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MotoGP, Pedrosa: “Non vivo più le gare con l’intensità di una volta”

Dani: “Prima le corse mi prendevano al 100%, ora non più. Rossi? Corre per i suoi tifosi e per portare avanti la propria leggenda”

MotoGP: Pedrosa: “Non vivo più le gare con l’intensità di una volta”

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Ancora sei gare poi per Dani Pedrosa sarà giunto il momento di salutare la MotoGP. Come anticipato alcuni mesi fa, questa sarà infatti l’ultima stagione dello spagnolo nella classe regina, dopo oltre dieci anni di permanenza. Alla vigilia dalla tappa di Aragon, il portacolori Honda ha parlato a 360 gradi ai microfoni di Sky Sport.

Uno dei temi toccati è il rispetto e l’ammirazione che nutrono i tifosi nei confronti di Dani. Gli viene infatti chiesto come sia possibile secondo lui.

Non ne sono sicuro, però ho sempre cercato di vivere questo sport in una maniera professionale, con rispetto, con dei valori – ha detto Dani - ho sempre cercato di fare il massimo: a volte era tutto facile, altre volte ci sono stati infortuni e problemi, ma è in queste occasioni che si vedono i valori. Si dice che su una strada liscia è facile andare, ma quando la strada diventa complicata devi trovare te stesso”.

Tra i ritiri che hanno fatto rumore in questi ultimi anni c’è anche quello di Stoner. A Dani viene quindi domandato se la motivazione sia la stessa che ha spinto l’australiano.

“La mia grande passione è correre in moto, stare in pista, però adesso il nostro sport sta crescendo, abbiamo molti più tifosi che seguono la MotoGP da tutto il mondo e, ora, con i social possono farlo ancora di più – ha dichiarato - questa è una parte che mi piace un po’ di meno. Però, tutte le volte che mi sono fatto male e sono stato infortunato, sono riuscito a tornare grazie ai messaggi e all’affetto dei tifosi che mi vogliono bene, e questa è una cosa positiva del paddock.”

Come si concilia quindi la riservatezza con il mondo di oggi?

“È difficile. Gran parte della mia vita è pubblica, ma a me piace la riservatezza e la privacy. Il mio carattere non è quello di uno che ama raccontare o spiegare tutto quello che fa". 

L’attenzione si sposta poi sulle gare, ovvero se sia stufo o meno di correre?

No, le gare sono ciò che mi appassiona, la cosa più importante per me è fare la lotta in pista – ha sottolineato - adesso, però, il feeling non è più com’era prima”.

Ci si chiede quindi quali motivi abbiano influito sulla scelta di ritirarsi al termine della stagione?

Adesso sento l’intensità delle gare meno di prima. Prima le gare mi prendevano al 100%”.

Di sicuro gli infortuni hanno segnato nel tempo il cammino di Dani.

Gli infortuni hanno influito, purtroppo, perché quando guidi una moto così è sempre difficile sapendo che ti puoi fare molto male. Ho sofferto quello che mi è successo, ma sono sempre tornato con la forza che avevo dentro per arrivare fino al podio”.  

Intanto non mancano i rumors riguardo un futuro come tester in KTM?

“Non lo so, in questo momento il futuro non è ancora deciso”.

In questi anni Dani ha dovuto condividere il box con un pilota del calibro di Marc Marquez.  

“Quello che ho visto io di Marc è che lui è bravo a gestire tutte le gare durante l’anno. Normalmente i piloti hanno difficoltà in certe piste, ma lui riesce sempre a gestirle bene e a fare il massimo anche su piste sfavorevoli. Prende sempre tanti punti, anche dove i rivali sono più forti. Poi, quando arriva una gara in cui è favorito, normalmente la vince”.

Il suo testimone lo raccogliere invece Jorge Lorenzo.

Lui ha fatto molto bene con la Ducati, quindi vedremo come si comporterà con la Honda. Di sicuro è un buon pilota”.

Non manca infine una battuta su Valentino Rossi.

“Lui sta cercando di vivere questa vita al massimo – ha commentato - fino a quando può, e i tifosi sono contenti per quello. Quando vedi che la gente è contenta, sei predisposto a continuare per portare avanti la tua leggenda”.

L’ultima domanda riguarda invece chi è più forte tra Marquez e Rossi?

“È difficile rispondere a questa domanda perché i tempi sono diversi. È come fare un confronto tra Lawson e Valentino, è diverso, non si può fare. Marc e Vale sono due grandi campioni”.

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