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Statistiche incidenti - Nel 2017 muoiono più motociclisti

ISTAT comunica i dati 2017. Aumentano i morti, soprattutto su due ruote, ben 735 totali, ovvero +11.19%

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Giungono in redazione i dati ISTAT in tema di incidenti in Italia per quanto concerne il 2017. Non c'è molto da essere allegri (come al solito...). Se la promessa di dimezzare gli incidenti stradali entro il 2020 è stata fatta già diversi mesi fa, la realtà mostra dei "miglioramenti" abbastanza imbarazzanti. Tanto per iniziare, i morti sono aumentati del 2,9%. Solo i sinistri ed i feriti scendono, ma rispettivamente di un solo 0.5% e 1%. Stiamo parlando di costi sociali pari a 19,3 miliardi di euro in un anno. Cifre da capogiro.

3.378 MORTI - Questo il numero dei morti sulle strade. 3.378. Troppi. Nel 2016 furono 3.283, di meno dunque. Un totale di 174.933 sinistri, con 246.750 feriti, di cui oltre 17.000 gravi, suddivisi in 68% uomini e 32% donne. Dati allarmanti in ogni caso. Le maggiori vittime sono poi gli anziani tra i 75 e i 79 anni che interessano il 7.8%.

MOTOCICLISTI - Veniamo ora a noi, il "nostro popolo". Purtroppo le statistiche parlano di un aumento di decessi in moto. La percentuale? +11,19% per un totale di 735 vittime totali. Davvero troppo. Un aumento importante, più dei pedoni, che segnano un +5.3%, mentre i ciclisti, calano, con un -7.6%.

LE STRADE - Analizzando invece il fattore strade, ovvero dove accadono gli incidenti, questi i dati: 130.461 ovvero -0,5% sulle strade urbane. 35.077 sinistri, ovvero un -0,7% su quelle extraurbane. Tutto in miglioramento? Assolutamente no. Gli incidenti sono aumentati in autostrada, con 9.395 sinistri, ovvero un +0,4%. Diversa ancora la situazione dei feriti, diminuiti sia in città che sulle strade extraurbane, rispettivamente 174.612 e 56.294 che rispetto al 2016 registrano un -1%, e -1,2%). Tornando alle autostrade, crescono anche i morti che registrano un +8,0%. Dato negativo anche per le strade extraurbane, che vedono un aumento del +4,5% di decessi. Diminuiscono (-5,8%), invece, le morti nei centri abitati.

PERCHE'? - Perché si verificano gli incidenti? I dati ACI-ISTAT parlano di distrazione, mancato rispetto della precedenza o del semaforo, velocità troppo elevata (complessivamente il 40,8% delle circostanze). Citiamo poi anche altre cause più rilevanti, quali la distanza di sicurezza (21.463), la manovra irregolare (15.932), il comportamento scorretto del pedone (7.204): rispettivamente il 9,6%, il 7,1% e il 3,2% del totale. Diversa la situazione sulle strade urbane. La prima causa è il mancato rispetto di precedenza o semafori (17,1%), seguito dalla guida distratta (14,6%); su quelle extraurbane la guida distratta o andamento indeciso (20,1%), velocità troppo elevata e mancata distanza di sicurezza (14,6% per entrambi).

LE MULTE? - Al primo posto, il superamento dei limiti di velocità (2.843.552, +6,9%), seguita dall’inosservanza del rispetto della segnaletica (391.369, +7,8%), dal mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini (202.993, +3,4%) e ai ciclisti per comportamenti errati (+3,8%). Gli italiani migliorano sotto il profilo delle sanzioni relative al mancato uso di lenti o l’uso improprio di telefoni cellulari o cuffie (145.815, -8,0%) e quelle elevate ai pedoni (3.191, -12,1%).

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