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Melandri: "Alla SBK servono piloti che ci provano, come me"

Marco parla del futuro suo e del campionato: "potrei rimanere a piedi, ma mi hanno cercato Ducati e BMW.  Ho ancora voglia di correre"

SBK: Melandri: "Alla SBK servono piloti che ci provano, come me"

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Con Jonathan Rea già campione del mondo e ancora due round per fare passerella prima di mettere fine a questo 2018, la SBK pensa al suo futuro. Al momento, nella lista degli iscritti per il prossimo anno c’è un’assenza eccellenza, quella di Marco Melandri. Il ravennate ha visto Bautista prendere il suo posto sulla Panigale ufficiale e sta cercando una sistemazione, anche perché di pensare alla pensione non ha proprio voglia.

Io purtroppo ho ancora tanta voglia di correre, anzi ne ho troppa - scherza - Se non ne avessi più sarebbe tutto più facile e potrei smettere. Io credo che se trovassi una moto adatta al mio stile di guida potrei ancora essere competitivo. Ieri, a Magny-Cours, fino a pochi giri dalla fine ero vicino alla lotta per il podio, ma non riuscivo a far fare alla moto quello che volevo. Per questo motivo quando scendo dalla moto sembro incazzato: non riesco a esprimere il mio potenziale. Avrei voglia di riuscire a trovare la situazione giusta per finire la mia carriera facendolo”.

Potresti mettere i bastoni fra le ruote a Rea?
Nelle gare in cui ho trovato la giusta fiducia ed ero vicino a lui non mi sono tirato indietro, almeno ci provavo. Credo che a un campionato così servano piloti che ci provano sempre, con gare meno ‘ragionate’ rispetto alla MotoGP ma più d’istinto, come è sempre stata la SBK”.

È la ricetta per risollevare un campionato in crisi per quanto riguarda il pubblico?
Sicuramente per il pubblico in circuito è un problema avere una gara al sabato e l’altra alla domenica. Non mi sembra il format ideale, ma magari lo è per le televisioni, questo non posso saperlo. Io credo che la ricetta sia avere gare combattute, la gente deve divertirsi fino all’ultima curva, è questo il segreto. Con i regolamenti puoi cercare di migliorare questa situazioni, ma il punto principale deve essere avere delle belle gare, il resto va di conseguenza. Non credo che solo il promoter possa cambiare la faccia di un campionato”.

I regolamenti tecnici invece possono farlo?
Bisogna capire come livellare le prestazioni, noi come Ducati siamo stati penalizzati molto più delle 4 cilindri dal regolamento quest’anno. Yamaha e Van der Mark, per fare un esempio, stanno crescendo tanto, purtroppo l’Aprilia ha faticato e non si è vista, lo stesso la Honda a causa dell’infortunio di Camier. Credo che siano mancate queste squadre e poi con Johnny corri quasi sempre per fare secondo, ha troppo margine”.

Tu sei uno dei pochi che sono riusciti a batterlo, perderti sarebbe un brutto colpo per il campionato…
Credo che anche Dorna lo sappia, spesso parlo con loro e sono sicuro che cercheranno di darmi una mano per il bene del campionato. È un momento difficile per la SBK e servono piloti competitivi che rendano spettacolari le gare. Servono inoltre piloti di diverse nazioni, con solo inglesi rischia di diventare un campionato nazionale”.

Ancora di più con Rea che domina da ormai 4 anni…
Jonathan ha una facilità di guida incredibile, sembra che vada sempre a spasso. Credo che sia l’accoppiata fra lui e Kawasaki a essere così forte: lui è perfetto per quella moto e quella moto è perfetta per lui”.

Anche tu vorresti una moto perfetta per te. Si parlava di un’interessamento di Yamaha, è ancora una possibilità?
Non se ne fa nulla, non si va più avanti. Di fatto non siamo mai stati nemmeno troppo vicini perché abbiamo sempre parlato del più e del meno, ma di concreto non ho mai visto nulla”.

Significa che rischi di rimanere a piedi?
Purtroppo è molto probabile, anche la SBK è cambiata e contano solo i soldi, il resto vale poco”.

C’è almeno un piano B?
Sono stato contattato da Ducati e mi ha chiesto se sarei disposto a salire su una moto esterna. Poi si è aperta una finestra BMW, ma non si sa ancora come e con chi potrebbe tornare. In questo momento devo aspettare”.

Quale team potrebbe portare in pista questa Panigale satellite?
Ultimamente sono state fraintese molte mie parole, quindi non voglio dire nulla. Preferisco rimanere da parte”.

Hai già avuto modo di provare la Ducati V4?
Solo la versione stradale. Chiesi un test con quella moto per capire se il carattere della moto fosse adatto al mio stile di guida, questa richiesta fu vista come una mia intenzione di andarmene. Credo che alla fine sia stato uno dei motivi per cui sono stato messo da parte. Io e la Panigale attuale, la bicilindrica, abbiamo caratteristiche diverse, il V4 avendo un’erogazione molto più ampia e credo che possa venire incontro al mio stile di guida. Magari non lo saprò mai”.

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