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SBK, Magny-Cours: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Ana Carrasco scrive la storia delle derivate nel weekend dove festeggiano anche Rea e Reiterberger, nella SuperSport sarà un finale thriller

SBK: Magny-Cours: il Bello, il Brutto e il Cattivo

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Magny-Cours, l’ultima tappa europea delle derivate, il posto ideale per stappare una bottiglia di Champagne e brindare ai propri successi. Così avranno pensato Johnny Rea, Ana Carrasco e Markus Reiterberger, che si sono portati a casa i titoli di SBK, Sport300 e Stock1000. Il Circus delle derivate ha quindi decretato i primi tre verdetti in attesa  della Supersport, dove Sandro Cortese e Jules Cluzel sono pronti a sfidarsi tra Argentina e Qatar per lo scettro di campione.    

IL BELLO –  Da Magny-Cours ci portiamo a casa i festeggiamenti di Johnny Rea e Markus Reiterberger ma anche il pianto di gioia di Ana Carrasco, una volta tagliato il traguardo. Per lei è stato un fine settimana da incubo, mai in grado di lottare con i migliori e quella sensazione di un titolo che le stava lentamente sfuggendo dalle mani. A volte però ci si mette di mezzo il destino, fatale per Deroue, tanto da lasciarlo a piedi sul più bello, così me per Perez, bruciato sul finale da Valle quando stava per assaporare il trionfo. Due episodi decisivi nel consegnare la corona alla spagnola.    

IL BRUTTO –  Arrivava a in Francia con l’obiettivo di andare a caccia di conferme dopo il doppio podio di Portimao. Invece è bastato poco per capire che quello di Magny-Cours sarebbe stato un fine settimana pieno di insidie. La Francia lascia infatti l’amaro in bocca a Marco Melandri, chiamato durante il fine settimana a fare i conti con la scarsa fiducia con le gomme. Un aspetto determinante come lui stesso ha sottolineato.

IL CATTIVO – Sarà tutta colpa della salute? L’interrogativo è lecito. Sta di fatto che questa Honda sia ormai diventata lontana parente rispetto all’inizio di stagione. Anche in Francia Leon Camier si è dovuto consolare con un doppio decimo posto che conferma ancora una volta i limiti della Fireblade. Basterà l’arrivo di un certo Tom Sykes per svoltare nel 2019?

LA DELUSIONE – Dalla MotoGP alla Superbike il passo è breve e i risultati non sembrano dare ragione a Jordi Torres. Magny-Cours è infatti la peggiore prestazione stagionale dello spagnolo con MV Agusta, tanto da rimanere escluso dalla top ten in entrambe le gare. Lo aspettiamo in Argentina per il riscatto.

LA CONFERMA – Magny-Cours sembra essere proprio la cornice perfetta per festeggiare un Mondiale. Così avrà pensato Johnny Rea, perché dopo il titolo vinto lo scorso anno sulla pista francese ha scelto nuovamente il tracciato transalpino per brindare al quarto trionfo iridato.

L’ERRORE – L’aritmetica lo tiene ancora in gioco, ma quella scivolata nel finale ha il sapore di un addio alle speranze di raggiungere il titolo nella SuperSport. Adesso servirà davvero un miracolo a Federico Caricasulo per rientrare nella bagarre tra Cortese e Cluzel.

LA SORPRESA – Finalmente Sandi! La domenica di Magny-Cours rimarrà per sempre impressa nella mente del pilota di Voghera, che in sella alla sua Ducati ha conquistato la prima vittoria nella Stock, l’ultima per la categoria che in Francia ha chiuso i  battenti.

IL SORPASSO – Ci sono sorpassi che possono decidere una gara e a volte anche un Mondiale. È quello di Dani Valle su Mika Perez all’ultima curva di Magny-Cours. Un manovra che ha consegnato lo scettro di Regina della Sport300 ad Ana Carrasco.

LA CURIOSITA’ – Con quella dell’ultimo weekend sono 21 doppiette. Mai nessuno è riuscito a fare meglio di Johnny Rea, imbattuto dalla tappa di Laguna Seca.

IO L’AVEVO DETTO “Correrò senza fare calcoli”. Così aveva anticipato prima del weekend transalpino Johnny Rea. Che dire: il Cannibale è sempre di parola!

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