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MotoGP, Lorenzo: "stavo andando contro il muro a più di 300 Km/h"

Jorge è in pole a Silverstone, ma teme che la pioggia possa far saltare il GP: "I piloti decideranno in modo compatto per la sicurezza"

MotoGP: Lorenzo: "stavo andando contro il muro a più di 300 Km/h"

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Jorge Lorenzo ha conquistato una pole fantastica a Silverstone, che però rischia di essere mortificata dal rischio che il GP di Gran Bretagna MotoGP non venga disputato. Gli episodi registrati in FP4, con la caduta di gruppo che ha causato l'infortunio a Tito Rabat, hanno dimostrato che il nuovo asfalto del tracciato inglese non è in grado di drenare una sufficiente quantità d'acqua per garantire la sicurezza ai piloti in caso di pioggia. 

Lo stesso Lorenzo, dopo aver appreso del cambio di orario di gara della MotoGP, anticipata alle 11:30 locali (12:30 orario italiano), ha manifestato la forte preoccupazione che il GP non venga disputato per ragioni di sicurezza. 

"Se piove tanto, io sarei d’accordo a non correre. Abbiamo corso in passato qui con la pioggia - ha ricordato Jorge -  ma le cose non andavano così male. La situazione adesso è davvero difficile perché nei punti in cui siamo più veloci, c’è poca via di fuga e con la pioggia che non viene drenata, il problema c’è". 

C'è un punto in particolare dove sembra che la situazione sia molto più complessa.

"Nel rettilineo principale del circuito qui si arriva a 330 sull’asciutto, e sul bagnato a 310. La via di fuga non è lontana e proprio lì c’è un problema con l’asfalto. Come ha detto Dovi, non credo che sia stata così tanta la pioggia che è caduta nella seconda parte del tracciato. Ma avvicinandoti a quel punto si vedeva così tanta acqua, che penso sia evidente ci fosse un problema di drenaggio".

Anche tu sei stato coinvolto in modo relativo nell'incidente di Rabat, ma sei stato più fortunato.

"Sono stato fortunato, ho capito che c’era molta acqua in quel punto di frenata ma credevo ci fosse un'aderenza accettabile - ha raccontato Lorenzo - e per quanto abbia tentato di fermarmi sono andato fuori pista. Ho provato a impostare la curva, ma non era possibile, non chiudevo la traiettoria. Non ho colpito nulla, ma non tutti sono stati fortunati come me. Ovviamente mi riferisco a Tito e gli auguro di rimettersi quanto prima da questo brutto momento. E’ stato un episodio davvero spaventoso per tutti, perché tutti dipendiamo dalle condizioni del tracciato. Siamo tutti preoccupati. Se pioverà tanto, prenderemo la decisione migliore per tutti".

Una situazione che in effetti sfugge al controllo del pilota. 

JORGE LORENZO - SILVERSTONE

"Il punto è che non è piovuto moltissimo, ma in quel punto del circuito facevo aquaplaning sia con l'anteriore che con il posteriore, la moto andava da tutte le parti. Non c’è solo il rischio di cadere, c’è anche il rischio che qualcuno ti colpisca cadendo a sua volta, come è successo a Tito.  Con l’acqua di oggi non si può correre. Possiamo solo sperare che non si metta a piovere troppo".

In queste situazioni i piloti si riuniscono e si consultano per decidere, come già avvenuto in passato. Nel '79 a Spa, Franco Uncini e Barry Sheene decisero di non correre, ma erano altri tempi. Voi piloti siete ancora così compatti?

"Si, saremmo compatti nel dire che non vogliamo correre. Di certo ci sarà qualcuno che magari è meno consapevole del rischio che può correre, e che vorrà ugualmente disputare la gara. Però la maggioranza dei piloti sono coscienti che con queste moto non possiamo scherzare e troveremo la soluzione tutti assieme. Storicamente sono capitati altri casi in cui qualcuno ha voluto correre e altri no, come a Misano in passato."

Tu saresti pronto a decidere da solo, o almeno a prendere una decisione diversa dalla maggioranza?

"Non so se deciderò da solo. Quando arriverà il momento saprò quello che vogliono fare gli altri e deciderò. Nessuno vuole perdere punti, però penso che tutti assieme troveremo la migliore soluzione soprattutto per la sicurezza dei piloti".

In ogni caso resta la soddisfazione per aver segnato un'altra pole con la Ducati, una moto che ormai non ha più segreti per te.

"E' stato incredibile. E’ sempre difficile spingere quando sai che potrebbe arrivare la pioggia da un momento all’altro. Per questo ho cercato di spingere subito e fare un buon tempo nei primi minuti. Il tempo era poco per capire se restare in pista con la vecchia gomma o cambiarla. Ho deciso di restare con la stessa gomma, ho rallentato per un giro per raffreddarle e poi spingere alla fine per fare il miglior giro possibile. La strategia ha funzionato, forse con una gomma nuova sarei potuto essere più veloce ma non posso lamentarmi. Sono in pole position, è una doppietta del team Ducati. Sono felice almeno di questo".

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