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MotoGP, Ciabatti: "non c'è il rischio che Stoner torni in Honda"

"Stiamo rivedendo le nostre strategie. Nel 2019 un team con una sola punta, Dovizioso, quest'anno Andrea e Jorge si sono tolti punti l'un l'altro"

MotoGP: Ciabatti: "non c'è il rischio che Stoner torni in Honda"

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Lorenzo non è il solo campione 'scaricato' dalla Ducati.

In dirittura d'arrivo, come avevamo anticipato al WDW, c'è anche Casey Stoner che recentemente ha dichiarato di non essere disposto a fare solo il testimonial della casa di Borgo Panigale.

“Non sono disposto a fare solo il ragazzo-poster – ha detto al collega Colin Young – io voglio provare, ma certo se la Ducati non segue le miei indicazioni è inutile”.

Una frase che ha scatenato il putiferio nel reparto corse.

Pare che in effetti alcune indicazioni, che più tardi sarebbero state ritenute corrette, non siano state tenute subito nella debita considerazione.

Casey se l'è presa, avendo un carattere molto diretto, e con queste dichiarazioni avrebbe voluto lanciare un messaggio alla casa alla quale ha regalato il suo (finora) ultimo titolo nel 2007.

Ma qualora il rapporto si rompa definitivamente, cosa potrebbe fare Stoner?

E' ipotizzabile un suo ritorno come collaudatore in Honda?

Paolo Ciabatti pensa di no.

“Come ho detto mesi fa la palla al momento è nel suo campo. Dopo l'operazione alla spalla doveva risentirci a settembre per decidere sul da farsi. Ed è ciò che faremo. E' vero che per poter guidare una MotoGP, comunque, c'è bisogno di molto allenamento e bisogna vedere se per Casey il gioco vale la candela. Se dovesse smettere con noi comunque non credo tornerebbe in Honda”.

Detto ciò Ciabatti è tornato sull'argomento relativo alla decisione presa dalla Ducati di non rinnovare con Jorge Lorenzo. Una decisione, quella di rinunciare ad un campione del mondo, simile in un certo senso a quella presa dalla ferrari nei giorni scorsi con Kimi Raikkonen.

Entrambe le Rosse, a due e a quattro ruote, infatti, si sono convinte che avere in squadra due campioni del mondo – Vettel e Raikkonen per Maranello, Lorenzo e Dovizioso per Borgo Panigale – non sia produttivo per una casa che punta al mondiale.

Se per la Rossa a quattro ruote apparentemente la conferma è arrivata a Monza domenica scorsa, per quella a due quest'anno c'è solo l'imbarazzo della scelta: Gran Premio di Spagna, o GP di Francia. Scegliete voi.

"In effetti avere due top rider parrebbe un vantaggio, ma c'è anche la possibilità che si tolgano punti a vicenda o peggio – conferma il direttore sportivo della Ducati, che prosegue – a Jerez Andrea è arrivato lungo per cercare di superare il compagno, Jorge gli ha resistito ed è successo quel che è successo ( collisione con pedrosa N.d.R:), a Le Mans, se volete, è accaduto il contrario, Dovi era davanti ed ha provato a mettere quanta più strada possibile fra loro due ed è caduto...Da ciò abbiamo tratto un insegnamento: per battere un campione del calibro di Marc Marquez, che non è solo molto veloce, ma anche consistente, due campioni assieme non sono una scelta ideale".

Ciò giustifica la decisione della Ducati di far a meno di Lorenzo, la prossima stagione. Ma per quest'anno?

"Per questa stagione la cosa è completamente diversa: vincere il mondiale piloti sarà estremamente difficile. Puntiamo al mondiale marche. Non ci nascondiamo dietro ad un dito: è meno importante, ma è egualmente un titolo assegnato dalla FIM, con tanto di diploma e, in questo caso, piazzando entrambi i nostri piloti davanti a Marquez avremmo un vantaggio doppio. Visto che i punti vengono assegnati solo alla prima moto di una casa al traguardo, una eventuale doppietta qui a Misano con Marc terzo ci consentirebbe infatti di recuperare ben 9 punti sulla Honda".

Tre gare così quasi annullerebbero il vantaggio della casa giapponese, attualmente a +28 punti.

Il ragionamento non fa una grinza, visto che il titolo iridato è un sogno sia per Valentino Rossi che per la Ducati. Nel caso in cui Valentino vincesse tutte e 7 le gare rimaste, a Marc basterebbero 5 terzi posti e 2 secondi. Se invece fossero Lorenzo o Dovizioso a dominare i rimanenti GP, allora il pilota della Honda potrebbe accontentarsi di 6 terzi posti e di un settimo. E per capire quanto l’alloro sia vicino, basti ricordare che (esclusi i due zeri) il peggior piazzamento di Marquez quest’anno sia stato il terzo posto di Brno.

Ma in quale ottica bisogna vedere la squadra 2019. Dovizioso-Petrucci.

"Andrea sarà la nostra unica punta, e Danilo il suo compagno di squadra, Non usiamo la parola 'secondo pilota', ma Dovi ha dimostrato di poter puntare al titolo, e fra i due c'è stima reciproca. Petrucci deve ancora vincere, e magari entrando nel team ufficiale gli darà quel qualcosa in più che, naturalmente, non può avere nel team satellite Pramac".

Per decollare la Ducati ha dunque deciso di disfarsi di un carico pesante, ma da Misano sino a fine anno Lorenzo e Dovizioso saranno liberi di lottare a tutto vantaggio dell'ipotetico mondiale marche. Con un solo punto di differenza fra i due, a vantaggio dello spagnolo, il loro 'mundialito' inizia a Misano.

 

 

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