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MotoGP, FP1: tripletta Ducati con Dovi, Lorenzo e Petrucci

In Austria sono le Desmosedici GP18 a dominare il turno, 4° Marquez su Honda, 5° Iannone con la Suzuki, 9° Zarco su Yamaha, 11° Rossi

MotoGP: FP1: tripletta Ducati con Dovi, Lorenzo e Petrucci

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La breve pausa che ha introdotto il weekend austriaco è stata più breve per i piloti MotoGP: dopo le ostilità di Brno, i team si sono fermati in Repubblica Ceca per un giorno di test aggiuntivo, accorciando i tempi di riposo per piloti e meccanici.

Ricordando la folgorante vittoria 2017 - con tanto di “fanculo” prima del taglio del traguardo - Andrea Dovizioso inizia con il passo di chi vuole ripetere l’impresa, siglando il miglior crono in 1'23”830, spingendo al limite la Desmosedici numero 04 con una gomma Michelin media al posteriore, copertura che apprezza a che conosce ormai bene.

Stesso lavoro per Jorge Lorenzo, secondo a nemmeno due decimi dal compagno di squadra; il maiorchino ha esibito il suo stile scorrevole e pulito, usando uno pneumatico di mescola media al posteriore.

Esperimenti di gomme in casa Pramac, con Danilo Petrucci terzo e due Michelin morbide; il ternano completa il tris costituito dalle Desmosedici 2018 che, al momento, dettano legge in Austria.

Nonostante l’errore in frenata alla Curva 9, Marc Marquez non si è spaventato (quando mai?!) ed è riuscito a portare la sua Honda RC 213V dotata di forcellone in carbonio al quarto posto nella tabelle dei tempi. La moto numero 93 era l’unica dell'ala dorata a presentare questa soluzione tecnica.

Andrea Iannone si è lamentato dei pochi aggiornamenti avuti da Hamamatsu a Brno ma, nel frattempo, mette la Suzuki GSX-RR al quinto posto, prima di Dani Pedrosa.

Grandi imprecazioni per Cal Crutchlow, che voleva lo stesso forcellone usato da Marquez, ma la Honda non ha fatto in tempo a spedirlo in Austria; l’inglese LCR è settimo e precede l’ottavo eccellente tempo di Tito Rabat con la Ducati Avintia.

Prima Yamaha nel foglio è quella di Johann Zarco, nono, a quasi un secondo di gap dalla vetta. Johann ha anche imbastito un duello con Marquez, prendendole in frenata ed inserimento curva.

La M1 ufficiale di Maverick Vinales impennava come un toro impazzito, poi si è capito perché: un sensore guasto impediva alla centralina elettronica di fare i suoi calcoli ed il catalano faticava ad ogni uscita di curva. Risolto il problema, ecco il decimo tempo.

Anche Valentino ha avuto noie: la sua Yamaha si è fermata dopo solo 4 giri, a causa di una rottura della corona di trasmissione. Con la seconda moto (che una volta veniva chiamata ‘muletto) Rossi ha siglato l’undicesimo tempo, usando una Michelin media posteriore.

Aleix Espargarò comincia bene con l’Aprilia ed un dodicesimo tempo, Alvaro Bautista - che molti danno in partenza verso la Superbike con la Ducati ufficiale - è tredicesimo, la Suzuki di Rins appena dopo, anche se Alex aveva il passo per infastidire i piloti nella top ten.

Quindicesimo l’inglese Smith con l’unica KTM in pista, diciassettesimo Franco Morbidelli, in top ten sino a pochi minuti dal termine, poi riassorbito dai più veloci, diciottesimo Miller, Scott Redding ha usato un forcellone in carbonio sulla sua RS-GP,  che garantisce meno peso (circa un chilo rispetto all'unità in allumio), prevede diverse possibilità di setting con l'aggiunta di ulteriore fogli in carbonio e fa lavorare meglio le coperture.

 

 

 

 

 

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