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SBK, Melandri: "Il mio futuro? Non ho bisogno di svendermi"

ESCLUSIVA - "Ho provato la Ducati V4 e ho chiesto ad Aruba di rimanere, in Superbike posso disputare altre due stagioni ad alto livello"

SBK: Melandri: "Il mio futuro? Non ho bisogno di svendermi"

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Sul suo futuro aleggio un grosso punto interrogativo. Già, perché Marco Melandri sta ancora attendendo una risposta da Ducati riguardo il 2019. Se per Davies è praticamente scontato il rinnovo, per il romagnolo manca ancora la certezza. Si parla infatti della possibilità di vedere Alvaro Bautista in sella alla Panigale, oppure Eugene Laverty. Sta di fatto che il 33 rimane concentrato su stesso con l’obiettivo di proseguire l’avventura in rosso. Le prossime settimane saranno quindi decisive sia in pista che fuori. Da una parte c’è il mercato, dall’altra bisogna infatti affilare le armi per la seconda parte di Campionato.

Marco, il mercato continua a tenere banco. Dopo Misano avevi detto che per agosto l’idea era quella di ottenere delle sicurezze. Pare non sia così.

Vero, al momento non ho ancora alcuna chiarezza -  ha esordito Marco - so che in settimana ci sarà un incontro tra Aruba e Ducati e in seguito si capirà quale strada imboccare. Di più non saprei cosa dire”.

Con Aruba come siete rimasti d’accordo prima della pausa?

“Il mio riferimento è sempre stato Cecconi, con lui ci siamo confrontati e in seguito ci siamo dati delle tempistiche. Ho riflettuto, comunicandogli che la mia volontà è quella di proseguire con la Ducati. Gli ho anche detto che la V4 mi potrà venire incontro per quelle che sono le mie caratteristiche”.

Intanto però non mancano i rumors. Laverty si è proposto, mentre Baustista potrebbe affiancare Davies.

Sinceramente non leggo i giornali, però mi pare di capire che tutti si stanno offrendo a tutti. Personalmente non ho bisogno di svendermi, anche perché lo considero un comportamento poco serio. Penso sia giusto confrontarsi e ascoltare, questo è sinonimo di correttezza”.

Cosa può ancora dare Melandri alla Superbike?

“Io credo di avere ancora due anni di massima forma e nelle ultime gare con Chaz c’è sempre stata una belle lotta. Personalmente mi sento forte e competitivo”.

Qualora non dovesse proseguire l’avventura Ducati, quale moto ha catturato la tua attenzione? Si è parlato della Yamaha?

“Mi pare siano entrambe occupate”.

Si parla però della possibilità di un team satellite per la Casa dei Tre Diapason.

“Non sapevo, sinceramente il mio obiettivo è quello di proseguire con Ducati come ho detto. È vero che ci sono alternative, però non ci ho ancora pensato, soprattutto per rispetto verso la squadra”.

Prima hai accennato alla V4. Hai provato la stradale al WDW, dicendo che ti ha soddisfatto.

“Esatto, ho trovato grande stabilità con la nuova moto, inoltre l’erogazione del motore è un aspetto di particolare rilevanza, che dovrà aiutare la ciclistica in inserimento di curva. Dopo il WDW ho anche utilizzato la V2 stradale in modo da confrontarle entrambe e avere certezze a riguardo. È proprio dopo quella giornata che ho comunicato a Cecconi la volontà di rimanere”.

Passiamo ora alla secondo parte di stagione. Da dove si riparte?

“Quest’anno la pausa è stata veramente troppo lunga, fortunatamente andremo a Portimao per i test del 23-24 agosto. In inverno avevamo faticato in Portogallo, però mi aspetto di compiere un passo avanti, dato che solitamente le gare sono diverse”.

Il Mondiale è sfumato, c’è però la bagarre per il podio. Ci pensi?

“Restano ancora quattro appuntamenti e li vivrò alla giornata, pensando alla singola gara. Tra queste c’è l’incognita Argentina, però sono curioso di scoprirla. Da un po’ di mesi non guardo più la classifica, l’unica cosa che ho bisogno è disputare delle belle gare puntando ad andare sul podio”.

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