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Moto3, Di Giannantonio: una gara da champagne o ghiaia

"Stamane ho pensato fosse il mio giorno ma è stato più difficile del previsto. Ho sempre creduto nel titolo, sono pronto per la Moto2"

Moto3: Di Giannantonio: una gara da champagne o ghiaia

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La prima volta non si scorda mai, e nel caso di Fabio Di Giannantonio il primo successo nel mondiale è davvero una liberazione. Il romano ha agguantato la sua chimera in Repubblica Ceca, ed ovviamente i sorrisi sul suo volto si sprecano. "All’inizio ho perso diverse posizioni – apre Diggia - perché sul dritto soffriamo, ma poi ho trovato il mio ritmo e sul finale mi sono detto “Ok basta cavolate, resta concentrato e vinci questa fottuta gara!”, ho pensato che sarebbe finita con lo champagne o nella ghiaia, ed è finita nel modo giusto. Dedico la vittoria alla mia famiglia che ha sempre creduto in tutto questo più di me, anche da bambino, quindi fare bene è tutto grazie a loro”.

Il 21 è un fiume in piena di gioia, e continua a raccontare ciò che gli passa nella mente

“Sono tre anni che lavoriamo per questo, lavoro non per fare bene ma per vincere e finalmente ce l’ho fatta. Honda ha portato qualche novità per questa gara ma siamo ancora inferiori a KTM, io inoltre sono pesante e sul dritto perdo davvero tanto, quindi vincere qui dove ci sono tante salite è stata solo una questione di crederci fino in fondo. Stamane ho pensato fosse il mio giorno, ma è stato più difficile del previsto: nelle prove mi veniva più facile trovare il tempo, anche con gomma usata, inoltre eravamo un gruppo con all’interno tante KTM. Quest’ultime vanno davvero forte, in uscita ci montano sopra così siamo costretti a rischiare nel guidato perché è l’unico punto in cui poter guadagnare, ma l’importante è che ce l’abbiamo fatta”.

Ora si può pensare con più spensieratezza ai tanti secondi posti raggiunti in precedenza, con la vittoria che sembrava non poter arrivare mai.

“Non mi sono mai buttato giù, per il momento ho il pregio di non smettere mai di provare fino a quando non riesco in ciò che voglio. Questo nel bene e nel male, infatti a casa litighiamo spesso perché quando mi metto in testa qualcosa lo faccio, e questo lo volevo fare davvero. Dopo il traguardo non ho festeggiato tanto perché avevo paura che me la togliessero come a Le Mans, visto che anche ieri pensavo di essere in pole ma poi non mi hanno fatto andare al parco chiuso”.

La classifica di campionato strizza l’occhio ora al Diggia, visti i soli 17 punti da recuperare nei confronti della vetta del campionato

“Ho sempre creduto nel campionato. In Germania ho fatto un piccolo errore ma oggi mi sono ripreso; speravo di vincere con Martin in pista, ma sono consapevole che si può fare ed ora penso gara per gara a dare il massimo. Montarmi la testa? Questo è solo un dieci in un compito in classe, non c’è motivo di farlo”.

Dopo il primo successo si può tracciare un bilancio di questa avventura in Moto3

“C’è stato un processo di crescita con la moto e con tutto il resto, quest’anno è partito tutto al meglio e con la squadra ho un feeling pazzesco. So che Vale ha vinto qui la prima gara ma non voglio fare nessun paragone, troppi piloti sono stati etichettati come i nuovi Valentino, voglio essere solo Diggia ma ovviamente metterei la firma a vincere i suoi mondiali”.

Parlando di futuro, Fabio è consapevole che possa essere il momento per il salto in Moto2.

“Vorrei fare la Moto2 perché mi sento pronto per il salto, sono tre anni che guido questa moto e penso che i risultati siano arrivati. Sto parlando anche con Fausto (Gresini ndr) anche perché con lui ho una storia bellissima su cui si potrebbe scrivere un libro, su come un team ha preso un ragazzino e lo ha portato a vincere la sua prima gara”.

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