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MotoGP, GP Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Dovizioso, Bagnaia e Dalla Porta mandano in estasi l'Italia, Valentino manca l'appuntamento più importante. Fenati ingiustificabile

MotoGP: GP Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Che il tre sia il numero perfetto lo si è capito a Misano, con Andrea Dovizioso, Francesco Bagnaia e Lorenzo Dalla Porta vincitori nelle rispettive gare. Roba da festa grossa, tutti insieme appassionatamente sul tetto del mondo a due passi dalla porta di casa. Tre piloti e una marca, la Ducati, capaci di fare impazzire e, perfino, di far dimenticare ai tanti tifosi i guai e le difficoltà patiti da Valentino, eroe locale oltre che mondiale.

Tutto sommato, non è dispiaciuto troppo perdere neppure a Marquez, che ha comunque vinto vedendo il suo vantaggio in classifica aumentare.

A conti fatti una bella domenica di sport, passione, sole, mare a due passi… se non fosse per il colpo di scena (o di testa?) di Fenati. Ecco, quello ha rovinato tutto.

IL BELLO – Se Dovizioso è andato in trance guidando la sua Ducati a Misano, i quasi 100mila spettatori sono andati in estasi grazie a lui, Bagnaia e Dalla Porta. Il culto delle moto, religione squisitamente romagnola, prevede visioni dopo avere assunto grandi dosi di benzina bruciata a gran velocità. La realtà ha superato la fantasia e la bandiera tricolore non è mai scesa dal primo gradino del podio. Meglio di così è impossibile chiedere.

IL BRUTTO – È sempre gentile fare sentire gli invitati come se fossero a casa propria o, ma Valentino avrebbe preferito essere un ospite meno premuroso. A Misano il giallo era dappertutto meno che nelle posizioni che contano. Una gara sbiadita, su una Yamaha che da 22 gare si chiede come si fa a vincere. Nemmeno il campo amico ha potuto cambiare qualcosa e le prossime sei gare assomigliano sempre di più a un calvario.

IL CATTIVO – Non si possono trovare né scuse né giustificazioni al gesto di Romano Fenati. Forse non vale neppure la pena spendere altre parole. Due Gran Premi di squalifica rimangono comunque una punizione troppo lieve per quanto fatto.

LA DELUSIONE – Troppo distanti da chi guida la stessa moto, colpevoli di qualche errore di troppo e mai veramente in gioco. Misano era la gara di casa anche per Danilo Petrucci e Andrea Iannone, ma la spinta del pubblico non ha giovato. Meglio cambiare passaporto.

LA CONFERMA  – Forse l’ingegner Dall’Igna ha una specializzazione in balistica perché ha trasformato la Ducati in un missile. Lui e i suoi uomini in pochi anni hanno domato la bestia selvaggia, trasformandola in un purosangue. Senza togliere un briciolo di merito a chi la guida, la Desmosedici è la migliore moto sulla piazza e nessuna pista le fa più paura.

L’ERRORE – Evitabile e pesante quello commesso da Marco Bezzecchi. Inoltre ricorda molto quello commesso a Le Mans. L’emozione di correre in casa può giocare brutti scherzi, ma in questo momento del campionato non sono permessi sbagli. Soprattutto quando il rivale è un certo Martin.

LA SORPRESA  – Non c’è vergogna ad essere il primo degli ultimi quando quelli davanti sono fenomeni che riscrivono a ogni curva le regole del gioco a loro uso e consumo. Cal Crutchlow ha rimesso piede su un podio che, dopo la vittoria in Argentina, sembrava stregato. L’inglese ha trovato l’incantesimo per annullare la maledizione, non resta che ricordarselo anche nelle altre gare.

LA CURIOSITA’ – Migno ha dato i numeri, anzi un numero: 10,009. Se volete giocatelo al lotto, è la distanza tra il bar di Saludecio, quello dove si ritrova con gli amici, e la linea del traguardo del circuito di Misano. Ecco cosa significa correre in casa.

IO L’AVEVO DETTO – Valentino Rossi il sabato: “devo trovare due decimi per salire sul podio”. Se qualcuno li avesse trovati è pregato di portarli al box Yamaha.

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