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MotoGP, Pernat: Dall’Igna è il vero vincitore di Brno

“Marquez? Non mi pare abbia giocato sulla difensiva, ha preso la paga. In Yamaha pesa l’assenza di Furusawa”

MotoGP: Pernat: Dall’Igna è il vero vincitore di Brno

Brno è Rossa! Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo conquistano tutti i riflettori in Repubblica Ceca, riportando la Ducati sul gradino più alto del podio dopo quasi due mesi di digiuno. Nella giornata in cui a Borgo Panigale si festeggia, Marc Marquez limita i danni, accontentandosi di un terzo posto, utile ad aumentare il proprio margine in Campionato su Valentino Rossi. Adesso il distacco tra i due è di 49 lunghezze.

Il pesarese ha dato tutto se stesso in pista, ma a quanto pare il potenziale della Yamaha è distante da quelle che sono le sue aspettative e ancora una volta non si è trattenuto nel sostenerlo. Insomma, serve fare qualcosa il prima possibile.

Riavvolgendo il nastro, ecco quanto accaduto nell’ultimo appuntamento del Motomondiale, secondo l’occhio attento del nostro Carlo Pernat.  

GIGI DALL'IGNA - 2018

“È stata una Ducati da favola quella vista a Brno, uno spettacolo tutto italiano. Hanno vinto al 50% la moto e i piloti. La Rossa è ormai diventata il punto di riferimento e credo che il vero vincitore di tutto ciò sia Dall’Igna. L’ingegnere, quando ha preso Lorenzo, è stato sbeffeggiato per questo investimento oneroso, però alla fine ha avuto ragione, dato che Jorge adesso fa paura. Purtroppo ormai i giochi si sono fatti e ancora una volta ha vinto il budget, ma dopo la vittoria in Repubblica Ceca Dall’Igna si è tolto una piccola macchia nera".

"Marquez? Non l’ho visto sulla difensiva, è stato battuto da Dovi e Lorenzo perché non riusciva a tenere il loro passo, ha preso la “paga”. Rossi ha fatto il massimo, ma poi ha faticato. Di sicuro lui sta attraversando il momento migliore della sua carriera, ma il problema più grosso è l’assenza di Furusawa all’interno del team Yamaha. Lui era una mente geniale e nessuno degli attuali ingegneri ha la sua inventiva. Dall’Igna, ad esempio, ha battuto gli altri facendo le cose in modo diverso. Anziché inseguire Honda e Yamaha, ha deciso di prendere una strada diversa, un esempio sono le ali, dove ora sono gli altri a rincorrerlo. Non è un caso che Dall’Igna sia stato assunto nel 1992 in Aprilia, lavorando con Jan Witteveen e imparando il metodo di lavoro tedesco. Credo che questo sia stato il segreto del suo approccio in Ducati. Questo per dire quanto sia alto il livello dei nostri ingegni, sia nel motociclismo, che in Formula 1 con la Ferrari”. 

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