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MotoGP, Magico Dovi: Ducati in pole a Brno dopo 10 anni

Come la Desmosedici numero 27 di Stoner, la numero 04 del forlivese partirà dal palo, con la Yamaha di Rossi e la Honda di Marquez in prima fila

MotoGP: Magico Dovi: Ducati in pole a Brno dopo 10 anni

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La tecnica ed impegnativa pista di Brno è una delle più larghe di tutto il circus iridato e, così dicono, favorisce i sorpassi dei piloti in gara; indipendentemente dalla posizione di partenza, chi scatta da una delle prime tre file può giocarsi la vittoria.

Non assegnando alcun punto valevole per la classifica mondiale, sono quindi davvero importanti le qualifiche del sabato in un tracciato del genere? Risposta affermativa: oltre a verificare il potenziale della propria moto al limite, l’autore della pole acquisisce fiducia e lancia un messaggio importante ai rivali: domani dovrete vedervela soprattutto con me. Una partenza perfetta - favorita dal launch control - il passo gara e la scelta gomme determineranno il risultato finale. A proposito di gomme, Piero Taramasso di Michelin ha dichiarato che tutte e tre le scelte disponibili (dura, media, morbida) potranno completare la distanza di gara senza problemi, con un piccolo dubbio sulla soft anteriore, molto stressata nelle lunghe curve in dicesa.

Situazione promiscua tra le marche in Repubblica Ceca: la pole di Dovizioso riporta la Ducati al palo, dopo quella di Lorenzo centrata da Lorenzo a Barcellona; la Desmosedici numero 04 di Andrea ha ricordato la numero 27 di Casey Stoner sulla stessa pista quando nel 2007 l’australiano bruciò tutti, per poi vincere il Gran Premio. Se queste sono le premesse, in casa Ducati i sorrisi esibiti dopo le qualifiche rappresentano una conferma oltre che una speranza ed il quarto posto di Jorge Lorenzo potrebbe addirittura aiutare il forlivese, perché Jorge, come al solito, tenterà l’hole shot già alla prima curva ed una coppia tutta rossa al comando sarebbe la più completa e forte tra le big. Attenzione anche a Danilo Petrucci con la GP18 Pramac, sesto oggi, sempre molto focoso nelle fasi iniziali e lottatore nella bagarre: pure a Brno il ternano è risultato più in forma di Miller, caduto durante la Q1.

Valentino Rossi ha fatto - ancora una volta - la differenza con la M1 ufficiale. È il nove volte iridato l’arma in più Yamaha in questa fase della stagione e le difficoltà palesate da Vinales avvalorano la tesi; Maverick ha sofferto nelle prove libere, è transitato dalla Q1, ha infine siglato il dodicesimo crono. Johann Zarco del team Tech3 (che lascerà le Yamaha e passerà a KTM nel 2019) si è risvegliato dopo un intenso sonno, ma non è abbastanza ed il settimo tempo a più di mezzo secondo dal Dovi non lo annovera, per ora, tra i papabili di vittoria, anche se tutto può accadere ed il flag to flag dello scorso anno non va dimenticato. Nel frattempo chi vuole puntare su Rossi, non spara nel buio: Valentino vinse in Repubblica Ceca il primo Gran Premio della sua straordinaria carriera e tra 125, 250, 500 e MotoGP conta ben 7 successi totali.

Simile la situazione per i piloti Honda, con Marc Marquez terzo dalla prima fila e Crutchlow quinto. Vedendoli guidare, sia lo spagnolo del team Repsol che l’inglese LCR sembravano più in difficoltà rispetto a Dovizioso e Rossi e lo stesso Marc lo ha ammesso:qui le Ducati e Valentino sono gli avversari più pericolosi”. Vedremo domani se MM93 sarà pronto a prendersi i consueti rischi che gli hanno garantito quest'anno la leadership del mondiale e diverse rovinose cadute.

Le Suzuki ufficiali non hanno mostrato la velocità delle altre moto factory, infatti, Iannone e Rins partiranno rispettivamente ottavo e nono, dopo piloti “satellite”, A Brno è venuto anche Sylvain Guintoli a dar man forte con tutto il test team di Hamamatsu allestito in Europa ma, nonostante il grande sforzo, solo Dani Pedrosa ha fatto peggio di loro, seppur meglio del già citato Vinales.

Poi, è tutto un crescendo di gap e distacchi: Franco Morbidelli con la Honda Marc VDS avrà appena dietro la Desmosedici di Alvaro Bautista, intento a rimediare il volo in Q1 e voglioso di firmare un accordo per la prossima stagione, Bradley Smith desidera finire la gara con la migliore KTM al traguardo e Pol Espargarò subisce gli attacchi del compagno di squadra.

Abbiamo detto di come - forse - non sia così importante partire dalle prime file dello schieramento a Brno ma, una cosa è certa, nemmeno scattare dal fondo rappresenterà un vantaggio per i vari Luthi, Abraham (che conosce la pista come le sue tasche), Aleix Espargarò, Scott Redding e Xavier Simeon. I portacolori Aprilia hanno patito cadute e difficoltà tecniche, il belga sembra abbonato all’ultima casella dello schieramento e, salvo sorprese, sarà difficile per loro fare miracoli in gara.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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