A volte sono accolte con sospetto, altre con sufficienza, nel migliore dei casi possono suscitare curiosità. Stiamo parlando delle moto elettriche che il prossimo anno debutteranno in una Coppa del Mondo, in concomitanza con alcune gare della MotoGP. A Misano verrà svelata la lista dei piloti che parteciperanno al campionato, mentre per Aragon è atteso il calendario.
Intanto procede lo sviluppo della Energica Ego, la moto che verrà usata il prossimo anno. Ad occuparsi dei test è Alessandro Brannetti, pilota che ha corso nel Mondiale 125 e nelle derivate di serie in passato.
“Stiamo lavorando sia in azienda che in circuito per raccogliere dati - racconta - Siamo partiti dalla moto stradale per poi modificarla. Quindi ci sono nuovi carena, freni, sospensioni e monta le gomme Michelin che è fornitore unico per il campionato. Siamo al primo stadio di sviluppo”.
Quali sono le prestazioni della Ego da corsa?
“Come potenza, siamo ai livelli di una 600 cc. Lo scoglio più grande è il peso dovuto alle batterie, più sono grandi più garantiscono potenza ed autonomia, quindi bisogna trovare il giusto equilibrio”.
In molti sono prevenuti sulle moto elettriche…
“Ad alcuni a sentirne parlare si drizzano i capelli, come se avessero preso la scossa (ride). Io sono stato uno dei primi a provarle e venendo dai 2 tempi avevo qualche dubbio. Quando sei in sella senti la moto che spinge, ha tanta coppia e vai veloce, quindi ti diverti. È vero che è pesante, ma non lo avverti troppo quando guidi”.
Richiede una guida molto fisica dato il peso?
“Al contrario, il motore elettrico preferisce uno stile molto scorrevole in curva. Pensando al peso, credevo anch’io che servisse molta forza ma non è così. Non so se sia per le caratteristiche del motore elettrico o per la distribuzione dei pesi, ma non è una moto stancante”.
Però manca il rombo…
“Non è neanche vero che non faccia rumore, solo che è diverso da quello dei motori a scoppio. So che da molti le moto elettriche non sono ben viste, ma non bisogna vederle come un sostituto delle moto ‘tradizionali’, ma come una categoria a sé. Chiunque sia salito sulla moto elettrica si è divertito, anche Capirossi, con cui ho fatto alcuni test, mi ha detto che non pensava andasse così forte”.
Quanto va forte?
“In questo momento i tempi sono paragonabili a quelli della Moto3, ma la MotoE pesa più di tre volte tanto ed è solo alla prima fase di sviluppo”.
Il prossimo anno vedremo delle gare in stile Formula E, in cui i piloti dovranno gestire anche l’autonomia delle batterie?
“No, si andrà a manetta dal primo all’ultimo giro, è quello che ci ha chiesto la Dorna. I piloti avranno a disposizione la stessa potenza dalla partenza all’arrivo, non dovranno preoccuparsi di gestire”.
Quali pensi siano gli sviluppi futuri?
“La tecnologia legata alle batterie è in continuo sviluppo, facilmente i pesi si ridurranno di molto. Penso che al momento nessuno possa dire se le moto elettriche saranno il futuro, ma sicuramente hanno più margine di sviluppo rispetto al motore a scoppio. È incredibile quello che si può fare con l’elettronica su queste moto: puoi decidere se togliere o mettere cavalli con una facilità estrema. Per ora è un modo a parte, si incomincerà a litigare quando le MotoE diventeranno più veloci delle MotoGP (ride)”.