con Crutchlow e poi mi sono detto che non posso starci male perché Cal va più forte di me adesso. Nelle gare tutto può succedere, e mi sono detto che dovevo pensare ad arrivare in forma all’anno prossimo e con la mente sgombra. Poi arriverà l’anno prossimo e ci penserò".

C'è solo da essere soddisfatti quindi per come è andato questo venerdì.

"Si, sono contento, ho fatto un bel giro anche se Vinales mi ha aiutato, l’ho usato come riferimento. Ma devo dire che la moto va bene. Ho fatto un bel reset rispetto alla gara scorsa, quando ho fatto degli errori che mi hanno condizionato la gara prima ancora di partire. Qui mi sono detto che ci voleva un reset, guidare di più la moto e cercare di risolvere dei problemi con la guida e non cercando sempre un assetto diverso. Ha funzionato e devo dire che sono contento. Con le gomme nuove sono veloce, ma sono un po’ preoccupato in vista della gara. Qui le gomme si surriscaldano molto, quindi bisognerà gestirle. Però anche con le gomme usate non siamo stati male".

Phillip Island è una pista molto particolare, e in generale la Ducati non sembrava digerirla particolarmente in passato. Invece oggi anche Dovizioso è stato veloce. Un vero passo in avanti?

"La Ducati ha fatto un passo in avanti qui. C’è da vedere domani, perché secondo me in FP2 tanti non hanno dato il massimo, il vero livello si vedrà domani in FP4. Marquez ha portato le gomme a fine vita e non va piano, Vinales anche. Perciò prima di dire qualcosa aspetterei domani almeno. Abbiamo alcuni componenti che potremmo cambiare, perché Phillip Island è una pista molto particolare in confronto alle altre, quindi abbiamo qualcosa di nuovo. Per l’assetto, credo che resteremo più o meno sul nostro standard, mentre voglio continuare a lavorare sullo stile di guida e risolvere i problemi con la guida. Vedremo, ma per oggi sembra che tutto abbia funzionato".

Il podio è un risultato alla tua portata?

"Sono preoccupato per la gara, perché quando cala il grip alla posteriore viene tutto un po’ peggio. Questo in gara non aiuta di certo. Non so come sono messi gli altri, ho visto Vinales che qui è molto forte. Anche Iannone è molto forte, Marquez si sta nascondendo. Purtroppo ci sono sempre quei quattro  cinque piloti che sono davanti e la domenica arrivano. Tutto sommato, ero più preoccupato del solito perché avendo fatto quella brutta gara in Giappone, avendo fatto qui l’anno scorso qui una pessima gara, pensavo che sarebbe stata difficile. Però ho sentito bene la moto da stamattina, non so se sia abbastanza per fare il podio, ma se non altro è meglio di quanto mi aspettassi".


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