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MotoGP, Rossi: "a Misano capii di volere fare il pilota"

"Fu il primo circuito in cui guidai una moto e mi sembrò di entrare in un'altra dimensione. Il GP? spero di essere competitivo"

MotoGP: Rossi: "a Misano capii di volere fare il pilota"

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Normale che Valentino definisce quello di Misano un GP “speciale, insieme al Mugello, ma forse ancora di più”. La definizione di gara di casa non potrebbe essere più azzeccata, considerato che la sua Tavullia dista pochi chilometri dal circuito.

Misano, però, ha un posto speciale nella sua vita anche per un altro motivo.

Questa è la prima pista in cui abbia mai girato in moto - ha ricordato - Era la fine del 1992 e il tracciato era completamente diverso, guidai la Cagiva Mito 125 Sport Production e avevo addosso una tuta di mio babbo Graziano che mi stava larga. È stata una grande emozione e quando sono entrato in pista mi è sembrato di essere catapultato in un’altra dimensione. In quel motivo ho capito che nella mia vita volevo fare il pilota”.

La storia ha dimostrato che aveva ragione e il Dottore non ha ancora finito di correre. Tanto che scherzando, per descrivere la sua carriera con una canzone, ha scelto, ridendo, “Never Ending Story”, la colonna sonore del film La Storia Infinita.

Il prossimo capitolo sarà la gara di casa.

Sono contento di tornarci, dopo averla saltata l’anno scorso a causa dell’infortunio - ha detto - Quando caddi dalla moto da enduro, ancora a terra, per prima cosa pensai che avrei dovuto operarmi e subito dopo che non avrei potuto correre a Misano. Sono contento di esserci”.

Ora dovrà capire quale potrà essere il suo livello.

Abbiamo fatto un test qui e, sinceramente, non ero andato fortissimo - ha ammesso - Però Vinales era stato competitivo, anche se non al livello delle due Ducati ufficiali. Storicamente su questa pista sia io sia la Yamaha siamo sempre andati bene, speriamo di riuscirci anche quest’anno”.

L’importante sarà tornare a correre dopo la battuta a vuoto di Silverstone.

“È stata presa la scelta giusta, sarebbe stato pericoloso - ha spiegato Valentino - Devo essere sincero, quando ho sentito che non si sarebbe corso dopo 3 minuti avevo già la valigia pronta: è stata una liberazione. Eravamo in ballo dalla mattina, eravamo pronti a correre alle 11.30, poi alle 13 e alle 15. Psicologicamente è stata una giornata molto difficile perché prepararsi per una gara di MotoGP è una fatica dal punto di vista mentale, non è un lavoro qualsiasi”.

Un lavoro speciale in una pista speciale questa domenica, e Rossi è pronto a timbrare l’ennesimo cartellino.

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