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Moto3, Zannoni: Valentino, fammi entrare nella VR46!

Parla il neo campione italiano Moto3: "Per ora continuerò con CIV e CEV. Scegliere la TM mi ha fatto crescere. Il mondiale costa troppo"

Moto3: Zannoni: Valentino, fammi entrare nella VR46!

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La faccia pulita ed il tono di voce pacato non ingannino perché Kevin Zannoni, romagnolo di Bellaria, ha tanto da dimostrare in pista. Classe 2000, il numero 111 sempre sulla carena ed un fresco alloro da esibire, ossia quello di campione italiano Moto3. Un traguardo mancato per pochi punti l’anno scorso e raggiunto quest’anno, al terzo anno di Moto3 e dopo aver ben figurato nell’edizione 2016 della Red Bull Rookies Cup. “Essere campione è una sensazione bellissima – apre “Zanna” - ho raggiunto un obiettivo che cercavo da molto tempo”.

Ripercorriamo un po’ la stagione. Qual è stato il momento più difficile?

“Sicuramente l’inizio, dato che la moto era nuova e faticavo a tenere il ritmo dei migliori. Anche per questo è stata una stagione in crescendo: sono partito con un quarto ed un secondo posto nel primo round, poi terzo – terzo, secondo – secondo e poi quattro vittorie di fila. Siamo cresciuti gara dopo gara e sono davvero felice di essere riuscito a conquistare ben quattro successi di fila”.

L’obiettivo è sempre stato il titolo?

“Ci speravo dal primo giorno, ma non avrei pensato di vincerlo con due gare d’anticipo”.

Un particolare importante della stagione di Kevin è quello di aver portato al successo la TM, moto artigianale costruita a Pesaro che ha sbaragliato la concorrenza in primis delle KTM, ben figurando con lo stesso Kevin anche nel round mondiale di Misano

“La TM mi ha cercato sul finire della scorsa stagione, mi hanno spiegato il loro progetto aiutandomi anche a fare quest’anno il CEV per la prima volta. Mi piaceva l’idea di entrare in un progetto nuovo portando una moto nata da poco là davanti. Avevo anche altre offerte ma questa mi è parsa la migliore anche per la mia crescita: su una moto da sviluppare si sta tanto in sella e questo aiuta, inoltre in TM mi sento molto ascoltato”.

Stai affrontando il tuo primo anno di CEV dunque. Soddisfatto finora?

“Non del tutto anche se stiamo senza dubbio crescendo, l’obiettivo è riuscire a stare con i primi anche lì”.

Molti dicono che il livello del CEV sia molto più alto. Sei d’accordo?

“C’è un po’ di differenza ma non tanto per quanto riguarda il livello dei migliori. La differenza principale è che ci sono tanti piloti in poco spazio, per esempio venti in un secondo, mentre al CIV spesso ci sono quattro o cinque piloti che hanno vantaggio sul resto del gruppo. In sintesi non è una questione di livello, quanto di numero di piloti sul medesimo standard. Poi ovviamente nel caso dei piloti italiani c’è anche da considerare il fattore piste, che tu spesso non conosci a differenza dei piloti spagnoli che ci girano spesso”.

Parlando di futuro, immagino siano arrivate offerte dal mondiale

“C’è stato l’interesse di alcuni team ma chiedono troppi soldi. Mi piacerebbe molto fare il mondiale, ma purtroppo è molto difficile: non c’è nulla di certo, ma al momento dovrei rimanere in TM e correre ancora nel CIV e nel CEV, il mio intento è restare con questa squadra”.

Magari entrare in VR potrebbe aiutare. Ti piacerebbe entrare nell’academy di Valentino?

“Mi piacerebbe molto ed a volte vado ad allenarmi al ranch, ma purtroppo non ci sono stati contatti”.

 

Photo credits: Luca Gorini

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