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SBK, Fores: vorrei seguire il cammino di Petrucci

"E' in Ducati da varie stagioni ed ha ottenuto la moto ufficiale, mi rispecchio in lui e sono pronto a fare lo stesso. Per la stagione mi do sette e mezzo"

SBK: Fores: vorrei seguire il cammino di Petrucci

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C’è chi ormai è abituato alla calca di folla in rosso e chi no, e Xavi Fores rientra in questa seconda categoria. Lo spagnolo del team Barni è infatti al suo primo WDW, e non nasconde la soddisfazione nel vedere tanti tifosi acclamarlo e fermarlo per una foto o un autografo. “Mi avevano detto che faceva paura il WDW – racconta – ma non mi aspettavo una cosa del genere. Non mi aspettavo così tanta gente e sento davvero tanto il supporto dei tifosi, anche se sono spagnolo mi sento tanto italiano in questo weekend”.

Si può dire che ci siano molte più persone rispetto al round della Superbike. Cosa dovrebbe fare il campionato per alzare i suoi numeri?

“Credo che nell’ultimo periodo la situazione stia migliorando, ad esempio ad Assen e Imola c’era tanta gente. A mio parere servirebbe più copertura televisiva, ossia la cosa che maggiormente aiuta un campionato a crescere; in Spagna non sempre le gare sono in diretta, e un punto su cui lavorare. La MotoGP ha una copertura più ampia e si sente, poi il fatto che Rea sia cresciuto ancora non aiuta ma penso che la situazione migliorerà”.

A proposito, si può battere Jonathan Rea? Come?

“Ha un pacchetto che gli permette di fare ciò che fa. Noi Ducati siamo partiti bene ma poi il regolamento non ci ha permesso di essere al suo livello in alcune piste lente dove l’accelerazione era fondamentale. Ora lui ha fatto uno passo avanti ma noi non molliamo”.

Parliamo del tuo campionato. Hai alternato prestazioni ottime ad altre da dimenticare… Qual è la causa?

“Fino a Imola il mio peggior risultato è stato quinto, poi a Donington mi aspettavo di soffrire ma non così tanto. A Brno mi aspettavo meglio ma mancava l’aderenza giusta per il mio stile di guida, così a Laguna ho cambiato la mia mentalità ed abbiamo ricominciato a crescere arrivando a Misano a lottare per la vittoria fino al problema. Siamo tornati alle prestazioni dell’inizio di stagione e credo che il podio sia alla nostra portata”.

Che voto daresti alla tua stagione finora?

“Mi darei un sette e mezzo. Potevo fare più podi, ad esempio ad Aragon o ad Imola. Alcune gare sono state difficili da gestire, ed in generale non sono mai soddisfatto come tutti i piloti”.

Su cosa dovete lavorare maggiormente?

“Il problema è essere veloce con il serbatoio pieno, in quel momento prendo quel distacco dai primi che poi non riesco a colmare girando praticamente uguali. Se riusciamo a colmare questo divario possiamo essere sempre davanti, dato che da metà gara in poi mi sento sempre in forma”.

Hai finalmente provato la Panigale V4. Impressioni?

“Mi ha stupito il motore che ha un potenziale enorme. La moto che ho guidato era praticamente stradale ma abbiamo girato forte, quindi ne sono felice in ottica futura. Le differenze? La ciclistica era difficile da capire avendo una base standard, ma il motore in versione standard va come il nostro attuale”.

Qual è il tuo futuro?

“Con Barni mi trovo molto bene, ma lui per il momento non può definire il suo futuro dovendo sistemare alcuni piccoli aspetti. Ho anche altre alternative sul tavolo; arriva il V4 e né Chaz né Marco hanno ancora firmato, e mi piacerebbe avere un posto nel team ufficiale. Con Ducati ho fatto tanti anni, vincendo dei campionati nazionali e cogliendo dei podi con un team privato in Superbike, mi sento in grado di salire sulla V4 ed aiutare lo sviluppo. Occorre però aspettare perché non dipende da me”.

L’unica certezza dunque è la tua volontà di restare in Ducati.

“Il fatto che da tanti anni sono in Ducati facilita la mia scelta. Mi sento un po’ il Petrucci della situazione: lui è stato in Ducati per molti anni e alla fine ha fatto il salto nel team ufficiale, io mi sento nel momento giusto per fare lo stesso. Non ho parlato con Danilo a riguardo, ma vedo che è spesso in mezzo ai migliori e mi vedo riflesso in lui”.

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