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MotoGP, Biaggi: "Iannone motivato e veloce, riporterà Aprilia al top"

VIDEO - "Honda nel 2019 farà parecchie doppiette, meglio avere Lorenzo in squadra che contro"

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Max Biaggi è ormai fuori dal palcoscenico internazionale delle gare dal 2012, quando decise di appendere il casco al chiodo da campione in carica SBK in sella all'Aprilia. Negli anni il suo legame con la Casa di Noale è rimasto fortissimo, tanto che nel 2018 Biaggi è diventato ambasciatore del marchio nel mondo.

Durante un incontro con i suoi tifosi organizzato da Suomy, sponsor storico di Max, abbiamo parlato con il campione romano del presente di Aprilia in SBK e MotoGP, con uno sguardo anche al futuro ingresso di Andrea Iannone in squadra, che secondo Biaggi potrebbe rappresentare un momento di svolta nel percorso di crescita della RS-GP.

Ormai sei lontano dalle gare da parecchio tempo, dopo il brutto incidente in Supermotard. Com’è oggi il tuo rapporto con le moto?

"Le moto sono la mia grande passione, ma le competizioni sono un’altra cosa. Ovviamente nelle competizioni c’è una bella percentuale anche di rischio. Adesso le guardo dall’esterno, le vedo tramite gli occhi dei miei colleghi, o almeno ex colleghi. Poi ci sono i giovani che iniziano questo sport e mi appassionano, però la mia è una prospettiva molto diversa rispetto a quando indossavo la tuta ed entravo in pista".

Da ambasciatore del marchio Aprilia nel mondo, con tutti i tuoi sei titoli iridati vinti con loro, come valuti le difficoltà della Casa di Noale in questo periodo sia in SBK che in MotoGP?

"Che in SBK Aprilia non faccia le prestazioni a cui eravamo abituati è normale. C’è anche da dire che questa moto ha ormai un’età. Non lo dico io, lo dice l’anagrafe. Ha dieci anni, è una moto che ha il suo passato glorioso. Poi l’Aprilia non è impegnata in SBK in modo ufficiale, ha dei clienti che hanno acquistato la moto, ma non credo ci sia uno sviluppo diretto della Casa".

Diverso il discorso analizzando la situazione in MotoGP, un campionato in cui Max ritiene che dei grandi passi avanti siano stati fatti da Aprilia, ma anche gli avversari li hanno compiuti.

"Guardando a cosa fanno in MotoGP, questa è la loro quarta stagione ormai. Non è che non migliori la moto, solo che gli altri hanno migliorato ancora di più. Ci sono poi più moto competitive rispetto a tre anni fa. Prendiamo ad esempio le Ducati private: ci sono molte Ducati satellite che nel 2016 hanno vinto un Gran Premio con Iannone e Dovizioso, non sono moto che vanno piano. Quindi la griglia si allunga e se in Aprilia non riescono a fare quel salto in avanti è difficile entrare nei primi dieci. Però ad Aragon hanno fatto una bella gara, chiudendo sesti a pochi secondi dal primo. Spesso alternano performance molto interessanti a risultati non ottimi, magari devono anche ritrovare una linea di sviluppo, almeno così ho sentito".

Con Iannone pensi che questa situazione possa arrivare ad una svolta?

"Il prossimo anno ci sarà un pilota nuovo, motivato e molto veloce. Penso che possa essere estremamente importante per tornare al top, perché la prima cosa è essere veloci e poi si deve trovare la costanza. Prima un aspetto, poi l’altro.

Tra i piloti presenti in griglia in MotoGP, tu hai senza dubbio un bel rapporto con Jorge Lorenzo, un amico vero. Come vedi la convivenza del 2019 tra Jorge e un mastino come Marquez?

"Secondo me in questa situazione ci ha guadagnato la Honda. Tra i due, ci ha perso la Ducati e ci ha guadagnato la Honda. Questo è quello che dicono anche un po’ tutti. Lorenzo è un pilota veloce, un grande campione. Sempre meglio averlo con te che contro di te. Da tifoso, da appassionato, mi sembra che la Honda possa essere destinata a fare primo e secondo in molte gare. Magari mi sbaglio, ma ormai manca poco. Tra meno di cinque mesi lo sapremo".

Sei stato un pilota di punta per Yamaha per tanti anni nel motomondiale. Da cosa pensi che possa dipendere questo periodo così difficile e soprattutto in quanto tempo pensi possa uscirne?

"Mi trovi impreparato sulla materia, bisognerebbe essere dentro al problema per sapere bene di cosa parliamo. Si dovrebbero conoscere anche dei numeri. Mi sembra che la Yamaha fino alla scorsa stagione sia stata una moto estremamente performante, per anni è stata la più equilibrata in pista se non la migliore. Ci può stare che in una stagione sia meno performante per poi riprendersi. Credo che sia anche un discorso ciclico".

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