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Moto3, Gresini risponde a Diggia: lo volevo, ma mi ha detto no

"Gli ho presentato un contratto biennale a Barcellona, all'inizio era contento poi ha cambiato idea. Rispetto la sua idea ma deve dire il vero"

Moto3: Gresini risponde a Diggia: lo volevo, ma mi ha detto no

Misano per il team Gresini vuol dire casa, ma nonostante ciò l’aria nel box della Moto3 è stata tutt’altro che serena per tutto il weekend. Il risultato della gara ha probabilmente risollevato lo spirito, ma le parole di Fabio Di Giannantonio nel post gara hanno riacceso la fiamma. Parole chiare a cui Fausto Gresini ha voluto rispondere, chiarendo la sua versione dei fatti.

Tre anni fa io e Fabio abbiamo fatto un contratto di quattro anni, dove mi impegnavo ad intraprendere un percorso insieme e dove, nel quarto anno, c’era la possibilità di cambiare categoria. Fabio è venuto da me dicendomi di voler fare la Moto2, così a Barcellona gli ho fatto un’offerta scritta con tutti i termini essenziali di un contratto e gliela ho consegnata a mano dandogli circa dieci – quindici giorni a disposizione per pensarci. Una proposta di due anni (2019-2020 ndr) che cancellava il precedente accordo, con alcune clausole come la possibilità di liberarsi in caso fosse arrivata l’offerta di un team ufficiale MotoGP dopo il primo anno”.

Un contratto biennale fortemente voluto da Fausto, che motiva il suo operato.

“Un contratto annuale non era ciò che volevo. In quel caso avrei solo continuato ed ultimato la sua formazione, per poi vederlo andare altrove. Avrei solo fatto formazione in questo modo. Inizialmente era molto felice della cosa, ne aveva già parlato con il suo capotecnico e con altre persone”.

Parole che confermano come Fabio fosse la prima scelta per il posto in Moto2 all’interno del team.

“L’offerta gli è stata consegnata come detto a Barcellona e questo testimonia come fosse il primo candidato. Lui mi ha chiesto un po’ di tempo in più per pensarci e verbalmente ho acconsentito, ma lui a quell’offerta non ha mai risposto in forma scritta: mi sono comportato secondo i canoni facendo un’offerta e dandogli tempo. Lui non ha risposto ed io mi sono mosso diversamente, così ad un certo punto il posto non c’era più”.

Dopo una prima intesa ecco però il cambio di trama, e l’inizio dell’escalation di tensione tra le parti.

“In seguito non so per quale ragione ha iniziato a dire che con andava bene, che voleva fare un contratto di un solo anno. Io ho detto di no, ipotizzando che se non avesse voluto firmare il nuovo contratto avrebbe dovuto tenere fede al vecchio e correre in Moto3, dato che non ero disposto a fare insieme un solo anno di Moto2. Da qui ho iniziato a ricevere le chiamate del suo legale e siamo finiti a discutere della cosa in tribunale. Lunedì scorso abbiamo avuto il primo incontro”.

Fausto ci tiene ad essere preciso e continua nel racconto con decisione.

“Io gli ho fatto un’offerta anche economicamente valida per un debuttante. Sono contrariato per questa faccenda, mi sta stretto sentirmi dire da un ragazzo che non sono capace di fare il mio mestiere, rispetto il suo punto di vista ma lui deve essere chiaro e dire la verità”.

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