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SBK, A Portimao Rea gioca con gli avversari e poi li semina

Qualche sorpasso e poi fuga verso la vittoria numero 66 per Johnny, vicino al quarto titolo. Van Der Mark e Melandri sul podio 

SBK: A Portimao Rea gioca con gli avversari e poi li semina

Quando ci stavamo illudendo in un epilogo diverso dal solito, Johhny Rea ha smesso di giocare ed ha rimesso le cose a posto, il suo, il primo, superando Chaz Davies ed allungando anche su Melandri e Van Der Mark, pronti alla vittoria ma non sufficientemente veloci per ottenerla.

Qualche scaramuccia nella fase centrale della corsa, un paio di spaventi e tante staccate a ruote alzate, ecco il racconto della gara-gioco di Jonathan, Re della Superbike nella sua era più noiosa; il nordirlandese che colpe ha? Nessuna: lui vuole vincere e ci riesce in continuazione, sino ad arrivare all’affermazione numero 66: “non è stato facile superare le Ducati - ha dichiarato il Cannibale - poi ho gestito il vantaggio. Ora penso a Magny-Cours”. Rea pensa al round francese perché, proprio là, potrebbe diventare campione per la quarta volta.

L’olandese numero 60 della Yamaha guidava forte e pulito, per un istante ha fatto credere di poter acciuffare la Ninja ufficiale, poi ha tirato i remi in barca: “infatti, Rea era molto più veloce - ha amesso Michael - ma il doppio podio ottenuto qui mi carica di ulteriore fiducia”. La R1M del team Crescent è la terza, a volte la seconda moto più veloce della griglia.

Ancora una prova molto positiva per Melandri, deciso a concludere la stagione nel migliore dei modi: “dopo un paio di chiusure dell’anteriore, ho preferito accontentarmi - ha svelato il ravennate - e poi, questo podio mi serviva”. Terzo posto utile, appunto, per la classifica e per ribadire le sue quotazioni sul mercato; ancora senza sella 2019, l’ex campione della 250 Grand Prix è il pezzo più pregiato.

Scattato dalla prima casella dettata dal regolamento sportivo, Chaz Davies ha regalato spettacolo e la speranza al team Aruba di poter battere il tre volte Campione del Mondo. Il gallese ha ceduto ai dolori arrecati dalla spalla acciaccata, ma ha dimostrato che, come sempre, ci mette il cuore nei momenti duri. Nemmeno Tom Sykes era al 100% della condizione fisica, quindi, pensando a questo, il quinto posto non è così male per lui.

Le due Aprilia Milwaukee chiudono con la sesta posizione di Savadori e la settima di Laverty, poleman ieri, poi buttato a terra da Fores. le due RSV4 (probabilmente ancora in pista nella prossima stagione) hanno fatto meglio della Panigale R di Rinaldi.

Loris Baz voleva qualcosa in più del suo nono posto in sella alla BMW, non è mai decollato il weekend di Alex Lowes, grande impennatore negli scollinamenti ma solo undicesimo al traguardo.

Jake Gagne arriva davanti al compagno di colori Camier, ma questi non sono i risultati che Honda desidera avere in Superbike. Senza un adesivo HRC sulle carene della Fireblade SP-2 ed un relativo trattamento tecnico, i tempi gloriosi di Kocinski ed  Edwards sono sempre più lontani.

 

Classifica piloti: Rea 420, Davies 304, Van Der Mark 284.

 

LA CRONACA- Davies è davanti a tutti, Sykes secondo, Razga terzo, la BMW di Bazperde alcune posizioni, Rinaldi è nei primi cinque, Rea salta il numero 21 con una entrata decisa e si prende la quarta posizione, diventata poi terza grazie ad un sorpasso ai danni di Melandri.

Al terzo giro Rea attacca Sykes e lo supera, ma Tom risponde tornando secondo; Johnny ci riprova e stavolta ci riesce, adesso la Kawasaki numero 1 ha solo la Ducati numero 7 che la precede.

Melandri duella con Sykes per il terzo posto, le traiettorie della Ninja sono molto diverse a quella della Panigale numero 33 che ha non troppo distante la Yamaha di Van Der Mark.

Il ravennate si sbarazza dell’inglese ed è ora terzo: con Davies al comando, Rea si ritrova in un panino tutto Ducati.

Rea e Davies sono ai ferri corti: Johnny tenta il sorpasso, ma Chaz resiste. Il nordirlandese ed il gallese duellano e favoriscono l’arrivo di Melandri, ora a pochi metri dai due britannici.

Van Der Mark supera Sykes, l’olandese è quarto, più indietro ci sono Rinaldi in sesta posizione, Savadori è settimo, Baz ottavo, Laverty nono.

Ad 11 giri dalla fine, Davies e Rea si scannano, Melandri è arrivato: sono in tre a giocarsi la gara e Van Der Mark non è lontano dal podio.

A suon di staccate, Davies riesce a contenere gli attacchi di Rea che, anzi, ha Melandri a pochi centimetri: Van Der Mark ha raggiunto i primi tre e si gode l’ennesimo tentativo di Rea che, stavolta, supera Davies e prende le redini della corsa.

Anche Melandri salta il numero 7, finendo leggermente largo, il ravennate favorisce l’entrata della Yamaha dell’olandese, secondo ed ora a caccia di Rea.

Scivola Razgatlioglu e saluta la corsa, manca mezza gara e per il turco uno zero in classifica.

Rea è primo, adesso indisturbato: Johnny ha accumulato un discreto margine nei confronti di Van Der Mark e Melandri, Davies è più attardato e quarto, Sykes quinto, Savadori sesto.

Rea affronta l’ultimo passaggio con Van Der Mark davvero vicino al codone della sua Ninja ufficiale, ma Johnny resiste e vince anche la seconda gara, l’olandese si aggiudica il podio e Melandri lo completa. Quarto Davies, Sykes quinto, seguono le due Aprilia e Rinaldi con la terza Ducati al traguardo.

 

 


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