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Nuovo esame patente moto: tutto rimandato al 2019

Il Ministero dei Trasporti ha rinviato al 2 gennaio l'entrata in vigore delle nuove norme di svolgimento degli esami

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Dietrofront sulle modalità d'esame delle patenti A. Le nuove prove non sono entrate in vigore il 27 ottobre scorso, come da legge in Gazzetta Ufficiale, ma sono state rinviate al 2 gennaio dal Ministero dei Trasporti.


Il motivo


Sono state accolte dunque le richieste delle autoscuole italiane, che lamentano i ritardi nellʼallestimento delle piste dove svolgere le prove. La direttiva fissa una velocità minima per effettuare le prove di esame su pista, passando da 30 km/h a 50 km/h. Un cambiamento notevole per chi si deve preparare in vista dell'esame di guida. L'Italia ha scelto di fissare dei tempi per effettuare le prove, calcolati per valutare anche la velocità alla guida, stabilendo due esercizi: uno da compiere a bassa velocità e uno ad alta velocità.


Come sarà


Come già vi abbiamo spiegato, il primo esercizio previsto dal decreto è da compiere a una velocità bassa per dimostrare la capacità di equilibrio. Il candidato deve effettuare uno slalom e poi un passaggio in corridoio stretto, impiegando almeno 15 secondi di tempo. “È possibile ovviamente impiegare più tempo, ma già 15 secondi sono una buona sfida per riuscire a rimanere in sella”, spiega Emilio Patella, segretario nazionale autoscuole Unasca. Il secondo esercizio consiste in uno slalom seguito da evitamento di un ostacolo e successiva frenata in uno spazio prestabilito. Il tempo massimo di svolgimento della prova non deve essere superiore a 25 secondi. Il candidato deve dimostrare la propria capacità nel governare il veicolo a velocità di almeno 50 km/h.


Più sicurezza stradale


“Con l'opzione del controllo della velocità attraverso dei rilevatori a pannello, inizialmente ipotizzata, si rischiava di distrarre il candidato. Valutando invece i tempi, si può fare una media del tempo impiegato durante tutto il percorso, così che il candidato riesca a rimanere più concentrato. Il risultato è comunque un innalzamento della velocità, perché più si riduce il tempo e più aumenta la velocità. La nuova prova implica sicuramente una maggiore preparazione da parte dei candidati, ma è un ulteriore passo verso una maggiore sicurezza stradale”. Ora ci aspettiamo che si risolva il problema delle esercitazioni su strade frequentate e che venga introdotto un minimo di formazione obbligatoria: la proroga serve proprio a questo.


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