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Trump vs Harley-Davidson: la guerra continua

Il Presidente USA non perde occasione per attaccare la Motor Company americana

Moto - News: Trump vs Harley-Davidson: la guerra continua

Mentre a Milwaukee si guarda verso il futuro prossimo, che vedrà il lancio della Livewire elettrica e l’inizio della produzione dei modelli Pan America, Streetfighter e Custom del 2020-21, Donald Trump riporta tutti al presente, e lo fa a suon di tweet, la sua arma più tagliente.


Guastafeste


Trump ha scelto un’occasione importante per rilanciare la sua guerra ad Harley-Davidson, iniziata dopo che il CEO Matt Levatich ha annunciato lo spostamento della produzione in Europa per evitare i dazi del 25% sui prodotti americani, immessi dalla Comunità Europea in risposta alle politiche protezioniste di Trump. Il Presidente degli Stati Uniti ha infatti invitato a boicottare il marchio proprio nei giorni dello Sturgis Rally, l’evento motociclistico più importante e forse tra i più antichi Oltreoceano. Certo, Trump ha colto la palla al balzo, visto che i malumori di molti harleisti erano evidenti, e come ha documentato il New York Times, un nutrito gruppo di motociclisti presenti ha giurato che una volta spostata la produzione in Europa, non acquisteranno più le moto di Milwaukee.


Chiamata a raccolta


Levatich non si è scomposto, ma ha inviato una nota a tutti i dipendenti, per cercare di fare chiarezza e per, come ha lui stesso scritto “combattere la campagna di disinformazione sull’argomento”, senza mai nominare Trump. “Voglio condividere con voi -ha scritto Levatich rivolgendosi ai dipendenti - informazioni e fatti di cui andare fieri e che potrete condividere con i clienti interessati alla vicenda. Noi non prendiamo parti politiche, ma nonostante questo ci troviamo al centro di una vicenda politica sull’equità delle tariffe. Il nostro obiettivo è lo stesso dell’amministrazione americana: vogliamo una competizione equa che ci porti sul mercato e che esaudisca il nostro desiderio di produrre moto negli USA. Come ho già detto per il momento Harley-Davidson coprirà i costi dei dazi, stimabili in 90-100 milioni di dollari l’anno, per proteggere i nostri clienti e l’accesso alle moto H-D.” Naturalmente Levatich ha parlato anche di un piano di migrazione in risposta ai dazi, perchè una perdita a 9 cifre non è tollerabile per più di una stagione in una corporation come Harley-Davidson. Il CEO ha concluso ringraziando tutti gli impiegati “per il duro lavoro che ogni giorno ispira i motociclisti Harley a continuare il loro percorso e attrae nuovi motociclisti a diventare parte della famiglia Harley-Davidson”. Vedremo cosa dirà l’America a due ruote se il trasloco dei V-Twin di Milwaukee diventerà realtà.


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