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MotoGP, Taramasso: “Tentare la fuga non sarà la mossa vincente”

Il responsabile Michelin: “La gomma soft sarà molto performante nei primi giri, mentre la dura offrirà un migliore bilanciamento”

MotoGP: Taramasso: “Tentare la fuga non sarà la mossa vincente”

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Ad Aragon ci sono due aspetti da tenere d’occhio. Il primo è il caldo, il secondo la scelta degli pneumatici, che sembra tenere in ansia tutti i piloti. Nel fine settimana abbiamo infatti visto Marc Marquez sfoggiare la media, mentre Andrea Dovizioso alle prese con la dura, proprio come Jorge Lorenzo. Nella roulette del Motorland, Piero Taramasso prova a fare il punto della situazione.

“Abbiamo avuto modo di provare nei test e questo ci ha molto aiutato  - ha esordito il responsabile Michelin -  Il livello di grip degli pneumatici è costantemente sotto controllo. L’aspetto rilevante sarà, come tutti sappiamo, la temperatura”.

Alle 14 di domenica dalla pole scatterà Jorge Lorenzo. Qualcuno si immagina già una sua fuga al via.

Credo che la chiave sia quella di non spingere più di tanto all’inizio – ha avvisato Taramasso - questo infatti è un aspetto che comporta un elevato consumo legato alla gomma. I piloti dovranno quindi adattarsi a questa situazione, consapevoli del rischio”.

Una cosa è comunque certa: rispetto allo scorso anno i piloti hanno confermato la crescita degli pneumatici Michelin.

Abbiamo cercato di rendere le gomme dure più morbide in modo da essere performanti – ha sottolineato – in occasione della gara di Aragon 2017, la dura non è stata infatti quella più scelta da parte dei piloti”.

Taramasso entra quindi nel merito della discussione.

“Se dobbiamo valutare le caratteristiche dei piloti, Lorenzo e Zarco hanno uno stile che va a stressare meno lo pneumatico in confronto a Marquez, il quale è un pilota molto aggressivo nella guida. Con la soft penso che i piloti potranno riscontrare grande grip nei primi giri con la possibilità di arrivare al termine senza problemi. Con la dura si riesce invece a essere più competitivi sul giro secco, ottenendo maggiore stabilità rispetto alla morbida”.

Non manca poi la media.

“Credo sia il giusto compromesso, forse solo due o tre piloti la sceglieranno, a differenza magari della dura o della morbida che sarà la più utilizzata”.

Non manca infine una battuta sulla Yamaha.

“I problemi della M1 non derivano certo dalle gomme – ha concluso Taramasso – ogni fine settimana la Yamaha si trova purtroppo a fare i conti con un diverso ostacolo da superare che può derivare dall’elettronica o dal motore come dicono. La caduta di Rossi? È entrato in pista con una gomma nuova, spingendo fin da subito. Avrebbe dovuto aspettare circa due giri per portarla in temperatura e poi sfruttarla al massimo”.    

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