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MotoGP, Dovizioso: “La Ducati come la Ferrari? Troppo complicato confrontare”

Andrea: “È difficile dire se la GP18 è competitiva quanto la Rossa in Formula 1, in una moto ci sono molte più componenti”

MotoGP: Dovizioso: “La Ducati come la Ferrari? Troppo complicato confrontare”

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Aragon potrebbe essere una sorta di roccaforte per Marc Marquez, dal momento che lo spagnolo ha dominato le ultime due edizione della tappa al Motorland. Nonostante i favori del pronostico siano dalla parte del 93, Andrea Dovizioso proverà a rovinargli la festa. Il forlivese è fiducioso per il round spagnolo, ma allo stesso tempo sa che non sarà semplice ripetere la prestazione di Misano.

“Non so se siamo favoriti o meno – ha esordito Dovi – l’ultimo test ci ha dato conferma che la moto è migliorata, tanto da avere degli indizi importanti già a Misano. Anche a Silverstone avevamo le carte in regola per fare bene – ha ricordato – se guardiamo le comparazioni con gli anni precedenti è evidente che sono stati compiuti importanti passi avanti. Mi aspetto quindi di essere più competitivo rispetto al 2017, anche se dovremo gestire al meglio le gomme”.

Ad Aragon il pronostico è comunque dalla parte di Marquez.

Questa è la pista di Marc, una delle sue favorite, dove ad inizio anno sceglie di vincere e vorrà fare di tutto per trionfare. Sono convinto che noi saremo in lizza per il podio e se svolgeremo un buon lavoro anche per la vittoria”.

A quanto pare la Ducati sembra essere la moto più competitiva del Circus, ma al momento non basta per soffiare a Marquez il Mondiale. Una situazione che per certi versi ricorda la Formula 1, dove la Ferrari, considerata la monoposto più performante, deve fare i conti con un super Hamilton.

Direi che questi sono ragionamenti che si fanno al bar - ha sottolineato Andrea- è impossibile avere questa risposta. Giudicare un mezzo, soprattutto una moto, è impossibile, perché c’è un mix maggiore rispetto alla F1. Di sicuro è fuori discussione che stiamo migliorando, ma non so se abbiamo o meno la moto migliore. In questo momento la Ducati ha due piloti che possono vincere delle gare, ma non è così semplice arrivare a quell’obiettivo. Posso dire che anche le altri Ducati sono cresciute e si sono avvicinate, nonostante il gap in gara rimanga grande”.

A Dovi viene poi chiesto se tornando indietro nel tempo, cambierebbe qualcosa delle precedenti gare.

“A Jerez la ripeterei allo stesso modo -  ha sottolienato- a Le Mans invece ho sbagliato, così come a Barcellona. Chi parla di sfortuna dice bugie. Di sicuro non devo nascondermi, anche perché siamo umani e facciamo errori”.

L’esame Aragon è senza dubbio di quelli ad alto coefficiente di difficoltà.

Sarà difficile, anche perché mi aspetto che Marc farà di tutto per vincere la gara. Entrambi abbiamo lo stesso tipo di rischio. Negli ultimi anni Marquez ha approcciato le gare studiando molto di più, impostandole con delle spunte dove vincere o meno e questo lo fa già nel precampionato. È una cosa intelligente. Nel 2015 lui ha imparato questa cosa e sta proseguendo così. Ovviamente non è obbligato a vincere, ma Marc è Marc e ci proverà”.

Oltre al rivale, c’è poi il tracciato a mettere a dura prova il forlivese.

Ci sono staccate con angolo e bisogna lasciare i freni per fare scorrere la moto – ha concluso Dovi - questa è una pista di percorrenza e non si adatta alle mie caratteristiche. Ho comunque avuto modo di lavorare e migliorare”.    

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