Tu sei qui

SBK, Savadori: sono a piedi ma non voglio lasciare la Superbike

Lorenzo parla del 2019: "Aprilia non ha detto se rinnoverà con il team Milwaukee né se correrà ancora nelle derivate. So che il podio è un risultato alla mia portata"

SBK: Savadori: sono a piedi ma non voglio lasciare la Superbike

Proprio come Marco Melandri, Lorenzo Savadori non sa quale sarà il suo futuro agonistico, non avendo egli sottoscritto contratti valevoli per il 2019 ed oltre.

Il cesenate del team Aprilia Milwaukee prepara il finale di stagione, stando attento anche alle mosse della Casa di Noale, che ancora non ha annunciato i programmi sportivi inerenti alla Superbike dei prossimi anni.

Per il numero 32 sarà importante fare bene, mettendosi ancora di più in luce, con l’obiettivo di aggiudicarsi una delle poche selle rimaste libere:pensando all’anno prossimo, io resto a piedi - svela - attualmente sono ancora senza moto e senza squadra. Il mio contratto con Aprilia scade a fine 2018 e ancora non so cosa farò”.

Anche la tua attuale squadra sta lavorando per il futuro.

“Il team SMR Racing non ha annunciato i piani futuri, io sono in attesa di sapere anche da loro cosa vogliono fare. Si sono sprecate voci di un possibile passaggio da Aprilia a BMW o, addirittura, da Aprilia a Ducati, ma nulla è stato concretizzato. Il mio obiettivo sarebbe quello di rimanere in questa squadra e con l’Aprilia, perché qui mi trovo molto bene, devo attendere e capire dallo staff SMR e da Aprilia che intenzioni abbiano: sto parlando coi responsabili del team Milwaukee e con i vertici di Noale per definire il mio prossimo anno. Non avendo nulla sottomano, sono sul mercato, sto cercando un posto per il 2019”.

Eventualmente, valuteresti altre strade, quali Moto2 o Endurance?

“Io sono concentrato sul mio lavoro per rimanere in Superbike. Ho solo 25 e so che posso dire la mia nelle derivate, giocandomi posizioni importanti; voglio stare davanti, coi primi. Per farcela, devo avere una moto assistita ufficialmente da una Casa, vedrò se questa sarà una Aprilia, una Honda o una Ducati. Ho già detto che preferirei correre ancora con la RSV4, spero che le risposte che cerco arrivino presto”.

Nel frattempo, il tuo feeling con la RSV4 è cresciuto costantemente.

“Il nostro percorso va analizzato. Mi sono fatto subito male a fine febbraio e, le gare successive - Thailandia, Aragone ed Assen - erano appena dopo, una in fila all’altra; tutti gli impegni non mi hanno dato il tempo necessario per tornare a guidare al 100%. Contestualmente, si è infortunato anche Laverty e questo ha aggiunto un problema ad altre iniziali difficoltà che ci hanno impedito di sviluppare l’Aprilia secondo il piano da noi programmato. Le cose sono cambiate da Imola, quando tutti insieme abbiamo migliorato il lavoro nel box, crescendo. Oggi sono soddisfatto della mia RSV4, con il capotecnico Lucio Gomez abbiamo un metodo che mi piace davvero”.

Restano quattro round, 8 gare, alla fine della stagione. Il podio è possibile?

Sì, solo a causa di piccole sfortune non ce l’abbiamo ancora fatta. A Brno sono partito male, poi ho dovuto evitare Sykes e Rea, caduti proprio davanti a me, perdendo tempo utile ed il treno per il podio. In altre occasioni, avevo il potenziale per stare coi primi tre, per un nonnulla mi è mancato il risultato che io e la squadra meritiamo di ottenere. Soffro nei primi 5 o 6 giri a serbatoio pieno, in quel frangente fatico e perdo terreno. Sto lavorando per colmare questa piccola lacuna”.

Simili risultati convincerebbero i responsabili Aprilia a rimanere in Superbike?

Domanda difficile alla quale rispondere: io, Laverty e tutta la squadra stiamo lavorando per dimostrare il nostro potenziale, il podio è ancora alla nostra portata, facciamo le cose senza ansia. Non so che messaggio potrei lanciare a Noale, dico solo che in questi casi l’unica cosa da fare è migliorare dando sempre il 100%. Sono consapevole che già a Portimao - pista che adoro - il podio è un risultato per me possibile e voglio raggiungere questo obiettivo entro fine anno, con un pizzico di fortuna in più ce la posso fare”.

 

 

 

 

 

Articoli che potrebbero interessarti