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MotoGP, Rossi: "Grazie per le scuse, ma servono risultati"

Valentino partirà dalla 5ª fila al Red Bull Ring: "se migliorassimo l'elettronica non avremmo nulla da invidiare a Honda e Ducati"

MotoGP: Rossi: "Grazie per le scuse, ma servono risultati"

Non è una scena abituale vedere il responsabile tecnico di un’azienda presentarsi davanti ai giornalisti per chiedere pubblicamente scusa ai propri piloti per le scarse prestazioni della moto. È successo oggi, con il project leader di Yamaha Tsuya che, pochi minuti prima dell’incontro con la stampa di Valentino, ha ammesso le responsabilità tecniche di cui sono figli gli scarsi risultati.

Il Dottore ha apprezzato il gesto, ma allo stesso tempo ha tenuto ferme le sue richieste.

Prendo queste scuse in maniera molto positiva, ringrazio Tsuya per averlo fatto - dice - Però, più che delle scuse, abbiamo bisogno di mettere a posto la nostra moto. Servono risultati in breve tempo perché al momento siamo in ritardo rispetto a Honda e Ducati”.

Ti riferisci all’elettronica?
Sì e mi piacerebbe fare un passo in avanti prima della fine della stagione. Secondo me la base di questa moto è buona, parlo della parte meccanica, e, se migliorassimo l’elettronica, non avremmo nulla da invidiare a Honda e Ducati.

Cosa è successo negli ultimi anni?
Fino al 2015, quando usavamo il software sviluppato internamente, eravamo a posto. I problemi sono nati nel 2016, con l’arrivo della centralina unica, penso che i nostri tecnici fatichino a dialogare con il software Magneti Marelli”.

Pensi che serva una ristrutturazione interna?
Non sono io a dovermi occupare dell’organizzazione. Io so che lo scorso anno non mi piaceva il telaio della M1, mentre quello attuale va molto bene. Noi non siamo riusciti a fare quel passo in avanti sull’elettronica, come invece hanno fatto Ducati e Yamaha. Questo è il nostro problema”.

Pensi che Yamaha stia vivendo il momento più difficile che tu ricordi?
Quando arrivai nel 2004 la situazione era molto peggiore, ma c’era stata una grande reazione, investendo molto, parlo sia di soldi che di persone. In un anno avevamo sviluppato la migliore M1 che abbia mai guidato, quella del 2005. Dobbiamo fare lo stesso”.

Ora invece state andando indietro invece che avanti?
Come ho già spiegato, è da molto tempo che dico le stesse cose ai giapponesi e dopo un anno è rimasto tutto uguale. Quanto servirà per una svolta? Mi piacerebbe rispondere a questa domanda, ma non dovete farla a me. Vedremo”.

Oggi è stato un disastro, si è salvato solo Zarco…
Dipende molto dalle piste, una settimana fa ero in prima fila e oggi in quinta. Questo è un circuito critico per la gomma posteriore e, in queste condizioni, Zarco è aiutato dal suo stile di guida e dal suo peso. A Brno, però, era lui a essere nei guai”.

Lo scorso anno sei stato più veloce…
È vero, ma questa volta la gomma soffice è più morbida rispetto a un anno fa, troppo morbida per noi. Con il senno di poi, non sarebbe stata una brutta idea fare come Dovizioso e usare la media”.

Avevi anticipato che questa sarebbe stata una pista difficile, pensavi lo fosse così tanto?
È la peggiore del calendario per noi, ma sinceramente mi aspettavo di soffrire meno. Sono stato anche sfortunato, perché le FP1 sono state l’unico turno per accedere alle Q2, ma purtroppo mi si è rotta la moto e sulla seconda non mi trovavo bene. Oggi abbiamo lavorato nelle FP4, ma il mio passo non è nulla di fantastico”.

Poi ci sono state le qualifiche…
E ho sofferto molto con la gomma soffice al posteriore, come ho spiegato. Partirò dalla 5ª fila: le prime tre frenate sono molto difficili e in mezzo al gruppo dovrò stare particolarmente attento. Proveremo ancora qualcosa nel warm up, poi darò il massimo per cercare di portare a casa il maggior numero di punti possibile”.

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