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Era dal GP del Sachsenring, l’ultimo prima della pausa estiva, che Vinales non riusciva a salire sul podio e con lui anche la Yamaha. L’incantesimo è stato rotto a Buriram, con Maverick sul 3° gradino del podio e Valentino alle sue spalle.
“Una gara e un fine settimana come questo dovrebbe essere la normalità per noi, siamo semplicemente al nostro posto - osserva lo spagnolo - In questo GP abbiamo lavorato molto bene, abbiamo fatto un grosso cambiamento alla moto e mi sono trovato bene, la squadra ha lavorato bene”.
Per Vinales la partenza non troppo convincente non ha influito sul suo risultato finale.
“Penso che se avessi spinto al massimo fin dall’inizio, avrei finito le gomme a 5 giri da fine - dice - Sono rimasto dietro a Crutchlow perché per passarlo avrei dovuto rischiare troppo e avrei potuto surriscaldare gli pneumatici. Con la M1 faccio ancora fatica a superare perché manca accelerazione”.
Maverick è stato vicinissimo a Dovizioso e Marquez e a un certo punto ha anche pensato alla possibilità di vincere.
“Credevo di avere l’opportunità per attaccare ma era impossibile perché la gomma posteriore scivolava troppo. Ho però anche pensato che Marc e Andrea potessero finire entrambi larghi all’ultima curva e così li avrei passati, ma sono stati molto bravi - sorride - A parte tutto, questo podio dà fiducia e se continuiamo così potremo anche ritornare a lottare per la vittoria”.
Rimane un dubbio però da dipanare: perché la Yamaha è diventata così competitiva a Buriram?
“Ad Aragon quasi non riuscivo a piegare, mentre qui il mio punto di forza è stata la velocità in percorrenza di curva ed ero molto veloce in inserimento - riflette - Da una parte le gomme portate per questo GP, diverse dalle solite, potrebbero averci aiutato, ma dall’altra abbiamo fatto un grande cambiamento nel bilanciamento dei pesi. Sono molto curioso di arrivare a Motegi per scoprire se siano stati gli pneumatici o il nuovo setup a fare la differenza”.
