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Se il primo turno di libere è stato utile per prendere confidenza con il nuovo tracciato di El Villicum, nel secondo i piloti sono scesi in pista col coltello tra i denti, iniziando a spingere sull’accelleratore. I riscontri cronometri si sono abbassati, tanto da risultare due secondi meglio rispetto al mattino. In FP1 Jules Cluzel aveva infatti bloccato il cronometro sull’1’46”531, in FP2 Lucas Mahias ha invece messo tutti in riga grazie al tempo di 1’44”680.
Vuoi o non vuoi, davanti a tutti c’è sempre un francese, questa volta si tratta del campione in carica della categoria, il quale ha preceduto il connazionale di soli 83 millesimi. Cluzel conferma però le proprie qualità con il tracciato argentino, riuscendo a rimanere a ridosso della vetta. Un indizio incoraggiante, ancora di più pensando a quanto fatto fino ad ora da Sandro Cortese.
Per l’attuale leader del Campionato l’avvio del fine settimana sudamericano si è rivelato infatti pieno di insidie. Nella FP1 il tedesco ha dovuto fare i conti con la rottura del motore alla R1, mentre al pomeriggio solo nel finale è riuscito a portarsi nella top ten, archiviando la sessione con l’ottavo crono. Non passa però inosservato il gap dalla vetta che supera il secondo (+1.130). Sabato servirà quindi invertire la rotta.
Tornando ai piani alti, da registrare il terzo tempo di Federico Caricasulo (+0.155), in ritardo di poco più di un decimo e mezzo, mentre alle sue spalle spicca il sorprendente Thomas Gradinger (+0.559). A completare le prime cinque posizioni dominate da R6 è poi la Yamaha di Randy Krummenacher. Per quanto riguarda gli altri italiani, aggancia la settima piazza la MV-Agusta di Raffaele De Rosa (+0.988), mentre tredicesima quella del compagno Ayrton Badovini (+2.121), attardato di ben due secondi.
