Tranquilli. Niente roba da Terminator o altro, ma semplicemente la tecnologia a disposizione dell'uomo. Non facciamo altro che parlare di buche e asfalti in pessime condizioni, una vera piaga del nostro Paese, e non solo, visto che questa idea arriva dall'estero. Il progetto viene dall'Università di Leeds, che in consorzio con altre univerisità ha progettato un drone che grazie ad una stampante 3D è in grado di "sistemare" l'asfalto rovinato. Una soluzione che permetterebbe di risparmiare tempo e denaro. Il primo, perché l'intervento sarebbe immediato e senza obbligo di chiusura delle strade. Il secondo, perché costerebbe meno che pagare "n" operai.
SELF-REPARING CITIES - Il nome del progetto è Self-Reparing Cities e purtroppo... è ancora un progetto, o meglio, è in fase di sviluppo. Secondo il direttore dell'istituto di Design, Robotica e Ottimizzazione, il Professor Robert C Richardson, dovrebbe essere pronto nel giro di due anni in versione definitiva. Nel video girato da Euronews.com, potrete notare il funzionamento. Il comando del drone attualmente avviene tramite un joystick, ma nella versione definitiva sarà automatizzato al 100%.
Al momento il drone riesce a riparare delle crepe lunghe 5 mm senza incappare in problemi, ma in futuro riuscirà a migliorarsi, senza contare che se le buche e le crepe vengono prese "in tempo", non servono ulteriori riparazioni. Il tutto, tramite una stampante 3D, in grado di aggiungere alla miscela dei composti chimici particolarmente resistenti per "tappare" i buchi. Il drone, costa circa 20mila sterline.
COME FUNZIONA - Il drone, identificata la buca, prende "le misure". Ottenute le informazioni necessarie, versa nel buco del materiale riparatore, cercando di realizzare una superficie il più liscia possibile. Volendo, è poi in grado di spargere altre sostanze nell'area circostante, così da rinforzare la riparazione.
TECNOLOGIA - Il drone che ripara le strade con stampante 3D
L'idea è del Prof. Richardson dell'Università di Leeds. Quando la robotica è amica dell'uomo
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