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MotoGP, Petrucci: "Se la Ducati scegliesse oggi? Terrebbe Lorenzo"

Danilo: "Non mi sento un rincalzo, ma so di essere una seconda guida. Vado d'accordo con Dovizioso, faremo una grande stagione"

MotoGP: Petrucci: "Se la Ducati scegliesse oggi? Terrebbe Lorenzo"

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Danilo Petrucci deve riscattare ad Aragon la prestazione opaca di Misano, una gara condizionata moltissimo da un problema alla frizione della sua Ducati GP18 che l'ha tenuto lontano dai risultati sperati per il GP di casa. Il Petrux ha parlato con i giornalisti presenti al Motorland, svelando alcune importanti novità che riguardano questa parte finale della stagione e il trattamento che Ducati ha deciso di riservargli fino a Valencia.

Danilo ha infatti rivelato che a partire da Aragon, ci sarà un maggiore scambio di dati con i tecnici del Team Factory, che analizzeranno i suoi dati alla stregua di quanto già fanno con Dovizioso e Lorenzo, offrendo dunque un supporto maggiore al futuro compagno di squadra di Dovi.

"Da qui verrò aiutato anche dai tecnici Ducati. Dal team ufficiale guarderanno di più i miei dati, come se avessero due piloti e mezzo. Mentre prima ci rivolgevamo a loro solo quando avevamo un problema grosso - ha spiegato Danilo -  Siccome il problema che abbiamo adesso è abbastanza cronico, perché continuo a stressare troppo le gomme con il mio peso,  stiamo cercando tutti una soluzione anche in previsione dell’anno prossimo, quando sarò direttamente con loro e ci troveremo a convivere con questo problema. Perciò ci stiamo un po’ preparando all’anno prossimo".

Una decisione giunta dopo Misano?

"Misano ci ha dato la sveglia. Avrei avuto grosse difficoltà a stare nei primi cinque senza il problema alla frizione - ha continuato Petrux -  ma con quel problema sarebbe stato impossibile stare nei dieci. Ho sempre il problema che riscaldo un po’ troppo le gomme, una cosa che mi mette in difficoltà sulla distanza di gara. Almeno qui abbiamo fatto il test, anche se abbiamo girato solo mezza giornata. Però abbiamo abbastanza informazioni per trovare la quadra prima della FP1". 

DANILO PETRUCCI - MISANO 2018

Nonostante alcune gare non siano andate come sperato, questa resta al momento una stagione positiva per te.

"Quest’anno ho meno pressione, sto facendo la mia migliore stagione di sempre in MotoGP, ma non ho sfruttato al massimo le occasioni avute. Forse la fortuna mi ha aiutato di meno, ma sto portando a casa sempre punti in tutte le gare. Chiaro che rispetto a Dovi e Jorge sto soffrendo, ma voglio ritornare sotto".

In una intervista dei giorni scorsi, Lorenzo ha continuato a parlare di te e della scelta Ducati, affermando che se fosse rimasto lui avrebbe vinto il mondiale l'anno prossimo. 

"Lorenzo è cascato in piedi, guadagnerà sempre dieci volte più di me - ha commentato un divertito Danilo -  quindi mi fa effetto che lui parli di me come se fosse ingiusto che io vada al suo posto. Adesso potrà anche sembrare strano, perché da quando ha firmato con la Honda ha cominciato ad andare forte, ma a Le Mans quando ha detto che si guardava attorno ed io avevo fatto podio, avevo più punti di lui nel mondiale, cosa avrebbe dovuto fare la Ducati? Chi avrebbe continuato a tenerlo in quelle condizioni?".

Quindi  secondo te è stato molto anche frutto del caso e di un rendimento di Lorenzo che è tardato ad arrivare.

"Quando Ducati ha scelto me, ovvero subito prima del Mugello, io ero il miglior pilota Ducati in classifica e Jorge non aveva ancora vinto gare. Io avevo fatto più podi e penso che Ducati abbia fatto una scelta ovvia. Hanno valutato che io costo un quindicesimo di Lorenzo, che gli stavo davanti e quindi mi hanno preso. Chi non l’avrebbe fatto? Subito dopo Jorge ha vinto due domeniche di seguito, probabilmente perché aveva firmato con la Honda, non lo so".

Magari aspettare qualche altro Gran Premio avrebbe potuto cambiare le cose?

"Penso che se la Ducati dovesse scegliere oggi, forse sceglierebbe Jorge per continuare - ha affermato Petrucci - perché come ha detto lui stesso, adesso sta facendo una grossa differenza, sta andando forte. Però penso che ognuno abbia sfruttato le proprie occasioni, anche lui si è guardato attorno. Penso che se avesse davvero voluto rimanere, magari sarebbe potuto rimanere. Magari sarà stata una questione di soldi, non ne ho idea di come siano andate le cose. Io mi sono fatto trovare pronto nel momento in cui serviva".

Non ti senti una scelta a basso costo, un rincalzo?

"Non è che mi ci sento! Sicuramente prendo meno di Lorenzo, però come ho detto, quando dovevano scegliere ho sfruttato le sfortune di Dovizioso, l’incidente di Jerez, ed io ero in quel momento il miglior pilota Ducati in classifica. Anche se come velocità non ero il migliore, perché Dovi è sempre stato più veloce di me. Credo di essere stato scelto perché ho un buon rapporto con Dovi e penso che possiamo fare una grandissima stagione l’anno prossimo e far si che la moto sia vincente. Poi chi sarà già bravo lo vedremo. Sicuramente non mettere Dovi nelle condizioni di avere un compagno di squadra scomodo e titolato gli può permettere di andare ancora più forte, che è quello che gli serve per vincere il mondiale. Chiaramente l’anno prossimo io sarò il secondo pilota, ma non è che sia triste di esserlo. Sarei felice se Dovi vincesse il mondiale e io finissi secondo. Io sono convinto che potrò fare molto meglio di quest’anno l’anno prossimo". 

Viste anche queste continue frecciate, sarebbe importante magari stare nei primi cinque a fine stagione e magari battere Lorenzo? Quanto è importante questo traguardo anche in vista del futuro?

"Adesso Jorge sta andando molto forte, ha un ottimo periodo di forma. E’ stato uno dei più veloci delle ultime gare, potrebbe essere importante finirgli davanti ma non penso che cambi molto. Ormai le decisioni sono queste, è più un discorso a livello personale. Il quinto posto può essere una soddisfazione per me, poter dire di essere nei primi cinque del mondiale. Anche se Vinales e Cruthclow hanno fatto delle belle gare e si sono un po’ allontanati da me in classifica. Ma ci sono ancora sei gare, ho il tempo di recuperare". 

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