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MotoGP, Rossi: il mio segreto? Penso di avere 10 anni in meno

"Il podio di mio fratello Luca mi ha dato una motivazione in più. Il titolo? Marquez è lontano ma soprattutto più veloce, ci serve un aiuto"

MotoGP: Rossi: il mio segreto? Penso di avere 10 anni in meno

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La penna che Valentino Rossi usa per scrivere la sua storia, ricca di colpi di scena, è ancora piena di inchiostro. L’ha usata nella domenica del Sachsenring per disegnare la sua sagoma sul secondo gradino del podio, un’immagine che solo ieri sembrava appartenere al mondo della fantasia. Invece, su una pista che da tempo non regalava soddisfazioni alla Yamaha, ha compiuto l’ennesima impresa.

Albi - si riferisce a Tebaldi, uno dei suoi più stretti collaboratori - mi ha dato un’idea: devo pensare di avere 10 anni in meno. Con 39 anni puoi accontentarti di un 5° posto, a 29 non ci pensi proprio”.

Sembra funzionare…
Se ci avessi messo questo impegno quando avevo 22 anni, penso avrei potuto vincere dei Mondiali (ride). In verità mi sento molto bene fisicamente, conduco una vita regolare e mi alleno tanto. Me ne sono accorto lo scorso anno, quando mi ruppi la gamba prima di Misano: ci misi meno a guarire rispetto a 10 anni prima, quando avevo avuto un’infortunio simile. Quel recupero mi ha dato fiducia”.

Hai altri segreti da rivelare?
Il primo podio in Moto2 di mio fratello Luca mi ha dato una motivazione in più, dopo di lui dovevo riuscirci anch’io. Sono molto fiero di Luca, oggi mi ha regalato una grande emozione. Ho cercato di aiutarlo molto, ho spinto perché passasse rapidamente in Moto2 per via del suo fisico, è più alto di me. Ho cercato di fargli acquistare maggiore fiducia in se stesso, penso di avergli dato dei buoni consigli. L’ho visto più sicuro in queste ultime gare”.

C’è anche un motivo tecnico per questo podio?
Ho preparato tantissimo questo GP negli ultimi dieci giorni. Ad Assen pensavo di giocarmi la vittoria, o almeno il secondo posto, non riuscendoci mi sono detto che sarei dovuto riuscirci al Sachsenring”.

Come hai fatto?
Ho studiato molto attentamente la gara di Folger dello scorso anno, se lui era riuscito a stare dietro a Marquez dovevo farlo anch’io. Mi ha aiutato, anche da un punto di vista mentale. Jonas era stato fortissimo, forse non sapeva che questa era una pista in cui la Yamaha fatica (ride). Ho guardato le sue linee, il setup che aveva usato”.

Quindi avresti scommesso su un tuo podio?
No, ci avevo messo Marquez e le due Ducati ufficiali. Credevo che il mio 6° posto di ieri in qualifica rispecchiasse il mio potenziale. Poi, nel Warm Up avevo tenuto un buon passo però ero 9°”.

È venuto fuori l’istinto dell’animale da gara?
In gara è sempre tutto diverso, bisogna sfruttare altri aspetti della moto. Questo secondo posto non è solo il mio migliore risultato dell’anno, è il frutto della mia migliore gara. Ho guidato come dovevo, non ho fatto nessun errore e mi sono sempre trovato al posto giusto al momento giusto. È un bel risultato anche per Yamaha con due moto sul podio, è la dimostrazione che siamo una bella squadra. Io e Maverick siamo complementari: il pilota vecchio ed esperto insieme al giovane più aggressivo”.

Questo doppio podio dimostra che la Yamaha è migliorata?
Negli ultimi tempi siamo riusciti a trovare un ottimo bilanciamento e mi piace guidare questa M1, lo dico dalla prima volta in cui l’ho provata. Però abbiamo bisogno di una mano dal Giappone per quanto riguarda l’elettronica. La differenza in accelerazione rispetto alle Ducati è imbarazzante, ma in una pista come il Sachsenring non è stata loro sufficiente per batterci”.

Ci sono novità nelle risposte degli ingegneri?
Ormai scappano quando mi vedono (ride). Vado da loro, li tiro per la maglietta, spingo al massimo per avere aggiornamenti, sto rompendo le palle in tutti i modi. Arriverà qualcosa per Brno? Ormai lo sapete, quando non riescono a sfuggirmi mi dicono di sì”.

Sei ancora 2° in classifica, però Marquez è a 46 punti…
“Sono tantissimi, ma il vero problema è che lui va più forte di noi”.

C’è un rammarico per come potrebbe andare senza quei problemi alla M1?
No, ci sarebbe se avessi sbagliato o sprecato occasioni, invece sono consapevole di stare facendo il massimo. Certo, mi piacerebbe tanto vincere una gara prima della fine dell’anno”.

Intanto hai un 2° posto da festeggiare in vacanza…
Soprattutto lo voglio dedicare a Don Cesare, il parroco di Tavullia recentemente scomparso. Era lui che suonava le campane della chiesa a ogni mia vittoria, fin dalla prima in 125. Desideravo fare una bella gara per lui”.

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