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La scienza di una SBK: la metamorfosi della Honda CBR1000 RR

Il manager del Team Red Bull SBK Chris Pike ed il telaista Dino Acocella spiegano alcune delle tante modifiche fatte sulla Fireblade SP2

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Come ti trasformo una supersportiva adatta anche ai giretti domenicali con gli amici, in una SBK da campionato del Mondo? Lo spiegano in un breve video Chris Pike, manager delle operazioni del team Red Bull Honda SBK e Dino Acocella, responsabile sviluppo del telaio delle moto di Leon Camier e Jake Gagne.

Si parte dal motore. Il 4 cilindri Honda che sulla Fireblade SP2 di serie arriva ad erogare circa 190 cv a 13.000 giri/min alla ruota, viene profondamente rivisto per dare il meglio di sé tra i circuiti e reggere al polso ben più pesante di un Camier o di un Gagne rispetto a quello di tanti utenti "normali". Modifiche alla testata, all'albero motore (con configurazione però che resta invariata rispetto al modello di serie), alla scatola del cambio ed alla frizione. Ovviamente non manca il lavoro sullo scarico: nel caso della Honda CBR 1000 RR SP2 si parte da un impianto Akrapovic che viene realizzato su specifiche ben definite per raccordarsi al meglio alle esigenze in termini di erogazione richiesto dai piloti. Il risultato del lavoro porta il 4 in linea Honda ad erogare 220 cv (dichiarati) alla soglia dei 14.300 giri/min.

Si passa poi al telaio che, come spiega lo stesso Acocella, "è sostanzialmente identico a quello della moto di serie.Viene però rivisto in alcune zone con rinforzi in fibra di carbonio per avere la necessaria rigidezza". Telaio ma anche forcellone, con rinforzi anche qui per supportare la maggiore cavalleria del motore Honda. Nulla viene lasciato al caso con un peso complessivo che cala a 168 kg rispetto ai 195 kg della Fireblade di serie.

Vari interventi poi interessano la geometria del mezzo per cercare di migliorarne il comportamento in pista a seconda anche delle diverse esigenze dei piloti . Nel video vengono spiegate alcune quote fondamentali della moto: avancorsa, offset forcella, pivot del forcellone...
Insomma, poco più di 3 minuti di video per avere comunque un'idea del lavoro che c'è dietro ad una SBK. Buona visione!

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