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MotoGP, Lorenzo: vincere mi è costato qualche mese di vita

"La morbida al posteriore grande decisione, rispetto a ieri sono migliorato nel terzo settore. Difficile il campionato, possiamo lottare per la seconda piazza"

MotoGP: Lorenzo: vincere mi è costato qualche mese di vita

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Perfetto, impeccabile, magistrale. Tutti sinonimi dello stesso concetto, nonché aggettivi appropriati per descrivere la corsa odierna di Jorge Lorenzo. La terza vittoria stagionale del maiorchino è infatti una perla, per la quale lo stesso Jorge non nasconde di aver dovuto faticare non poco. “Non so se ho perso qualche anno di vita per la tensione della gara apre il 99sicuramente qualche mese, ma ne è valsa la pena. Si tratta di una delle vittorie migliori della mia carriera ma non la migliore, con Ducati resta speciale la prima al Mugello, il sorpasso  più bello di oggi? Quello alla penultima curva dove eravamo di traverso, insieme a quello decisivo all’esterno”.

Lo spagnolo ha messo in campo un’altra volta un’ottima strategia, cosa forse mancata in alcuni episodi della sua esperienza in Ducati, dimostrando una grande crescita personale in sella alla Desmosedici

“Ho attuato una strategia calcolata. Ho lasciato passare Marc a due giri dalla fine per rilassarmi e potere spingere all’ultimo passaggio, sapendo di poter sfruttare la mia maggior trazione per attaccarlo alla penultima curva. Lui però era forte alla curva tre e mi ha passato più volte in quel punto; nell’ultima occasione però ha chiuso la porta lasciandomi spazio all’esterno, così ho potuto accelerare e sorprenderlo per poi spingere sino alla fine. Se Dovi mi avesse passato sarebbe cambiato la gara, sapevo che era vicino e l’ho controllato fino ad un certo punto, poi mi sono focalizzato su Marc”.

Una volta di più le gomme hanno giocato un ruolo importante. Jorge è sceso in pista con una soluzione diversa dai suoi avversari per la vittoria, ma ha avuto ragione.

“La morbida al posteriore è stata una grande decisione, ma ovviamente ho dovuto gestirla visto il caldo. Ho imparato molto sulla gestione delle gomme, Brno è stato l’ultimo step e non detto che la morbida cali di più alla fine, dipende dallo stile di guida. Il grande miglioramento compiuto su questa pista è stato nel terzo settore, dove ieri perdevo; ieri sera ho cercato di capire tramite i video cosa cambiare e in gara la situazione è migliorata riuscendo a recuperare su Marc. L’inizio gara è stato di gestione ma non troppo dato che Marc spingeva forte, aspettavo il mio momento ossia quando lui avrebbe iniziato a perdere. Una volta passato Marc è rimasto lì attaccato, è stata una lotta tra due piloti ambiziosi sino alla fine”.

Il maiorchino non si è fatto sorprendere dal già citato inizio arrembante di Marquez, un qualcosa di insolito

“Marc di solito non spinge dall’inizio ma oggi poteva farlo, avevo controllato il suo passo e sapevo potesse girare in 24”2 o 24”3. Dopo la Moto2 però l’aderenza è minore così non ha potuto fare per molto quei tempi, e questo mi ha permesso di restare a circa un secondo per vari giri, non era una situazione confortevole ma mi ha permesso di restare ad una distanza giusta risparmiando le gomme”.

Parlando di campionato, la distanza da Marquez si è ridotta ma resta una montagna difficilmente scalabile, visto anche il passare delle gare

“Per la classifica sarebbe stato meglio se Marc fosse arrivato più indietro, è difficile prenderlo. Possiamo sicuramente lottare per il secondo poso, Valentino è vicino e Dovi è dietro di un punto; vogliamo fino alla fine imparare e divertirci lottando per dei podi e per la vittoria. Senza la pressione di lottare per il campionato la mentalità è diversa. Peccato aver avuto problemi di ergonomia ad inizio stagione e peccato per alcune sfortune, ma voglio sfruttare questo momento e vedere dove arriviamo”.

In conclusione si getta un occhio al futuro, ed uno al passato

“La cosa più difficile per uno sportivo è reinventarsi e fare le cose in maniera diversa. Con Ducati è stato quasi un obbligo farlo e finalmente, quando molti non ci credevano, l’ho fatto. Questo matrimonio sarà ricordato come molto forte, sono stati due anni di passione con alti e bassi, una parte del mio cuore sarà sempre ducatista. Le forze tra le case sono molto livellate ora, nel 2019 Marquez partirà con il vantaggio dell’esperienza rispetto a me, come Dovizioso nel 2017”.

 

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